Storia - I Servi di Maria Da quel giugno 1894 passano dieci anni - TopicsExpress



          

Storia - I Servi di Maria Da quel giugno 1894 passano dieci anni prima che i Porto riescano a riunire i beni, precedentemente divisi fra i vari membri della famiglia, per cederli ai frati Servi di Maria. A trattative finalmente ultimate, il 14 dicembre 1904, il Consiglio Generalizio dei Servi decreta ufficialmente la fondazione dei convento di Isola, inizialmente unito a quello di Monte Berico e quindi da esso dipendente. Solo nel 1912 il Capitolo Provinciale ne stabilirà l’autononùa, nominando quale primo priore fra P. Filippo M. Grendene. Nel marzo 1905 giungono da Monte Berico i primi due frati: Giovanni M. Bianchini e Giovanni M. Lazzari, seguiti dopo poco tempo da altri confratelli. Da questa data, la vita del convento riprende rapidamente vitalità, dopo più di un secolo di stasi, grazie anche all’intraprendenza e all’operosità di alcuni frati che vi abitano. Vogliamo almeno citare, oltre al padre Bianchini, fra Gioachino M. Rossetto, e fra Filippo M. Grendene, figure importanti non solo per la storia più recente del convento, ma, più in generale, per la loro attività svolta tra i frati Servi di Maria. Nel 1905 riprende regolarmente la vita religiosa della chiesa e, già nel novembre dello stesso anno, inizia un servizio di attività scolastica per quattro giovani del paese. Il numero degli studenti aumenterà in breve tempo: le cronache dei primi decenni registrano la presenza di circa trenta ragazzi che vivono e studiano nel convento. Va qui ricordato che la formazione spirituale e culturale dei giovani diventerà un tratto peculiare del centro; dal 1928, infatti, Isola sarà sede veneta del noviziato dei Servi di Maria. Durante la prima Guerra Mondiale la normale vita del convento viene turbata, tanto da far interrompere anche l’attività scolastica. Vi soggiornano periodicamente truppe di soldati, nel dicembre 1917 la cronaca parla di oltre seicento militari alloggiati. Ma il convento sarà anche sede di un piccolo ospedale da campo, rifugio per alcune famiglie di profughi e, per alcuni mesi, ospiterà le classi elementari del paese. Evidentemente la particolare ubicazione lo rende un luogo sicuro, provvisto di spazi adeguati, soprattutto dopo gli ultimi lavori di ampliamento. Infatti, proprio per dare ospitalità ai giovani studenti, fin dai prinú anni i frati hanno provveduto a una radicale ristrutturazione dell’edificio. Nel 1914 viene costruita una nuova ala, perpendicolare al convento più antico, nuovamente risistemata nel 1928 e ampliata negli anni 1944-45, fino ad arrivare all’attuale configurazione. inoltre si procede a lavori di sistemazione interna della chiesa: nel 1920 vengono portati alla luce e restaurati gli affreschi trecenteschi ancora oggi visibili; nel 1928 viene eretto un nuovo altare, dedicato a S. Maria Addolorata; nel 1939 viene inaugurata la “Via Matris”. L’arrivo della nuova comunità nel convento, se da un lato ha ripristinato la vita religiosa, nello stesso tempo ha garantito la salvaguardia dell’edificio e delle opere d’arte presenti, dopo più di un secolo di semiabbandono. Ma la presenza dei frati a Isola ha rappresentato soprattutto il ritorno della devozione popolare all’effigie di S. Maria. Era facile prevedere che la spiritualità dei Servi, particolarmente sensibile al culto mariano, avrebbe trovato fertile terreno in un luogo che da sempre aveva dimostrato un legame particolare alla Madonna del Cengio, invocata in più occasioni quale protettrice di tutta la regione circostante. E anche oggi la gente di Isola e dei paesi vicini continua a sentire la chiesa e il convento come luogo della propria memoria, un luogo familiare, che appartiene a quanti lo rendono vivo, salendo a pregare, a invocare protezione, cercando, tra le pietre antiche, gioia e speranza.
Posted on: Fri, 30 Aug 2013 06:47:17 +0000

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