Risi della sua espressione. “Sembri preoccupata.” Non avrebbe - TopicsExpress



          

Risi della sua espressione. “Sembri preoccupata.” Non avrebbe dovuto proprio essere divertente...Avrebbe dovuto preoccuparsi.“No.” Era una pessima bugiarda; e la sua voce rotta non aiutò. “Sorpresa, più che altro...a cosa devotutto questo?”“Te l’ho detto,” le ricordai. “Sono stanco di sforzarmi di starti lontano. Perciò ci rinuncio.”Trattenni il sorriso sul mio volto con un piccolo sforzo. Non stava funzionando per niente – cercaredi essere onesto e disinvolto allo stesso tempo.“Rinunci?” ripeté, perplessa.“Sì – rinuncio a sforzarmi di fare il bravo.” E, apparentemente, anche a sembrare disinvolto. “D’orain poi farò solo ciò che mi va e mi prenderò quel che viene.”Era abbastanza onesto. Lasciarle vedere il mio egoismo. Lasciare che ciò la mettesse in allarme,anche.“Mi sono persa un’altra volta.”Ero abbastanza egoista da essere lieto che fosse questo il caso. “Quando parlo con te mi lasciosempre scappare troppe cose – questo è uno dei problemi.”Piuttosto insignificante, in confronto al resto.“Non ti preoccupare,”mi tranquillizzò lei. “Tanto non ne capisco una.”Bene. Allora sarebbe rimasta. “Ci conto.”“La traduzione di tutto questo è che ora siamo amici?”Riflettei per un secondo. “Amici...” ripetei. Non suonava bene. Non era abbastanza.“Oppure no,” mormorò, imbarazzata.Pensava di non piacermi così tanto?Sorrisi. “Beh, possiamo provarci, immagino. Ma ti avviso da subito che non sarò un buon amico, per te.”Rimasi in attesa della sua risposta, squarciato in due – sperando che avesse finalmente udito ecapito, pensando che avrei potuto morire se l’avesse fatto. Che melodrammatico. Stavo ragionandoda umano.Il suo cuore iniziò a battere più veloce. “Continui a ripeterlo.”“Sì, perché tu non mi dai ascolto,” dissi, di nuovo troppo intensamente. “Sto ancora aspettando chetu ci creda. Se sai quello che fai, cercherai di evitarmi.”Ah, ma le avrei permesso di farlo, se ci avesse provato?I suoi occhi si ridussero a una fessura. “A quanto pare ti sei fatto un’opinione piuttosto precisa dellamia intelligenza.” Non ero molto sicuro di quello che volesse dire, ma sorrisi per scusarmi, intuendo che dovevoaverla offesa accidentalmente.“Perciò,” disse lentamente. “Dato che per ora non so quello che faccio, possiamo provare ad essereamici?”“Mi sembra una proposta sensata.”Abbassò lo sguardo, fissando intensamente la bottiglia di limonata fra le sue mani.La curiosità mi tormentava.“A cosa stai pensando?” chiesi, fu un sollievo alla fine cacciare fuori quelle parole ad alta voce.Incontrò il mio sguardo, e il suo respiro accelerò mentre le sue guance si tinsero di un lieve rosa.Inspirai, gustandomi l’aria.“Sto cercando di capire cosa sei.”Continuai a sorridere, bloccando i miei lineamenti in quell’espressione, mentre il panico micontorceva.Ovvio che se lo domandasse. Non era stupida. Non potevo sperare che sarebbe rimasta ignara di unacosa così evidente.“E hai fatto qualche passo avanti?”, chiesi più disinvolto che potei.“Non molti,”ammise lei.Ridacchiai subito sollevato. “Hai una teoria
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 07:17:17 +0000

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