SIRIA (Washington Post) PROVE FORNITE DA RIBELLI E INTELLIGENCE. - TopicsExpress



          

SIRIA (Washington Post) PROVE FORNITE DA RIBELLI E INTELLIGENCE. «I dati tecnici presentati dalle tre potenze occidentali sono di scarso valore per gli ispettori delle Nazioni Unite» spiega il Washington Post. «Nell’ambito di un mandato delle Nazioni Unite, soltanto le prove raccolte personalmente dai suoi ispettori possono essere utilizzate». Così non è accaduto in Siria, dove, a causa della ovvia, mancata autorizzazione da parte di Assad, «le prove sono state contrabbandate fuori dal paese dai ribelli o da agenti dell’intelligence». «Ci sono troppe persone che hanno interesse a farci credere che il regime abbia usato armi chimiche», ha confessato al quotidiano un ex alto funzionario americano, già coinvolto in operazioni di intelligence sulle armi di distruzioni di massa. RISCHIO DI FABBRICAZIONE PROVE. «Il numero di morti per gas tossico è stato stimato in 100, 150 persone. Un numero relativamente piccolo per un conflitto che ha ucciso più di 90.000 persone», ricorda il Washington Post. Eppure è proprio a causa di questi morti che la Casa Bianca ha potuto sostenere che il regime di Assad abbia oltrepassato la “linea rossa”. Obama, infatti, si era impegnato ad agire solo se fosse stato provato l’uso di armi chimiche. Dunque è evidente, osserva il giornale, che le parole dell’amministrazione abbiano fornito all’opposizione siriana «un potente incentivo per fabbricare prove». «Se tu fai parte dei ribelli e sai che la Casa Bianca ha tracciato una linea rossa sull’uso degli agenti nervini, è naturale che tu abbia un interesse nel dare l’impressione che siano state utilizzate alcune armi chimiche», ha ammesso lo scienziato Onu Rolf Ekeus al quotidiano americano.
Posted on: Fri, 30 Aug 2013 22:12:50 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015