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Oggi, nella parola del vangelo, Gesù ci invita a seguirlo con umiltà, facendosi piccoli. Non possiamo sfuggire al invito di Gesù di diventare piccoli. Essere piccolo non vuol dire non sapere tante cose; il piccolo riconosce, sa di non essere mai da solo. Un bambino piccolo non può stare da solo, muore. Quando uno è cosciente di essere piccolo “bambino”, sa che necessita di “qualcuno”. Per vivere così, per avere questa fiducia nel Padre, bisogna perdere qualcosa, bisogna rinunciare tutto ciò che non è dal Signore. San Francesco ha rinunciato tutto per essere solo per il Signore. Dell’ incontro con Cristo nasce una nuova famiglia, lì non si è mai da solo. Al Cristo non lo troveremo mai senza la croce; San Paolo ci dice: “fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.” Non basta solo farsi piccoli, bisogna diventare piccoli nel Signore e con Lui diventare famiglia. Donaci la vera libertà di Spirito nella umanità e nella semplicità dei santi. Fa, Signore, che in ogni cosa vediamo un raggio della tua bellezza divina. Davanti a strage i o tragedie come quella che ha sconvolto tutta l’umanità ieri a Lampedusa, lo dico a me stesso, devo vergognarmi di tante piccole lamentele fatti nascere dai mancanti “soliti” gesti affettuosi, che soddisfano solo il mio ego. Devo vergognarmi quando mi spavento e vado in crisi a causa di piccolissimi dispiaceri, trasformati in selve impenetrabili. Dovrei vergognarmi dell’indifferenza con la mia chiesa sofferente, dell’umanità che si “affonda nel mare”, alla ricerca di speranza e il mio sguardo va in un’altra direzione. Dovrei vergognarmi dell’indifferenza di fronte ai cattivi vizi che mi portano alla superficialità e mi trascinano sulla strada della mondanità omicida e svuotano la mia umanità.
Posted on: Fri, 04 Oct 2013 09:41:30 +0000

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