QUESTI SONO QUASI PEGGIO DEI RUNEMTINI. LA STORIA è l’ennesima - TopicsExpress



          

QUESTI SONO QUASI PEGGIO DEI RUNEMTINI. LA STORIA è l’ennesima trasposizione calcistica del Davide contro Golia. Un Francia-Italia che sulla carta è scontato. Al Paris Saint Germain, del resto, piace vincere facile. Lo fa in campo, convincendo a suon di milioni (vedi Cavani) i migliori fuoriclasse in circolazione, ma anche fuori. Nel mirino c’è anche un piccolo club che non gioca a calcio. Si limita a sognare da lontano un posto allo stadio San Paolo. È il Napoli Paris San Gennar, “aggregazione” fondata sull’amore per l’azzurro con tanto di statuto depositato alla Prefettura di Parigi: 200 appassionati si riuniscono nel piccolo Bambolina Cafè di Rue Rougemont per sostenere i propri idoli. Gli ultimi due sono finiti proprio sul Lungosenna. Lavezzi e Cavani sono stati coperti d’oro dallo sceicco Al Khelaifi. Al Paris San Gennar, ora, questo club di ricconi ha contestato l’acronimo — Psg appunto — e il marchio che potevaconfondersi con il suo, sinonimo di (pre) potenza dei petroldollari. La richiesta ufficiale è partita una ventina di giorni fa e i soci fondatori dell’associazione l’hanno esaudita di buon grado eliminando la pietra dello scandalo sia dal sito ufficiale che dai gadget, indispensabili per finanziare qualche trasferta: la felpa costa 25 euro, la polo 18, la sciarpa 15, la t-shirt 10 (8 per i bambini). Inutile rischiare contro una superpotenza, da qui la decisione di evitare problemi. Al ParisSaint Germain, però, il gesto non è bastato e lunedì scorso Sabatino Abbagnale, il presidente dell’esclusivo “circolo” pro Napoli, ha ricevuto una diffida da un prestigioso ufficio legale di Parigi: «Per chiudere il contenzioso — ha spiegato — pretendono una dichiarazione ufficiale nella quale rinunciamo espressamente alla sigla Psg in tutto il mondo, altrimenti saranno pronti ad impugnare pure il nostro logo. In Francia non possono procedere perché i termini di opposizione sono scaduti, quindi vogliono farlo in Italia considerando che l’abbiamo registrato ad aprile. Ho ricevuto la comunicazione presso la mia famiglia, ad Angri». La Torre Eiffel e il ciuccio sono, dunque, a rischio. «Dicono che quelle immagini somigliano al loro marchio, ma non è affatto così. Si tratta soltanto di un pretesto. E noi intanto non firmiamo niente». Meglio, però, cautelarsi. Ferdinando Pinto, professore di diritto amministrativo alla Federico II, è iscritto dal 2011 al Paris San Gennar e si sta occupando del caso: «Non ha senso che una grande società si accanisca contro un gruppo di ragazzi che fa questo per amore del calcio. La Torre Eiffel, tra l’altro, non è di proprietà degli sceicchi. Li abbiamo già accontentati, quindi il nostro simbolo non si tocca. Risponderemo al più presto alle loro contestazioni e siamo pronti ad una battaglia legale. Difenderemo la nostra dignità». La passione di Davide, del resto, non è in vendita. Golia è avvertito.
Posted on: Wed, 24 Jul 2013 22:04:23 +0000

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