Oggi, a 31 anni di distanza, ricordo ancora con emozione e - TopicsExpress



          

Oggi, a 31 anni di distanza, ricordo ancora con emozione e sgomento le immagini diffuse dai media dei corpi senza vita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta, Domenico Russo, ferocemente uccisi da una raffica di kalashnikov esplosa la sera del 3 settembre 1982, in pieno centro, a Palermo. Un attentato il cui obiettivo era quello di bloccare l’efficace strategia di contrasto alla criminalità organizzata che il generale, servitore dello Stato inflessibile e coerente, oltre che profondo conoscitore di Cosa Nostra, intendeva portare avanti con lucidità e grande determinazione. Il generale Dalla Chiesa diceva che Cosa Nostra “è cauta, lenta, ti misura, ti ascolta, ti verifica alla lontana” e aggiungeva: “Un altro non se ne accorgerebbe, ma io questo mondo lo conosco”. Sapeva bene che il suo compito era difficile. Dopo un lungo percorso, costellato anche da ombre e depistaggi, la giustizia ha fatto il suo corso: sono stati condannati alcuni esecutori e mandanti di Cosa Nostra dell’attentato di via Isidoro Carini. Nel giorno dell’anniversario della strage, rendere omaggio alla sua memoria e al suo sacrificio è un dovere. Il generale Dalla Chiesa resta punto di riferimento per tutti coloro che, nella politica, nelle forze dell’ordine come nella vita civile, si muovono, ogni giorno, nel solco del suo esempio, della sua onestà, lealtà e rettitudine, per riscattare l’Italia dal giogo mafioso e per l’affermazione di legalità, democrazia e giustizia.
Posted on: Tue, 03 Sep 2013 10:26:54 +0000

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