Perché nessuno ha smentito o denunciato questa ricostruzione - TopicsExpress



          

Perché nessuno ha smentito o denunciato questa ricostruzione della storia di Mps. I presunti attori di questa azione hanno fatto carriere favolose pur essendo stati dirigenti primari del distrutto PSI di Craxi . “ La Fondazione Montepaschi fu l’unica tra le fondazioni a non scendere sotto il 51% del capitale nella banca di riferimento dopo la nuova normativa sulle fondazioni di talché il Montepaschi rimase l’unica grande banca “pubblica” ancorché non statale. Nel 2002 ci fu un tentativo di fondere, d’intesa con la banca d’Italia, Montepaschi e BNL che rispondeva a quel criterio smarrito per strada e che puntava a far poli creditizi forti prima di privatizzare. A questa fusione si oppose, tra gli altri, Franco Bassanini in nome della cosiddetta “senesità” del Montepaschi ma più ancora nell’interesse della finanza francese e della sua massoneria alla quale da qualche tempo Bassanini aveva aderito. E sempre lo stesso Bassanini fece una guerra senza quartiere contro la scalata Unipol-MPS per la conquista della BNL che doveva essere regalata ai francesi di BNP Paribas da un gruppo di pressione guidato da Amato e dallo stesso Bassanini che intanto nel 2001 era diventato consigliere d’amministrazione dell’ENA francese e poi insignito da Chirac della Legion d’onore per i servizi resi ai cugini d’oltralpe. Per dirla in breve la solitudine del Montepaschi è stata la bussola di Franco Bassanini e di Giuliano Amato che non a caso, poi, plaudirono all’insano acquisto per un prezzo esagerato dell’Antonveneta già in pancia agli spagnoli del Santander. Le responsabilità penali, se vi sono, le cercherà la magistratura ma le altre responsabilità, a cominciare da quelle politiche, al contrario, vanno ricercate dal governo e dal parlamento oltre che dalla libera stampa. Ed allora, per sintesi, dopo la relazione del ministro Grilli alle commissioni finanze di Camera e Senato appare chiaro che: 1) La banca d’Italia si è accorta per tempo attraverso tutta una serie di ispezioni, che c’erano nel Monte dei Paschi quei rischi poi puntualmente esplosi. Delle due l’una: o le ispezioni non furono fatte a regola d’arte o furono sottovalutate fermo restando che già nell’acquisto dell’Antonveneta forse una più forte determinazione della nostra banca centrale sarebbe stata utile; 2) Le tre banche d’affari che curarono l’aumento di capitale del Montepaschi furono la Merrill Linch, la City group e la Goldman Sachs. Quest’ultima, a quell’epoca, aveva in Italia come autorevole consulente il professor Mario Monti che pur non scendendo nel merito, non poteva non conoscere l’operazione; 3) Nell’ottobre del 2008, ad acquisto avvenuto, c’è stata una deposizione ai PM di Milano di un funzionario di banca, tal Antonio Rizzo della Dresner Bank, che affermava esistere all’interno della struttura manageriale del Montepaschi un gruppo di malaffare. Tale deposizione per 5 anni non ha determinato alcuna iniziativa né da parte della magistratura né da parte di alcuna autorità di controllo; 4) Appena un anno dopo e cioè nell’ottobre del 2009, le Camere approvarono il famoso scudo fiscale che consentì il rientro di capitali, leciti e non leciti, con soli 20 voti di scarto registrando l’assenza di 28 deputati dell’opposizione di cui 22 del PD, tra le quali, pura coincidenza naturalmente, quella dell’on. Linda Lanzillotta moglie di Franco Bassanini e direttore del think-tank “Glocus” che ha avuto anch’esso un presidente francese, e 6 dell’UDC di Casini; Dinanzi a questo scenario le responsabilità omissive sono pressoché generali e tra queste risaltano quelle dei vari governi oltre che di un parlamento sempre più sterilizzato nella sua attività ispettiva e di controllo. Appare, allora, veramente peregrina la polemica di chi vuole colpevolizzare l’intero PD per aver lasciato nella sua solitudine tentatrice il Monte dei Paschi invece che agevolarne l’ingresso in un grande polo bancario-assicurativo quando il responsabile di tutto questo è stato il trinomio Amato-Bassanini-partito senese forte dei suoi collegamenti anche internazionali.” “Più che una commissione d’inchiesta che si sovrapporrebbe all’azione della magistratura sarebbe utile, invece, una commissione d’indagine per capire i punti critici del nostro ordinamento bancario e dei poteri delle autorità di controllo”
Posted on: Fri, 13 Sep 2013 15:13:56 +0000

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