TEVEZ, UN PASSO AVANTI Il sogno di Antonio Conte era Edinson Cavani. Carlos Tevez rientrava nella lista. Argentino, 29 anni, avrà il dieci che è stato di Michel Platini, Roberto Baggio e Alessandro Del Piero, ma soprattutto di Omar Sivori. Un angelo dalla faccia sporca, proprio come lui. Non è un fuoriclasse, Tevez, e non è una scommessa. Può giocare prima o seconda punta, può decorare molti schemi: 4-2-3-1, 4-3-3. 3-5-2. La zavorra è il carattere, una tanica di benzina con troppi cerini sul becco. Con Fernando Llorente e Tevez, la nuova Juventus manda un segnale preciso: l’attacco che c’era, non basta più; o comunque, si è deciso di battere strade nuove, diverse. Se lo spagnolo è il pivot che mancava, l’argentino è più forte, sulla carta, di tutte le punte in organico. L’area, per lui, è l’ufficio, non la camera da letto. Ha vinto molto non solo per essere stato al posto giusto nel momento giusto, ma per aver forzato quei momenti, per aver contribuito a sradicarli dalla banalità: con un tiro, con un dribbling, con un lampo. I confini del suo stile abbracciano gli spigoli più disparati, dal trascinatore al casinista. Se la follia partigiana porta a valutare dodici milioni Luca Marrone (bravino, ma riserva), i dodici milioni per Tevez, ingaggio a parte, fanno addirittura sorridere. Beppe Marotta ha realizzato un bel colpo. Rinfacciargli un eventuale fallimento «tecnico», non sarebbe serio. La palla, adesso, passa a Conte. Il problema è come coprire l’esborso, il problema è capire se il mercato della Juventus a grandi livelli vorrà o potrà andare oltre. Gira sempre il nome di Angelo Ogbonna, scelto per completare la batteria dei difensori. Sfoltire la rosa senza svenderne i pezzi (Vucinic, Matri, Quagliarella, Isla, eccetera): qui si parrà la «nobilitate» di Marotta. ROBERTO BECCANTINI
Posted on: Wed, 26 Jun 2013 22:06:55 +0000
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