RIAB INFO, non sappiamo se, come ha affermato la Silvestro, - TopicsExpress



          

RIAB INFO, non sappiamo se, come ha affermato la Silvestro, Senatrice e, per quanto ci riguarda, incredibilmente ancora Presidente dell’Ipasvi, sia “ inconcepibile che ci si scandalizzi se a fare lecografia può essere anche un infermiere laureato e plurimaster”. Mah, non entriamo nel merito, ma sentiremmo cosa ne possano pensare anche i diretti interessati. Di sicuro è scandaloso che gli infermieri si siano arrogati, senza farsi scrupolo alcuno, le dirigenze dei Sitra lombardi in barba ad una legge di rango primario, ad un accordo in Conferenza Stato Regioni e non sappiamo a cos’altro. Di certo i contratti Stpa contemplano il Dirigente inf/ostetrico ma da nessuna parte si parla di dirigente dei sitra e una domanda ci sorge spontanea: “Ma in base a quale norma percepisce lo stipendio visto che non esiste se non nei Poa aziendali che dovrebbero evitare di citare figure professionali non previste dalla normativa vigente?” La Corte dei conti non ha niente da dire? Insomma, la Silvestro, alzi pure la voce per le nuove competenze, ma veda di essere credibile perché facendo finta di niente sulle dirigenze non lo è. Non possiamo poi che darle ragione quando, nel corso del convegno di Grado, come riportato da QS e Doctor News, ha affermato che: “Se si vuole innovare e ridefinire la struttura sanitaria oggi, mica si può farlo lasciando fuori gli infermieri” Ha perfettamente ragione ma spero che non le sfugga che per parlare di riabilitazione non si possono lasciare fuori i fisioterapisti e potremmo continuare all’infinito, ma non lo facciamo perchè credo abbia capito il messaggio. Ecco i due articoli citati: da quotidiano Sanità del 16 nov 2013 Infermieri. Silvestro: Parte dal Friuli Venezia Giulia mobilitazione per nuove competenze Il presidente nazionale Ipasvi, nel corso di un convegno a Grado, ha sottolineato che se si vuole innovare e ridefinire la struttura sanitaria oggi, mica si può farlo lasciando fuori gli infermieri, 10mila solo in Friuli Venezia Giulia. Lassessore Telesca: Integrare linea clinica e linea assistenziale. 16 NOV - Gli ostacoli che si frappongono allevoluzione della proposta normativa sulle nuove competenze infermieristiche, elaborata nellambito di un tavolo tecnico attivato dal Ministero della Salute su richiesta delle Regioni, con il contributo della Federazione Nazionale dei Collegi degli Infermieri. E’ questo il tema su cui ha focalizzato l’attenzione Annalisa Silvestro, presidente nazionale Ipasvi, nel suo intervento al convegno ‘Le nuove competenze dellinfermiere, una chiave per il cambiamento del sistema salute in Friuli Venezia Giulia così come a livello nazionale’ promosso dai Collegi Ipasvi regionali di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine che rappresentano oltre 10mila infermieri, operatori sanitari e vigilatrici dinfanzia. “Speravo di darvi qui una buona notizia – ha spiegato Silvestro - e che il documento, firmato dal ministro Lorenzin, stava approdando alla Conferenza Stato – Regioni. Invece pare che i sindacati dei medici paventino sconfinamenti, esercizi non chiari nelle nostre competenze. Annuncio qui: se questa sarà la posizione ufficiale dei medici credo che vi chiederemo presto di manifestare pubblicamente, come infermieri, il nostro dissenso su questo modo di procedere. Andremo davanti ai consigli regionali di potestà primaria a dire con forza che, se è così, noi non ci stiamo: perché è mortificante e frustrante e non diamo ai cittadini quello che serve. Se si vuole innovare e ridefinire la struttura sanitaria oggi, mica si può farlo lasciando fuori gli infermieri, 10mila solo in Friuli Venezia Giulia. Lup grading formativo raggiunto dagli infermieri attraverso una formazione universitaria strutturata su due livelli sostanzia lorientamento ad un utilizzo diverso e più ampio delle loro competenze professionali. È inconcepibile che ci si scandalizzi se a fare lecografia può essere anche un infermiere laureato e plurimaster”. E sul ruolo e le funzioni della professione dell’infermiere è intervenuta anche Maria Sandra Telesca, assessore regionale alla Sanità in Friuli Venezia Giulia. “Intercettare il cambiamento della figura dellinfermiere e utilizzare questo nuovo ruolo e le nuove competenze a favore della pubblica sanità – ha auspicato - Occorre adesso una integrazione fra la linea clinica e la linea assistenziale”. Durante i lavori ampio spazio è stato dedicato al tema della formazione. “Fra gli obiettivi del congresso anche laggiornamento migliorativo dei protocolli d’intesa con l’Università – ha sottolineato il coordinatore Ipasvi FVG Flavio Paoletti, presidente di Ipasvi Trieste - Rispetto a percorsi formativi di competenze avanzate così come alla formazione di base e permanente. Soprattutto, chiederemo sia riconosciuta sotto il profilo di ruolo e contrattuale la forte azione degli infermieri di comunità e di microarea, così come la forte azione degli infermieri case manager. Chiederemo infine che sia garantita l’effettiva presenza numerica degli infermieri in termini di ore equivalenti lavorate e non di numero di risorse: l’attuale sistema, infatti, non tiene conto delle assenze per part time, aspettative, utilizzo della L.104, e finisce per creare disagi alla tenuta dei servizi e alla qualità assistenziale erogata nei confronti dei cittadini. Ps, quanto poi alla CIMO, ne siamo certi, si farà sentire anche quando si incomincerà a parlare di riabilitazione. Contesa con i medici su competenze blocca formazione infermieri Doctor News 33 del 18 novembre 2013 «Pensavo di arrivare a Grado con la notizia dell’approvazione in conferenza stato-regioni delle competenze infermieristiche. Invece ancora una volta, per le “ipotesi” di qualcuno, tutto è bloccato». Annalisa Silvestro presidente nazionale dei collegi infermieristici Ipasvi, ce l’ha con i medici dell’Intersindacale della dirigenza. La bozza che definisce i percorsi formativi (nelle aree di cure primarie, urgenza, chirurgia, pediatria e salute mentale) cui le regioni dovrebbero adeguarsi nel promuovere competenze e responsabilità dell’infermiere, è ancora ferma, «probabilmente a seguito di una presa di posizione di Cimo, Anaao e le altre sigle dell’Intersindacale. Paventerebbero invasioni di competenza da parte nostra, questo il contenuto di una lettera-documento, riferitami nei dettagli, e non è una novità – dice Silvestro – da due anni la ridefinizione delle nostre competenze è in pista e ogni volta che stiamo per arrivare al dunque succede qualcosa. Stavolta però la conferenza stato-regioni era orientata a chiudere e il ministro, nel firmare la bozza, ha chiesto che come ultimo passaggio fossero sentiti i medici. Poi ci è stato detto che nell’audizione avevano solo raccomandato omogeneità formativa tra regioni. Infine, ecco lo stop a sorpresa». Di recente Cimo ha ricordato come il ricorso alla dirigenza infermieristica per coprire posizioni apicali rappresenti emanazione del direttore generale, poiché diversamente dal medico l’infermiere non è assunto per concorso. «Ora temono nostri sconfinamenti nella clinica – e siccome parlano da due anni di ridefinire l’atto medico, senza mai farlo, il problema dovrebbe essere questo – ora mettono in mezzo le nostre competenze gestionali, ma non è scritto da nessuna parte che l’infermiere non possa gestire un reparto, specie a bassa complessità. Se questa lettera fosse inoltrata, reagiremo e saremo “rivendicativi”, saremo “contro”: peccato, perché con i medici potremmo combattere per lo sblocco dei contratti e del salario accessorio, per l’evoluzione dei modelli organizzativi. In un periodo fermo chiediamo solo di completare i nostri percorsi professionalizzanti. E ci negano anche questo». Mauro Miserendino
Posted on: Tue, 19 Nov 2013 10:24:40 +0000

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