TERRA DI FUOCO E GHIACCIO (XI CAPITOLO) POV DRACO In - TopicsExpress



          

TERRA DI FUOCO E GHIACCIO (XI CAPITOLO) POV DRACO In verità, Draco era deluso. Si aspettava che la conversazione con Ginevra sarebbe stata più interessante, che avrebbe scoperto lati di lei ancora non ritrovati da nessuno. Infilò le mani in tasca e trovò il galeone e un pezzo di carta. Si ricordò del foglio che era caduto alla ragazzina. Prese in mano il foglio spiegazzato e lo rilesse. Se Ginevra lo trovava interessante per davvero, come mai poco prima gli aveva parlato con così poco entusiasmo? -racconta tutto- Zabini saltò fuori dal nulla e gli afferrò un braccio. Draco sussultò -non è successo niente- -vi siete baciati?- -certo che no Zabini- -non è possibile che non mi racconti mai niente- sbuffò lui incrociando le braccia per il disappunto -se vuoi sapere qualcosa perché non lo chiedi direttamente a lei? Perché non diventate buoni amici per restare informato su tutti i fatti miei?- Zabini sgranò gli occhi -ottima idea Draco, davvero! In questo modo potrei anche avvicinarmi ai Grifondoro- -avvicinati a chi ti pare, ma ti prego, dammi tregua- lo implorò Draco camminando più veloce per seminarlo. Voleva bene a Blaise, ma era asfissiante a volte. Cercò un angolino nascosto dal mondo per sedersi e riflettere. Andò sulla torre di astronomia. Si sedette sul balconcino, lasciando penzolare i piedi nel vuoto. Quella sensazione di libertà e di insicurezza gli faceva venire i brividi. Chiuse gli occhi e immaginò di galleggiare nel vuoto più assoluto, lontano da tutto e tutti. Ad un tratto sentì dei passi. Con una mossa agilissima saltò giù dal balcone e impugnò la bacchetta, pronto ad aggredire l’estraneo. Atterrita, Daphne Greengrass cadde a sedere per terra. -ah sei tu- Draco ripose la bacchetta e la aiutò ad alzarsi -anche tu vuoi favorire?- chiese sarcasticamente indicando la guancia che non era ancora stata colpita dalla sorella. Daphne scosse la testa arrossendo. -stai tranquilla, non mordo, puoi parlare- le disse Draco, ma peggiorò solo le cose facendo sprofondare di vergogna Daphne. -come mai sei qui?- chiese Draco addolcendo la voce Daphne cercò di rallentare i battiti del suo cuore che stava impazzendo -io… vengo spesso qui… per stare da sola…- Draco sorrise provando tenerezza, quella ragazzina suscitava in lui sentimenti nuovi -che coincidenze, se vuoi possiamo stare un po’ da soli insieme, ti va?- le chiese Daphne annuì. Era completamente dalla sorella, una così disinibita, l’altra così pudica sebbene più matura. Draco tornò al suo balconcino e si sedette nuovamente con le gambe a penzoloni. Daphne soffocò un grido e gli disse in agitazione -ma sei matto? Vuoi ammazzarti?- Draco si girò verso di lei e la rassicurò con lo sguardo -stai tranquilla, è sicuro, prova- e fece segno di sedersi accanto a lui. Daphne indietreggiò di qualche passo -non farti pregare- la esortò lui. La ragazza si arrese e lo raggiunse sul cornicione. Con cautela si mise a sedere a debita distanza da Draco e chiuse gli occhi. Draco la guardò: aveva un profilo veramente grazioso, lunghe ciocche di capelli biondi le incorniciavano il viso, donandole l’aspetto di una dea greca. Daphne si accorse di essere osservata e si girò verso Draco, ma nel farlo perse l’equilibrio e vacillò. Draco la afferrò prontamente per la vita e la strinse a sé -attenta- le sussurrò appoggiando il mento sui suoi capelli. Chiuse gli occhi e inspirò il suo profumo fresco di violetta. -Grazie- rispose Daphne sentendosi come cullata tra le braccia di Draco. Rimasero così abbracciati a guardare il sole tramontare riflettendo i suoi raggi aranciati sul lago. I rami nudi degli alberi si snodavano verso il cielo rossastro, mentre i sempreverdi trattenevano avidamente tutto il loro fogliame color smeraldo. Appena il sole scomparve dietro una collina un vento gelido iniziò a soffiare da nord portando con sé nuvole nere cariche di pioggia. Daphne rabbrividì. Draco la aiutò a scavalcare il cornicione e poi la raggiunse. -grazie per questa sera- gli disse lei. Draco la scortò fino all’uscita e poi tornò sul balcone. Si affacciò e tutto era diventato già buio, incredibile con che rapidità potesse cambiare il tempo. Iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia, le più pesanti. Draco continuava a guardare il lago. Si era sentito bene quella sera, aveva provato emozioni che non avrebbe mai immaginato reali. Appena la pioggia si fece più fitta Draco rientrò nella torre e scese le scale per andare in Sala Grande e cenare. POV GINNY Ginny era appena uscita dall’aula di Trafigurazione e camminava distratta e sola quando sentì chiamare da lontano: -Ginny! Yuhuuu! Zuccherinoooo! Ginnyyyy!- -Zuccherino?!- pensò inorridita la rossa. Si girò come se avesse visto Piton con i bigodini e costernata vide Blaise Zabini che le correva incontro ignaro delle occhiate irritate che tutti gli scoccavano. Forse solo i Serpeverde erano abituati a questo suo lato ma non si poteva dire che lo accettassero; Zabini era piuttosto sopportato in quanto protetto di Draco. Con il fiatone il ragazzo le si avvicinò e lei si permise di osservarlo per bene. Notò i profondi occhi blu contornati da lunghe ciglia quasi femminili, la pelle color caffelatte e i capelli scuri arricciati sulle tempie. Era proprio un bel ragazzo. Aveva anche l’aria amichevole e si chiese come mai fosse capitato a Serpeverde. Lo vedeva di più come un buon Tassorosso. La prese a braccetto scoccando un’occhiata ai libri che aveva in mano, notando “Madame Bovary” in cima. Eccitato come un bambino a cui sono appena state comprate delle caramelle esclamò: -Ah “Madame Bovary”! Che libro magnifico, anche se preferisco di gran lunga “Ritratto di Signora”… Per non parlare di “Orgoglio e Pregiudizio”, Mr Darcy è così wow!” Ginny si sentì subito a suo agio e gli sorrise di cuore. -Ma ragazza mia quando sorridi sei bellissima!- continuo lui. La ragazza adesso era arrossita per il complimento ma quando vide che Blaise era sincero e che diceva solo quello che pensava si chiese ancora per quale caratteristica era finito dalle Serpi, egoiste, malvagie e maliziose. Senza avere nemmeno tempo di aprire bocca venne preceduta da Zabini, che avvicinando la testa alla sua come per farle una confidenza, cosa che Ginny trovò molto naturale, le chiese: -Allora, raccontami tutto di te e Dray.- All’inizio lei non capì:- E adesso chi è Dray?- Lui rispose impaziente: -Ma Draco, no? Il figo biondo, alto, con gli occhi color tempesta… Uffa lui non mi dice mai niente!- concluse frustrato. -Beh- iniziò lei esitante –Non penso che ci sia nulla da raccontare effettivamente…- Lui le rivolse uno sguardo che voleva essere truce ma che risultò come quello di un cagnolino implorante. -Ehm allora vuoi sapere perché l’ho baciato?- -Sarebbe un ottimo inizio- approvò lui -Sai Blaise, io sono sempre stata una bambina modello, che seguiva gli ordini dei genitori ed ascoltava sempre i fratelli, nascondendo quanto le piacesse il Quidditch e giocando di nascosto. Non decideva mai di testa sua, anche se ogni tanto si ribellava. Quindi capisci quanto quel bacio (a un Malfoy!) sia stato per me sconvolgente, eccessivo, fuori dalle righe? E che cosa ha dimostrato ai mie fratelli? Che a proposito sono stupita di non avere ancora sentito…?!- Il ragazzo la guardava con ammirazione: -Sei una ragazza fantastica! Hai avuto il coraggio di uscire dalla tua prigione dorata finalmente e di farti accettare così per come sei.- Il suo sguardo si adombrò e lui iniziò a mormorare: -Io non parlo mai con i miei genitori e Draco è l’unico che mia accetta così come sono, anche se a volte proprio non mi sopporta.- A questo punto un sorrisetto gli increspò l’angolo sinistro della bocca. -Mi dispiace Blaise- gli disse schietta ma sincera – solo che se non affronterai i tuoi non realizzerai mai niente.- Lui la guardò con occhi tristi, poi come se un pensiero gli fosse passato per la testa disse con aria cospiratrice- Comunque a Draco tu piaci sai?- Lei rimase basita. Aveva visto il giorno prima, dirigendosi ad Astronomia verso il tramonto per recuperare un libro dimenticato, Malfoy scendere dalla scaletta sul tetto aiutando Daphne Greengrass che gli si stringeva contro infreddolita. Poi lui che le passava come intenerito una mano sulle spalle e aveva sentito un crack nel suo cuore, anche se si era ripetuta che fra lei e Draco non c’era mai stato niente. Non poteva soffrire per qualcosa che non esisteva. Assunse un’aria malinconica ma dopo riacquistò la famosa fierezza Grifondoro nello sguardo e disse ad alta voce, come a convincere se stessa: -Ah sì perché io l’ho visto molto… intimo con Daphne Greengrass e comunque lui non m’interessa!- -Non più almeno- aggiunse tra sé. -Quindi mi cercherò un bravo Grifondoro a cui piacere- concluse un po’ amareggiata, si sentiva rifiutata. -OTTIMO! Draco è sempre stato intrigato da ciò che non poteva avere! Fagli vedere i sorci verdi a quel bruto!- il ragazzo le fece l’occhiolino. Lei rise e presa dal trasporto gli schioccò un bacio sulla guancia. -Ci vediamo Zuccherino!- la salutò imperturbabile e sorridente Blaise. Ginny sorrise: adesso aveva un nuovo amico ma quello che aveva detto a Zabini era vero, basta cercare l’irraggiungibile. Dramione
Posted on: Thu, 17 Oct 2013 09:24:50 +0000

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