Mi hanno chiesto di fare un remix di “Gimme More” per una - TopicsExpress



          

Mi hanno chiesto di fare un remix di “Gimme More” per una mostra collettiva, e io volevo raggiungere uno stato mentale più ‘metacreativo’, allora mi sono visto TUTTI i video di Britney su YouTube, mi sono sorbito per giorni gli spezzoni di dieci minuti di TMZ, con lei che fa benzina o va in bagno, pur di catturare dialoghi di qualche secondo, e mi sono trovato in un tale campo minato che molto presto avevo quattro giga di frammenti sonori superdisturbati, che mi hanno permesso di far dire al mio pupazzo virtuale tutto quello che volevo; era diventato il mio microfono per parlare con il mondo. A darmi ulteriore determinazione è stata la mia compiaciuta interpretazione della situazione: avevamo per le mani un’intossicazione di anfetamina, un sospetto poi confermato da fonti autorevoli come il National Enquirer. Allora, nel tentativo di unirmi a lei nei suoi bizzarri percorsi astrali, ho smesso di dormire con freddezza quasi scientifica, e ho cominciato a vivere ad unità di 72 ore, tipo il metodo di De Niro in Toro Scatenato, e il progetto mi è sfuggito di mano. Uno dei passaggi sonori più scandalosi però è filtrato attraverso la rete e so che lei lo ha sentito, lo hanno detto i paparazzi. E lei se ne stava chiusa nel suo McCastello a pianificare una vendetta spietata, che sarebbe avvenuta invertendo la corrente A/V, ingaggiando investigatori privati che hanno installato microcamere dovunque vado e che mi hanno inseguito più o meno discretamente utilizzando una serie di camioncini bianchi con nomi stupidi come “Simply Service”. Mi hanno anche messo un piccolo microfono nell’orecchio per registrare i suoni che lo attraversano, e quello che veniva registrato veniva raccolto in un archivio, poi distribuito ai produttori di sistemi di illuminazione, che dovevano fare a me quello che io avevo fatto a lei. E la traccia più trascinante che hanno creato è proprio il nuovo singolo di Britney, “Someone”. Quella è la mia voce. Allora è cominciata una corsa contro il tempo; mi sono messo a preparare con grande cura il mio rifiuto della cultura e dell’umanità in generale, il veleno più puro che sono riuscito a distillare dai territori dei miei incubi. Cose davvero cupe, come prendere la parte di Berlin di Lou Reed in cui il produttore Bob Ezrin dice ai suoi bambini che la madre è morta, e si sentono i bambini che piangono e urlano ‘Mamma!’, e l’ho distorto con un beat IDM spaventosamente fuori controllo. Ora l’industria discografica è sulle mie tracce, allora ho creato un falso collettivo artistico con sede ad Akron, Total BS, ho creato una pagina di MySpace, e ho scritto che le loro influenze sono “Negativland Negativland Negativland, Adbusters e culturejamming”, ma quando gli agenti hanno cominciato a chiamare Rupert Murdoch ho chiuso con questa impresa nata male, progetto annullato.
Posted on: Sun, 22 Sep 2013 00:14:48 +0000

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