PARADOSSO DELL’ESTATE ‘Parà’ e ‘doxa’ che significano rispettivamente ‘contro’ e ‘opinione’, non v’è dubbio come non possa che provenire dal greco la parola ‘paradosso’. In sostanza si tratta di logica che sbatte il muso nella contraddizione. Con reiterazione d’avverbio e aggettivo, il filosofo inglese Mark Sainsbury lo definisce ‘conclusione apparentemente inaccettabile, derivante da premesse apparentemente accettabili per mezzo di ragionamento apparentemente accettabile’. Potente stimolo di riflessione è il paradosso che scoperchia il tallone d’Achille del nostro condiviso discernere. Cosicché, da concetti elementari, si giunge a complessi rovelli intellettuali. Ecco allora nuove regole matematiche o leggi fisiche a render a posteriori accettabile quanto a priori bandito. Altre volte, individuati sottili motivi dapprima sfuggiti, ecco affiorare l’apparente illogicità di quanto accolto a torto in premessa. Nel paradosso del mentitore basta l’enunciato ‘Sono un bugiardo’ a mettere il dito nella piaga. Perché se chi l’afferma lo è per davvero, allora dice la verità e dunque si contraddice. Più per meno, meno e meno per più, meno, non resta che concludere con l’algebra come verità di bugia sia bugia proprio come bugia lo è bugia di verità. Paradosso d’Achille e la tartaruga, del barbiere, del compleanno, dell’ascensore, dell’avvocato, ma che numerosi che sono i paradossi! Logici, statistici e perfino idrostatici ed idrodinamici, ai tanti se ne deve però ora aggiungere uno. Meteorologico. Uno che li batte tutti. E cioè come in questo 2013 in cui in giugno si respira ancora aria autunnale e in cui primavera più che mai significa prima v’era ma or non c’è più, succederà prima o poi che l’estate finisca. Ma che comunque lo farà - e qui sta il paradosso - prima di cominciare. Leone Pantaleoni
Posted on: Fri, 28 Jun 2013 20:15:09 +0000
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