Soldi a Rtl 102.5, spunta anche il reato di falso Ipotizzato solo - TopicsExpress



          

Soldi a Rtl 102.5, spunta anche il reato di falso Ipotizzato solo per Di Giovanni, ex direttore di Turismo Fvg. Abuso d’ufficio per Seganti e l’agenzia Alan NormanUDINE. A quei fondi si sarebbe dovuto attingere per realizzare i cosiddetti “grandi eventi”. Ossia manifestazione di rilievo nazionale e internazionale «di tipo turistico, sportivo, musicale o culturale». Nell’estate del 2011, invece, l’Agenzia Turismo Fvg, su richiesta dell’assessorato regionale alle Attività produttive e al Turismo, aveva pagato 450 mila euro (375 mila più Iva) alla “Open Space Pubblicità srl” affinchè, attraverso l’emittente Rtl 102.5, mettesse in piedi una campagna radiofonica per la promozione delle offerte turistiche della Regione Fvg. Così violando tanto il “Codice dei contratti pubblici”, quanto la legge regionale sui grandi eventi. È sulla base di questa ricostruzione accusatoria che, da oltre un anno e mezzo, la Procura di Udine sta lavorando a un’inchiesta a carico di Andrea Di Giovanni, all’epoca direttore di Turismo Fvg, dell’ex assessore regionale Federica Seganti, di Massimo Lombardo, amministratore unico dell’agenzia “Alan Normann Comunicazioni srl”, di Udine, e di sua moglie, nonchè socia dell’Alan Normann e segretaria della Seganti, Valentina Visintin. Per tutti, l’ipotesi di reato formulata dal pm Marco Panzeri nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari fatto notificare in questi giorni è il concorso in abuso d’ufficio. Per il solo Di Giovanni, il magistrato ha ipotizzato anche la falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, per il fatto di avere indicato - a suo dire, appunto, falsamente - quale data di emissione del decreto e di sottoscrizione del contratto il 30 giugno 2011 e non quella del successivo 4 luglio, quando - sempre sulla base degli accertamenti della Guardia di finanza - pare appurato che decreto e contratto siano stati effettivamente formalizzati. A campagna radiofonica già in corso, dunque. L’operazione, secondo la Procura, sarebbe stata portata a termine «con affidamento diretto e, quindi, senza il ricorso a procedure di evidenza pubblica» e «con la mediazione non ufficiale dell’agenzia Alan Norman, che tra l’altro curava - annotano gli inquirenti - verso corrispettivo il coinvolgimento nell’iniziativa del Comune di Grado e della Provincia di Pordenone». Difesi dall’avvocato Luca Ponti, i coniugi Lombardo e l’ex dg Di Giovanni, così come la Seganti, assistita invece dall’avvocato Marco Vassallo, di Venezia, stanno ora valutando se avvalersi della facoltà di chiedere di essere interrogati, prima che l’inchiesta venga chiusa e che il pm decida tra l’archiviazione del procedimento o, come appare molto più probabile, la richiesta di rinvio a giudizio dei quattro indagati.
Posted on: Wed, 19 Jun 2013 20:49:04 +0000

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