Ore 7.30. Squilla il cellulare. È Maria, la moglie di uno dei - TopicsExpress



          

Ore 7.30. Squilla il cellulare. È Maria, la moglie di uno dei miei più cari amici, Carlo. Pioggia, asfalto bagnato e caduta rovinosa dalla moto. Lhanno portato al ####, nota struttura universitaria di Roma. È in coma. Prendo la moto e parto. La pioggia è incessante. Arrivo intirizzito e cerco Maria. Mi dice che Carlo è dentro, in codice rosso. Mi qualifico (ODIO farlo) e mi fanno entrare. Carlo sta tornando dalla Radiologia. Gli hanno fatto una RMN urgente. Ha una vertebra fracassata e parecchi focolai emorragici cerebrali. Il neurochirurgo di guardia è un ragazzo un po preoccupato. Crede che io sia un parente e comincia ad informarmi circa la gravità del caso. Usa parole un po troppo tecniche e cerca di mantenere un compunto tono professionale. Lo sto a sentire qualche istante, poi chiedo di vedere la RMN. Aggiungo subito che sono un collega. Il giovane riconosce il mio nome e si attacca immediatamente al cellulare per rintracciare il suo tutor. Lo calmo, non è necessario chiamare nessuno. Mi basta quello che mi ha detto lui. Ora, come intende procedere? Carlo è intubato. Non possiamo valutarlo bene, ma la frattura alla prima vertebra lombare è proprio brutta e deve essere operata. Esco per informare Maria. Rientro. Sono partiti i fonogrammi per il trasferimento urgente di Carlo presso unaltra neurochirurgia. Lo specializzando evita il mio sguardo, mortificato. Io evito di chiedergli nulla... So già tutto.
Posted on: Sat, 23 Nov 2013 15:56:45 +0000

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