ROSARNO – Dal 9 settembre 2013 anche la città di Rosarno ha il - TopicsExpress



          

ROSARNO – Dal 9 settembre 2013 anche la città di Rosarno ha il proprio “Billy Elliot”. Si tratta del giovanissimo Filippo Italiano (Classe 2002) , entrato nell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, una delle istituzioni più famose al mondo, che «da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti ed è stata committente di opere tuttora presenti nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il globo». Il giovane ballerino, che si è approcciato a questa disciplina quasi per gioco, nella sua Rosarno, iscrivendosi presso la palestra “Likedance” di Marina Belfiore, ha fin da subito capito quale fosse la propria strada: la danza. Trasferitosi con la famiglia a Chiari (Bs) all’età di 6 anni, viene subito iscritto dai genitori, accortisi delle doti eccezionali del proprio bambino, presso la scuola “Danza studio”, luogo idoneo per coltivare le proprie doti che, oggi, lo hanno fatto entrare in una delle istituzioni teatrali più prestigiose d’Europa, erigendolo immediatamente a motivo d’orgoglio per il proprio paese d’origine: Rosarno. Presso la scuola bresciana, diretta da Sonya Mura, il piccolo ballerino ha potuto sperimentare vari generi: danza classica, Hip Hop, teatro, diventando, fin da subito, una figura insostituibile per l’intero corpo di ballo della cittadina lombarda. La nuova avventura, cominciata da soli 18 giorni, ha richiesto vari sacrifici al giovane danzatore, il quale, per poter frequentare l’Accademia, si è dovuto trasferire a Milano, ad 80 km di distanza dai propri genitori, ospite, per le prime settimane, di una casa-famiglia “meneghina”. «Filippo farebbe qualunque cosa – hanno fatto sapere i genitori – pur di seguire le orme del suo idolo: il ballerino italiano Roberto Bolle. Durante le selezioni eravamo molto orgogliosi di nostro figlio ed entusiasti per le opportunità che avrebbero potuto presentarsi, ma eravamo anche convinti del fatto che se non ce l’avesse fatta a passare non ci sarebbe stato alcun rammarico, gli sarebbe rimasta la bella esperienza». I genitori del piccolo atleta sanno che dovranno fare i conti con molti problemi, ma hanno fatto sapere che «faranno volentieri dei sacrifici per far si che i desideri di Filippo si realizzino. A differenza di molti genitori incontrati, che si sono infuriatti ed hanno fatto scenate per l’esclusione dei propri figli, per noi l’unica cosa che conta è la felicità del nostro bambino, il quale, se un giorno decidesse di smettere, sarebbe libero di tornare a casa senza alcuna pressione da parte nostra. Noi ci limitiamo ad emozionarci vedendo le sue esibizioni, ma la danza è e deve restare una cosa solo sua». D’altronde, come disse “Robert Altman”: «I ballerini possono realizzare l’impossibile e tutti vorremmo essere come loro, […] essi, spesso, dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un’altra dimensione». Ed è proprio ciò che oggi questo piccolo danzatore è riuscito a fare, portando il buon nome di Rosarno “in un’altra dimensione”, lontana dalle mille contraddizioni di un circondario alla continua ricerca di riscatto. Francesco Comandè
Posted on: Fri, 27 Sep 2013 14:47:44 +0000

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