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PIANO D’AZIONE IN DIECI PUNTI: PROPOSITI PER COMBATTERE IL RAZZISMO NELLE CITTÀ Maggiore vigilanza contro il razzismo Proposito n° 1 Creare una rete di solidarietà, vigilanza e controllo per combattere il razzismo a livello cittadino. Esempi di azione •Stabilire un meccanismo di consultazione con i vari attori sociali (giovani, artisti, ONG, leader di comunità, polizia, autorità giudiziaria ecc...), col fine di avere costantemente il quadro della situazione riguardo al razzismo e alla discriminazione. Istituire, in collaborazione con le organizzazioni della società civile, un sistema di supervisione e di risposta rapida per identificare atti razzisti e discorsi/crimini mossi dall’odio, portandoli a conoscenza delle autorità competenti. •Inserire razzismo e discriminazione nell’agenda dei vari meccanismi di consultazione esistenti in città (es. assemblee giovanili, comitati di anziani). Valutare il razzismo e la discriminazione e controllare le politiche municipali Proposito n° 2 Avviare o sviluppare ulteriormente la raccolta di dati su razzismo e discriminazione, definire obiettivi raggiungibili e stabilire indicatori comuni per valutare l’impatto delle politiche comunali. Esempi di azione •Allestire mezzi convenzionali di raccolta dati e informazioni sul razzismo e la discriminazione in tutti i campi di competenza municipale mediante l’introduzione di variabili pertinenti nelle raccolte dati delle municipalità. •Istituire collaborazioni con istituti di ricerca, allo scopo di analizzare regolarmente i dati e le informazioni raccolti, condurre studi a livello locale e sviluppare raccomandazioni concrete per le autorità cittadine. •Definire obiettivi raggiungibili ed utilizzare indicatori comuni al fine di valutare le tendenze in materia di razzismo e discriminazione, nonché l’impatto delle politiche municipali. •Istituire un consiglio di ricerca per un dialogo continuo tra ricercatori e amministratori. Miglior sostegno alle vittime di razzismo e discriminazione Proposito n° 3 Sostenere le vittime e contribuire a rafforzare la loro capacità di difendersi dal razzismo e dalla discriminazione. Esempi di azione •Aiutare le vittime a organizzarsi per la ricerca di soluzioni, altre iniziative (terapia, controllo, ecc.) e misure preventive volte a contrastare il razzismo e la discriminazione. 2 •Istituire una figura istituzionale, all’interno dell’autorità locale (difensore civico/ombudsman, ufficio anti-discriminazione, ecc.), con l’incarico di gestire segnalazioni di episodi di discriminazione fatte dai residenti locali. •Dare sostegno alle entità locali che forniscono aiuto legale e psicologico alle vittime di razzismo e discriminazione. •Istituire misure disciplinari, nell’ambito delle funzioni ordinarie delle autorità cittadine, rispetto ad atti o comportamenti razzisti da pare di funzionari comunali. Maggiore Partecipazione e Cittadini Più Informati Proposito n°4 Per assicurare ai cittadini un’informazione migliore sui loro diritti e doveri, la loro tutela, le scelte legali disponibili e le pene per atti o comportamenti razzisti, attraverso un approccio partecipativo, in particolare attraverso consultazioni con gli utenti e i fornitori di servizi. Esempi di azione •Pubblicare e distribuire il più diffusamente possibile un opuscolo o un bollettino municipale che fornisca informazioni rilevanti sui diritti dei residenti locali, i doveri di una società multietnica e multiculturale e i propositi anti-razzismo delle autorità cittadine, così come sulle pene per atti e comportamenti razzisti. Distribuire nei luoghi pubblici moduli o recapiti che le vittime o i testimoni possano usare per contattare le autorità o i gruppi di aiuto competenti, in caso di atti o comportamenti razzisti. •Organizzare regolarmente dei forum municipali contro il razzismo, in collaborazione con gli organi e i meccanismi già esistenti, allo scopo di offrire l’opportunità di discutere sulle problematiche del razzismo e della discriminazione nella città, delle politiche locali e del loro impatto. •Il 21 marzo di ogni anno, celebrare la “Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali”, con una serie di iniziative volte a promuovere la presa di coscienza e la mobilitazione dei cittadini. •Conferire alle ONG locali i necessari poteri per implementare l’opera di informazione e di sviluppo di azioni contro il razzismo e la discriminazione. La città come sostenitore attivo dell’esercizio delle pari opportunità Proposito n°5 Per facilitare l’applicazione delle pari opportunità sul lavoro e sostenere la diversità nel mercato del lavoro, attraverso l’esercizio dei poteri discrezionali già in capo all’autorità locale. Esempi di azione •Utilizzare i poteri in capo alla città-acquirente, attraverso l’incorporazione di clausole non discriminatorie nei contratti locali. •Istituire una procedura di certificazione per le imprese, gli esercizi e le altre entità professionali locali che si impegnino a contrastare il razzismo e che mostrino di voler accettare l’implementazione dei meccanismi locali atti a gestire segnalazioni/denunce di discriminazioni. 3 •Istituire, in collaborazione con le imprese, un programma di micro-credito, sponsorizzazione e tutoraggio, a sostegno di attività economicamente valide sviluppate all’interno di gruppi discriminati. •Intraprendere una collaborazione con gli esercizi commerciali interessati a sostenere le politiche anti-razziste delle autorità locali e nel promuovere la diversità come strategia economica e risorsa commerciale. •Sostenere, in associazione con gli albi professionali e i sindacati, lo sviluppo di programmi di formazione e sviluppo pertinenti, finalizzati a rafforzare le capacità dei dipendenti per fornire servizi culturalmente mirati ed adeguati. •Fornire licenze (es. per la vendita di alcolici) subordinate all’esercizio di pratiche non discriminatorie di eguale accesso ed effettuare test (o verifiche) per controllare se i luoghi d’intrattenimento seguono un comportamento non discriminatorio, in modo da assicurare un equo accesso ai luoghi di intrattenimento. La città come datore di lavoro e fornitore di servizi rispettoso delle pari opportunità Proposito n°6 La città si impegna a essere un datore di lavoro e un fornitore di servizi equo e a occuparsi del controllo, della formazione e dello sviluppo necessari per raggiungere questo obiettivo. Esempi di azione •Impegnarsi in verifiche regolari sulla diversità affinché si giunga allo sviluppo di politiche e pratiche appropriate, sulla base di database accurati. •Implementare una valutazione dell’impatto e dei bisogni (lista di controllo antidiscriminazione) all’avvio di qualsivoglia nuova iniziativa. Si potrebbe creare un semplice protocollo standardizzato affinché tale processo diventi una prassi. •Identificare e sostenere i bisogni formativi e di sviluppo degli impiegati comunali mediante l’istituzione di corsi di formazione introduttivi o avanzati volti a: migliorare la loro capacità di gestione della diversità etnica e culturale; promuovere il dialogo interculturale; maturare competenze nelle pratiche anti-discriminatorie e acquisire le competenze necessarie per fornire servizi culturalmente sensibili e adeguati. •Mettere in pratica azioni positive per migliorare la rappresentanza di gruppi o comunità discriminati tra il personale dell’autorità locale, in particolare all’interno degli organi di direzione. •Istituire un programma speciale di borse-studio e formazione per giovani appartenenti ai gruppi discriminati allo scopo di prepararli per il pubblico impiego. Equo accesso agli alloggi Proposito n°7 Intraprendere azioni concrete per rafforzare le politiche cittadine contro la discriminazione sul tema della casa. Esempi di azione •Elaborare strumenti normativi con valore giuridico (una Carta etica e un Codice di comportamento) per gli enti pubblici e privati coinvolti nella locazione e nella compravendita di immobili per contrastare la discriminazione nell’accesso agli alloggi. 4 •Concedere facilitazioni e incentivi ai proprietari e agli agenti immobiliari che sottoscrivano il Codice di comportamento municipale contro la discriminazione. •Istituire o supportare servizi di consulenza volti ad assistere e sostenere quei residenti che sono oggetto di discriminazione nella ricerca di alloggio sia nel settore pubblico sia in quello privato. Contrastare il razzismo e la discriminazione attraverso l’istruzione Proposito n°8 Rafforzare le misure contro la discriminazione nell’accesso e nell’utilizzo di qualsiasi forma di istruzione e promuovere l’educazione alla tolleranza, alla comprensione reciproca e al dialogo interculturale. Esempi di azione •Intervenire per assicurare pari opportunità, specialmente in termini di accesso all’istruzione, attraverso politiche di antidiscriminatorie. •Promulgare una carta contro la discriminazione e un mandato istituzionale per le scuole e gli enti di formazione gestiti dall’autorità locale al fine di combattere il razzismo nell’accesso all’istruzione e all’interno delle scuole. •Costituire un attestato di “Scuola dell’uguaglianza” per premiare le scuole locali meritevoli grazie ad attività anti-razziste e un “Premio del Sindaco” assegnato regolarmente alla migliore iniziativa scolastica locale contro il razzismo. •Sviluppare materiale didattico (libri di testo, guide, audiovisivi o documentazione multimediale, kit) sulla tolleranza reciproca, il rispetto della dignità umana, la coesistenza pacifica e il dialogo interculturale al fine di migliorare la capacità di studenti, insegnanti e istruttori di lavorare in un ambiente multietnico, multiculturale e interculturale e di gestire le pressioni e le opportunità di tale diversità. Promuovere la diversità culturale Proposito n°9 Assicurare giusta rappresentatività e promozione della vasta gamma di espressioni e patrimoni culturali dei cittadini nei programmi culturali, nella memoria collettiva e nei luoghi pubblici e promuovere l’interculturalità nella vita della città. Esempi di azione •Agevolare la produzione di materiale audiovisivo (lungometraggi, documentari, programmi ecc.) in collaborazione con professionisti provenienti da gruppi discriminati affinché possano esprimere proprie esperienze e aspirazioni nei confronti della propria. Facilitare la distribuzione di detto materiale al livello locale, nazionale e internazionale. •Finanziare, su base regolare, progetti culturali e luoghi d’incontro (es. eventi, centri culturali, ecc.) che rappresentino la diversità dei cittadini (musica, teatro, danza, pittura, ecc.) e inserirli nella programmazione ufficiale della città. •Intitolare luoghi (strade, piazze, monumenti, quartieri) o commemorare eventi che siano di specifica rilevanza per i gruppi che soffrono la discriminazione, al fine di riconoscere il loro contributo e di integrarli nella memoria e nell’identità collettiva della città. 5 Delitti dell’odio e gestione dei conflitti Proposito n°10 Sostenere o istituire meccanismi atti ad affrontare i delitti dell’odio e la gestione dei conflitti. Esempi di azione •Formare una gruppo di esperti con competenze specifiche (ricercatori e professionisti, anche appartenenti ai gruppi discriminati) per offrire consulenza alla comunità locale e per condurre un’analisi della situazione, con l’obiettivo di assicurare una corretta analisi prima di stabilire le modalità di risposta. •Istituire un gruppo inter istituzionale di impiegati ben informati, che rappresentino istituzioni che potrebbero essere chiamate a gestire tali conflitti (polizia, settore dell’istruzione, persone che operano con i giovani, assistenti sociali, organizzazioni civili, etc.), con la responsabilità di coordinare azioni tempestive qualora si verifichino episodi di razzismo o emergano conflitti tra gruppi. •Formare sui temi dei delitti legati all’odio razziale e sulla gestione dei conflitti alcuni dipendenti selezionati all’interno di determinate agenzie e istituzioni (scuole, programmi per i giovani, uffici per l’integrazione, ecc.).
Posted on: Mon, 22 Jul 2013 17:20:10 +0000

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