Scusate, ma io, con tutto laffetto che ho per la mia città, me ne - TopicsExpress



          

Scusate, ma io, con tutto laffetto che ho per la mia città, me ne scornu. Allora, da dove vogliamo cominciare? Centro storico di tutto rispetto, chiese bellissime, palazzi prestigiosi. Basta questo? No, io direi di no. Non si può paragonar Lecce ad una delle reali capitali della cultura degne di questo nome. Non cè mai una mostra decente. Non ci sono spazi espositivi adeguati (o meglio, ci sarebbero, ma non vengono sfruttati). Un turista o un cittadino entrano nell (unico) museo per chiedere informazioni e due custodi semi-analfabeti (con tutto il rispetto) lo guardano con laria stralunata (le risorse laureate in beni culturali o in archeologia sono a spasso o fanno altro). Non ci sono spazi ludici gratuiti per i bambini; cineforum sporadici, poco teatro d innovazione. La città è sporca perché non cè la CULTURA (mo ci vuole) del RISPETTO DEGLI SPAZI COMUNI. Non cè la CULTURA (secondo mo ci vuole) DEI MEZZI PUBBLICI o del non utilizzo delle corsie preferenziali. Un centro storico chiuso al traffico solo nei sogni poiché, in realtà, durante tutto il giorno le auto circolano liberamente. Un giardino comunale, prototipo di architettura cimiteriale, in cui vedi solo ragazzetti dallaria assente abbandonati sulle panchine anche di prima mattina, mentre in una VERA città della cultura scorgi persone di tutte le età e a qualunque orario col LIBRO IN MANO: in metro, in treno, in autobus, al parco. A proposito di libri...nelle POCHISSIME BiBLIOTECHE private, ecclesiastiche e non, non vi è (con qualche dovuta eccezione) personale specializzato in archivistica e libraria che sia realmente in grado di supportare le attività di ricerca e consultazione degli utenti. Le GUIDE TURISTICHE dove sono? Tranne qualcuna realmente referenziata, molte si improvvisano guide in maniera del tutto estemporanea e accompagnano i turisti raccontando storie improbabili (ne ho seguita più di una e mi è venuta lorticaria). LUNIVERSITA vanta qualche eccellenza (come il polo tecnologico) ma il resto è solo una palude dinerzia di favoritismi, raccomandati, anzi, direi, un ufficio di collocamento per figli/mogli/mariti/ sorelle/fratelli di impiegati o cattedratici. Qualunque cosa sia la VERA ricerca è altra. E passione, abnegazione, anche volontariato culturale. Chi fa vera ricerca è sfruttato, sottopagato, e molto spesso, non si prenderà lui i meriti dei risultati raggiunti. Infine ma non in fine, non cè la CULTURA DEL LAVORO, primo perché di lavoro ce nè oggettivamente poco (ma questa, lo sappiamo bene, è una piaga diffusa a macchia dolio) secondo perché non cè molta voglia di spendersi oltre le proprie specifiche competenze, terzo perché non cè nemmeno grande rispetto per il lavoro altrui, in quanto chi cerca le referenze ha però, quasi sempre, il braccino corto (paga misera, contributi col cannocchiale). Perdonate la franchezza, sono forse una voce fuori dal coro, ma pur, ribadisco, amando la mia Lecce, mi chiedo: cosa fa di questa città una capitale della cultura? Come si fa a paragonare Lecce ad altre realtà piccole o grandi in cui però, ci sono UN VERO FERMENTO, UNA VERA PARTECIPAZIONE e in cui si percepisce un bisogno direi quasi fisiologico di progredire nella conoscenza, migliorare nelle competenze, investire nella formazione e nella spendibiltà delle risorse. Io mi dissocio da queste nomine astratte che, a mio parere, generano solo uno sterile compiacimento nellego ipertrofico di qualche cittadino, ma, onestamente, ben poco ottengono in termini di pubblicità (positiva) al territorio se poi i servizi sono extra carenti o, in molti casi, del tutto assenti. Per tali ragioni riterrei più opportuna una nomina a capitale europea dellINCULTURA.
Posted on: Sat, 16 Nov 2013 10:26:22 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015