STORIA N.75: THE NEVER ENDING STORY. Quando l’architetto - TopicsExpress



          

STORIA N.75: THE NEVER ENDING STORY. Quando l’architetto inventò il palazzo dove vivo a New York, sicuramente he had a big issue with toilettes! Nemmeno nei miei incubi più remoti, avrei mai immaginato che un semplice oggetto bianco e di medie dimensioni, come un cesso, potesse creare così tanti problemi. La prossima volta che cambio casa, oltre a fare le solite domande di circostanza, mi guarderò ben bene dal ricordarmi di chiedere anche se il water funziona come di dovere. Sembrava che finalmente ce l’avessimo fatta: dopo lo scarico rotto dall’inquilino grasso del piano di sopra, che inondò le scale e diversi appartamenti tra cui anche il mio; dopo scarichi no-stop che continuavano anche quando lasciavo la manopola; dopo le tubature nei muri che sbattevano le une con le altre, mi sono detta “Cos’altro può succedere?”. E infatti… Pochi giorni prima che io e mio marito ci prendessimo una piccola vacanza per andare a visitare Boston, tirando la leva dello scarico dell’acqua, ho notato che iniziava a sgocciolare lentamente. Ho fatto un sospiro, ho guardato in alto, ho imprecato qualche santo e poi ho detto a mio marito “Intanto andiamo a Boston, sennò qui finisce che non ci possiamo più andare.”. Una volta tornati, mi sono accorta che ogni volta che premevo verso il basso la manopola, il cesso non perdeva più quelle quattro/cinque gocce, ma, anzi, veniva giù come un rubinetto. In tempo zero, apro la porta di casa e chi ti becco? Vincenzo, il fratello più giovane di Vito e Nino, il Cipollini della New York italo/americana, che, con la scusa dell’affitto, ci stava venendo a far visita. Gli dico “Vincenzo, il water perde acqua!”. Risposta “Che?”, e io, guardo di nuovo in alto, sospiro e dico “La toiletta perde acqua!”. E mentre ti aspetti che lui vada subito a prendere gli attrezzi e si pieghi a risolvere il problema come avrebbero fatto i suoi fratelli, mi arriva la sua secca risposta “Ottimo, allora quando viene il plamma (plammer per gli americani, plamma per lui. NDR), lo faccio venire prima da te, che anche la ragazza accanto ha dei problemi con la toiletta.”. “Fantastico” penso sarcasticamente, “Siamo in ottime mani!!!”. Il giorno dopo mi alzo, vado in bagno e mi accorgo che il barattolo che avevo posizionato momentaneamente sotto la manopola era pieno d’acqua misto ruggine misto emergenza misto “se non lo chiamo subito qui finisce male”! “Vincenzo, ciao, ho l’affitto, se vuoi passarlo a prendere oggi… E, a proposito, la toiletta perde continuamente acqua!” “Ok, allora chiama mio fratello Nino che così viene lui a sistemarlo.” Pensiero immediato “Ma fate davero davero???”. Ari prendi il telefono, ari cerca il numero di Nino, ari digita il numero, chiama: “Ciao Nino, come va? Complimenti a tua figlia, ho saputo che ha partorito! Senti volevo dirti che…” “E’ qui con me, aspetta che te la passo…” Pensiero immediato “Come me la passi? Non l’ho mai conosciuta! Ho il cesso che perde acqua da tutte le parti mannaggia a te…” “Hi, how are you? Congratulations! It must be a great feeling.” “Hi, i am fine. Yes, it is great.” Pausa di qualche secondo, di due persone al telefono che chiaramente non sanno cosa dirsi, poi riprendo la conversazione in mano “I wish you the best. Can i talk to Nino now?”. “Yes.” “Nino, ti volevo dire che…” “Hai sentito che bello? E indovina come si chiama la bimba….” Pensiero immediato “Ma porca di quella vacca…” “Giulia?” “Brava, come hai fatto ad indovinare? “Non lo so, ho immaginato! Senti il cesso perde acqua!” “Che?” “Mmm… La toiletta perde acqua! Se puoi passare ad aggiustarla oggi, ti dò anche l’affitto.” “Ok, vengo tra un quarto d’ora.” “Madonna che fretta! No che devo uscire, facciamo alle 2.30pm.” “Ok.” Chiaramente all’1.30 aveva già chiamato mio marito quattro volte per sapere perché non ero in casa, e così, appena rientrata, l’ho chiamato e avvisato che poteva venire. Cinque minuti dopo mi bussa alla porta. “Ciao Nino. Eccoci, finalmente…” “Hai l’affitto?” “Sì Nino. E’ qui.” “Ok”. Ed entra in casa, nota le perdite del water, scende a prendere gli attrezzi, torna col pezzo nuovo, spatacca dieci minuti, abbastanza per sporcarmi tutto il pavimento, e se ne va felice, con l’affitto sotto il braccio e una nipotina nuova dentro al cuore… Io, dal canto mio, mi accontento della manopola cambiata. D’altronde, non si può avere tutto dalla vita, no? G.P.
Posted on: Wed, 10 Jul 2013 04:53:13 +0000

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