Michele Ainis, costituzionalista, dovente dellUniversità Roma Tre: Confesso: ho peccato. E prima di me ha peccato il mio maestro, e il suo maestro e di maestro in maestro per generazioni. Tutti colpevoli daver raccomandato i propri allievi, daver brigato per appoggiarli nei concorsi. Ma il peccato di traduce in reato? Bella domanda prof. Ainis! Ci sarà un magistrato della Procura di Roma che legge LEspresso? Tutti i truffatori e i delinquenti trovano una scusa buona per giustificare la loro azione, così anche lesimio docente si dilunga sul perché il concorso pubblico, previsto tra laltro dal 3° comma dellart. 97 della Costituzione, non va bene ed è giusto eluderlo con pratiche truffaldine (in senso tecnico, prospettando attraverso artifici e raggiri consistenti nello svolgimento di un concorso solo apparentemente corretto a fronte del brigare e dellappoggiare). Mi auguro che un Pm voglia esercitare lobbligatoria azione penale, ma mi piacerebbe che il professore voglia fare di più: una bella azione di disobbedienza civile... un po tardiva... presentandosi lui stesso in procura a vuotare il sacco sul serio e dando vita seriamente ad unazione volta a superare il concorso tanto denigrato. Lo farà? No, tanto è sicuramente tutto prescritto, vero Ainis?!?
Posted on: Sat, 19 Oct 2013 18:10:45 +0000
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