Poveri Imperatori bizantini Si parla talvolta del tutto - TopicsExpress



          

Poveri Imperatori bizantini Si parla talvolta del tutto arditamente persino di “sanare” situazioni in cui un sedicente principe è stato ampiamente rivelato come falsario, solo perché nel passato, e per errori di valutazione o di interpretazione, egli stesso o un suo antenato furono riconosciuti discendenti di un autentico sovrano. Mi pare che si sia perso il controllo delle proprie idee. La tesi non può essere accettata. A questo punto, molti discendenti o eredi di falsi principi che per varie ragioni (l’inganno, motivazioni politiche) furono riconosciuti da altri componenti della autentica famiglia reale o da qualche capo di Stato, sarebbero infatti legittimati a continuare i loro errori o le loro truffe. Sono stati infiniti i presunti principi del Portogallo ricomparsi in Europa dopo la sfortunata spedizione lusitana in Marocco, gli eredi di Luigi XVII, i figli dell’ultimo Zar di Russia, a cominciare dalla leggendaria Anastasia. Quando ci si è accorti dell’inganno, i colpevoli delle mistificazioni sono sempre stati misconosciuti o puniti, e nessun loro atto è stato mai sanato. Nel caso dell’Ordine Costantiniano, si sente spesso parlare della possibilità che a vendere o cedere i propri diritti sul Gran Magistero al compiacente Capo della Casa Farnese sia solo stato un falso principe Comneno, e quindi che “falsi” furono pure i diritti poi passati al Re di Spagna e alla famiglia reale di Napoli. Nell’eventualità in cui il Principe Comneno fosse stato un falsario, è chiaro che la Casa Farnese avrebbe acquistato titoli invalidi, e quindi niente. Ma questa mi pare una voce messa arditamente in giro da alcuni sedicenti “eredi” di poveri Imperatori; da veri impostori che per giustificare le loro inventate genealogie e per accreditare le favole di una propria discendenza da imperatori bizantini, abbiano cominciato a gettare discredito sulle autentiche famiglie reali, approfittando di una sorta di impunità garantita dal disinteresse burocratico italiano. Infatti, la storia ha dimostrato che alcuni dei principi da cui sostengono di discendere taluni gran maestri alternativi erano invece morti senza lasciare in vita alcun componente della propria dinastia, e che quindi -per esempio- un bambino di otto anni o uno di tre non avevano potuto avere figli che continuassero la loro stirpe, come viene fatto credere a poco attenti studiosi di genealogia. Invece non pochi autentici discendenti dei Paleologi, Comneni e Angeli, che appartenevano a rami secondari delle famiglie imperiali, si sparsero in varie parti dell’Impero turco e in diverse parti d’Europa. Un Principe Angelo, per esempio, morì a Cava dei Tirreni, la sua figlia ed erede sposò un gentiluomo della locale Casa de Curtis, la sua lapide si trova ancora nella chiesa di S.Arcangelo a Cava e il famoso attore Totò, inventando che si trattava di un suo antenato cercò invano di acquistarla dal parroco del tempo. L’erede di un altro Principebizantino, nel Seicento finì addirittura alle Barbados dove ancor oggi viene ricordato ed onorata la sua tomba. Un ramo cattolico dei Comneno si conservò fino al Seicento, e per motivazioni politiche (come si fa oggi con il Dalai Lama) venne periodicamente protetto da Papi e Sovrani cristiani. All’interno di questa famiglia non mancarono divisioni e contrasti, come accadde quando Giovanni Andrea Comneno nel 1630 volle invano vendere i diritti sull’Ordine al Principe di Avellino Marino Carafa. La successione di questi Principi dagli Imperatori bizantini e dal ramo cattolico che aveva conservato i diritti su un Ordine dinastico è ben documentata. Quindi, anche in questo caso, nessun appiglio possono trovare i tanti falsi pretendenti che nonostante morti, eccidi, congiure ed esilio, si ritrovano sempre più numerosi nelle genealogie e nelle cerimonie. Dunque, se un pretendente è falso, anche un eventuale decreto favorevole ed affrettato di un tribunale o il riconoscimento di un Sovrano sono annullabili. E questo mi pare sia accaduto anni fa per un auto-inventato principe bizantino, ammesso in due importanti Ordini cavallereschi grazie alla sua ingannevole documentazione(faceva riempire spazi vuoti in documenti antichi da un abile calligrafo) ma poi espulso, nel momento in cui si era rivelato un piccolo impostore. Carmelo Currò
Posted on: Fri, 21 Jun 2013 00:56:58 +0000

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