Musica e Canto La musica e il canto, da sempre, sono stati usati - TopicsExpress



          

Musica e Canto La musica e il canto, da sempre, sono stati usati dall’uomo per comunicare con Dio. Tutta la Sacra Scrittura è ricca di Salmi, Inni, Cantici, che l’uomo innalza a Dio in ogni momento per gli avvenimenti gioiosi o dolorosi che accadono. Questa capacità di comunicare ci è data dallo Spirito Santo che ci rende creativi. E’ creativo chi apre il suo cuore all’azione dello Spirito Santo, il quale mette in condizione di cantare un canto nuovo, un canto carismatico che porta i cuori dei fratelli alla presenza di Dio. Il canto, nella preghiera carismatica, non è solo un juke-box che suona musica per intrattenere i fratelli o per colmare “ gli spazi vuoti ” della preghiera, ma è un carisma che lo Spirito Santo suscita per il bene di tutta la comunità. Tutti i cristiani, sono animatori del canto in quanto strumenti dello stesso Spirito, ma nei gruppi di R.n.S. il pastorale sceglie alcuni fratelli per svolgere questo importante servizio; quindi, non è soltanto il delegato che anima il canto negli incontri di preghiera, ma tutto il ministero deve animare, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. Un elemento fondamentale per un animatore del canto è l’unzione spirituale del suo ministero. Tale unzione è effusa dallo Spirito Santo quando si consacra il proprio talento al servizio di Dio. Esiste una differenza significativa tra talento musicale e carisma d’animazione della musica e del canto. Il talento musicale è un’attitudine alla musica che abbiamo dalla nascita, il carisma di animazione è quel dono di Dio che rende un fratello “capace”, per grazia dello Spirito Santo, di permettere ai cuori dei fratelli dell’assemblea di aprirsi a Gesù. Ci sono, quindi degli elementi fondamentali che deve avere un fratello o una sorella per far parte di un ministero di musica e canto: 1) Avere sperimentato nella propria vita l’incontro personale col Signore e testimoniarlo attraverso un cammino permanente e costante di conversione nel proprio gruppo. 2) Avere ricevuto la preghiera d’Effusione dello Spirito Santo. 3) Avere una discreta musicalità. 4) Avere la capacità di lavorare in gruppo. 5) Avere il desiderio di crescere nel ministero attraverso la formazione spirituale e tecnica. Qual è il ruolo di questo ministero, possiamo capirlo dal passo 1Cr 16,4-6: “Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all’arca del Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il Signore Dio d’Israele”; quindi, tale ministero è per sua natura un ministero di lode. Di fatto questa sua natura “levitica”, cioè, “sacerdotale”, è legata ad un compito ben preciso del ministero, quello di condurre i fratelli alla lode, alla celebrazione, al ringraziamento. Tutto questo emerge più chiaramente nel libro del Siracide quando tratta di Davide: “In ogni sua opera glorificò il Santo altissimo con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il cuore e amò colui che l’aveva creato. Introdusse musicisti davanti all’altare, conferì splendore alle feste, abbellì le solennità fino alla perfezione”. ( Sir 47,8ss ). Davide è l’uomo di lode, l’uomo contemplativo, il musicista e maestro di altri musicisti, l’esperto di liturgia, l’animatore del canto sacro, ma soprattutto Dio lo sceglie perché è l’uomo umile che apre il suo cuore a Dio e dal suo Spirito si fa guidare per essere profeta del suo popolo; quindi il ministero della musica e del canto è un ministero profetico. Questa affermazione trova riscontro nel passo di 2Re 3,15ss che dice: “ Ora cercatemi un suonatore di cetra”; mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. Egli annunziò: …. ”. Il profeta Eliseo fa espressa richiesta di un suonatore di cetra per disporsi alla preghiera e per poi profetare. Questo è ciò che anche oggi accade durante l’incontro di preghiera, invochiamo la presenza dello Spirito Santo. Il profeta Eliseo cerca il sostegno della musica e del canto per ricevere dallo Spirito il dono di profetare. La Chiesa c’insegna che il profeta è colui che parla nel nome del Signore. Quando un animatore del canto esegue un canto durante l’incontro di preghiera, non fa altro che intervenire nella preghiera usando la Parola di Dio, in quanto quasi tutti i canti sono di ispirazione biblica. Molte volte sono avvenute conversioni favorite dal canto, perciò non si può dimenticare tutta la potenza di annuncio che risiede in un canto eseguito con unzione. Affinché ogni canto sia profetico, bisogna che ogni animatore del canto debba crescere continuamente nella formazione spirituale e tecnica. Ricordiamo il re Davide, uomo di lode, che apre il suo cuore a Dio, quindi non si può essere cantori o musicisti, se non si sperimenta personalmente la potenza della lode. Davide adoratore di Dio, esaltò la sua potenza perché la vide operare nella sua vita. L’esperienza della lode è autentica quando non si limita al breve tempo dell’incontro di preghiera, ma continua in ogni momento della giornata. Anche la formazione tecnica è importante per un animatore e non da sottovalutare. Quando il musicista di Dio ha “unzione”, potrebbe soltanto suonare e far pregare i fratelli. Non è molto importante quale sia lo strumento, è fondamentale, invece, suonarlo con “unzione”, e solo a questa condizione che lo strumento potrà portarci alla presenza del Signore; perciò occorre essere preparati e studiare, per dare a Dio il meglio di noi e far fruttificare questo talento del Signore. Un altro aspetto del ministero della musica e del canto è che esso deve esprimere la gioia. Dobbiamo tenere presente che i fratelli arrivano all’incontro di preghiera generalmente dopo una giornata di lavoro, portandosi dentro difficoltà, vari problemi, sofferenze fisiche e spirituali, per questo motivo non è sempre facile disporre il proprio cuore alla preghiera. In tal senso il ministero del canto ha un ruolo importantissimo perché, come sappiamo, anche un semplice sorriso può essere contagioso e far aprire i cuori alla lode. Il canto per chi è in situazioni di sofferenze spirituali o fisiche, può favorire l’accoglienza della Parola di Dio, la preghiera e la guarigione interiore. Per capire meglio ci viene in aiuto la Parola di Dio, a proposito di Davide quando fu a servizio del re Saul. Lo Spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva atterrito da uno spirito cattivo. Allora i servi di Saul gli dissero: “ Vedi uno spirito cattivo sovrumano ti turba. Comanda e noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando lo spirito cattivo ti investirà, quegli suonerà la cetra e ti sentirai meglio”. Davide giunse da Saul e cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide divenne suo scudiero. Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui (1Sam 16,14-23). L’uomo d’oggi, al pari di Saul, è atterrito dallo stesso spirito antico, ma sempre attuale, che ha una unica missione, quella di far cedere l’uomo nella tristezza. Gli effetti di tale tristezza sono devastanti per il cuore dell’uomo che, in preda ad essa si lascia andare allo sconforto, perdendo la speranza e con essa la fede e quindi la carità. Nella preghiera carismatica spesso succede la stessa cosa. I fratelli arrivano al gruppo, stanchi e sfiduciati e per mezzo del canto, eseguito con unzione, tornano pian piano alla gioia. E’ la Parola di Dio che guarisce, è l’annunzio della salvezza che sana i cuori, e la musica è da sempre un ottimo mezzo per proclamare al mondo che Gesù è il Signore della vita. Il delegato Paolo Guerrera
Posted on: Tue, 17 Sep 2013 17:33:33 +0000

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