Ore 9 del mattino, prenotazione presso un ambulatorio. Ecografia addominale. Presentarsi con la vescica piena. Giungo sul posto in anticipo, per ambientarmi, e soprattutto localizzare i servizi igienici. Vado in panico con la vescica piena. Non so voi. Io sì. Chiedo ai prenotati prima di me, C’è il medico? No, è la risposta, e li vedo saltellare da un piede all’altro. Vescica piena?, chiedo. Già, rispondono. Sono agitati e mi agito io ulteriormente. Trascorrono i minuti come coltelli. Vedo a un certo punto il primo prenotato partire pallido e a saetta verso il bagno. Poi torna con colore in volto e una bottiglia d’acqua da due litri appesa alla bocca. Il medico giunge placido con tre quarti d’ora di ritardo. Considero affranta il tempo che dedicherà ai due prenotati prima di me. Raggiungo il wc e la faccio, ahhhh… Il medico mi rimprovera, io mi godo la leggerezza. Non ho voglia di divorarlo: sta per andare in giuste ferie, lui. Dice il referto, La paziente si è presentata con la vescica vuota: nessuna diagnosi dunque su quell’organo. Fuori dall’ambulatorio ho immaginato di individuare in un viottolo il dottore, per pisciarlo dalla testa ai piedi. Desideri d’agosto, senza scomodare le stelle.
Posted on: Mon, 12 Aug 2013 16:28:52 +0000
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