Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale Da Wikipedia, - TopicsExpress



          

Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Crystal Clear action bookmark Gold-Silver doubt.png Questa voce è stata proposta per un riconoscimento di qualità. Esprimi il tuo parere nella pagina della segnalazione e comunicaci eventuali tuoi suggerimenti. I miglioramenti sono sempre benvenuti. Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale parte seconda guerra mondiale Mappa degli stati scandinavi Mappa degli stati scandinavi Data 30 novembre 1939 - 8 maggio 1945 Luogo Scandinavia, Danimarca, Islanda e Mar Glaciale Artico Esito vittoria finale Alleata Modifiche territoriali cessioni territoriali della Finlandia allUnione Sovietica Schieramenti Germania Germania Finlandia Finlandia Norvegia Norvegia Regno Unito Regno Unito Francia Francia Polonia Polonia Danimarca Danimarca URSS URSS Voci di guerre presenti su Wikipedia [mostra] V · D · M Campagne della seconda guerra mondiale [mostra] V · D · M Scandinavia nella seconda guerra mondiale Il teatro scandinavo della seconda guerra mondiale ricomprende gli eventi bellici e politici che ebbero luogo tra la fine del 1939 e il maggio 1945 in Scandinavia (ricomprendendo anche i territori ad essa culturalmente associati come Danimarca, Groenlandia, Islanda e isole Fær Øer), nellambito dei più vasti eventi del teatro europeo della seconda guerra mondiale. La Scandinavia venne coinvolta presto negli eventi del secondo conflitto mondiale: sul finire del novembre del 1939 la Finlandia fu invasa da truppe dellUnione Sovietica, intenzionata ad annettersi alcune strategiche aree di confine, capitolando infine dopo un conflitto durato poco più di tre mesi; in conseguenza di ciò la Finlandia si avvicinò alla Germania nazista, e nel giugno del 1941 partecipò allinvasione dellURSS aprendo un nuovo fronte esteso dalla Lapponia al Golfo di Finlandia. La cooperazione tra tedeschi e finlandesi proseguì fino al settembre del 1944, quando il governo di Helsinki capitolò di fronte alle rinnovante controffensive sovietiche; truppe finlandesi e sovietiche cooperarono poi per cacciare gli ultimi reparti tedeschi dalla Lapponia. Danimarca e Norvegia furono invase dalla Germania nellaprile del 1940, durante gli eventi della cosiddetta operazione Weserübung: i danesi capitolarono in breve tempo, mentre i norvegesi resistettero più a lungo anche grazie allappoggio di un corpo di spedizione anglo-francese, finendo però con larrendersi ai primi di giugno del 1940. La Danimarca fu inizialmente trattata in maniera benevola, assoggettata alla Germania ma dotata ancora di una certa autonomia interna; la crescente opposizione delle istituzioni e del popolo danese alle politiche più oppressive imposte dalla Germania portò poi, nellagosto del 1943, allo scioglimento del governo e allimposizione di una piena occupazione militare tedesca. In Norvegia i tedeschi imposero la costituzione di un governo fantoccio sotto Vidkun Quisling ma, davanti allo scarso sostegno raccolto da questi, il paese fu poi pienamente assoggettato alla Germania venendo costituito in Reichskommissariat; sia in Norvegia che in Danimarca si formarono quindi svariati gruppi di resistenza armata, in opposizione sia agli occupanti tedeschi che ai collaborazionisti locali. La Svezia svolse un ruolo ambivalente: il paese, formalmente neutrale ed estraneo al conflitto per tutta la sua durata, da un lato appoggiò la lotta della Finlandia contro lURSS e continuò a commerciare estesamente con la Germania nazista, dallaltro, in particolare dopo il 1943, fornì rifugio e assistenza ai gruppi resistenziali danesi e norvegesi e alle forze armate regolari costituite dai rispettivi governi in esilio, oltre a sostenere con interventi umanitari le popolazioni dei paesi occupati. Indice [nascondi] 1 I presupposti 2 Il conflitto tra Unione Sovietica e Finlandia 3 La guerra lampo tedesca 4 Norvegia 4.1 Le forze armate norvegesi in esilio 4.2 La resistenza norvegese 4.3 Le operazioni britanniche 5 Danimarca 5.1 Loccupazione 5.2 La resistenza 5.3 Le forze armate 5.4 La liberazione 5.5 Groenlandia e Isole Fær Øer 6 Finlandia 7 Il mar Baltico 8 Le ripercussioni economiche 9 Le ripercussioni sociali 10 Note 11 Bibliografia 11.1 In italiano 11.2 In inglese 11.3 In lingue nordiche 11.4 Sitografia 12 Voci correlate I presupposti[modifica | modifica sorgente] Il minerale di ferro veniva estratto in Kiruna e Malmberget, e portato via ferrovia ai porti di Luleå e Narvik (confini secondo il periodo 1920-1940) La Scandinavia, composta geograficamente da Svezia, Norvegia e Finlandia, era unita da fortissimi legami storici con la Danimarca, facente tuttavia parte, con leccezione della Groenlandia, dellEuropa continentale. La Danimarca possedeva, insieme alla Svezia, il controllo del canale di Øresund, la porta di accesso al mar Baltico, ed era quindi un importante nodo per leconomia del nord Europa, anche se la Germania nel 1895 costruì e nel 1914 successivamente ampliò, il canale di Kiel, che permetteva un passaggio rapido tra il mare del Nord ed il Baltico. La Svezia era un importantissimo produttore di minerale di ferro, assolutamente indispensabile alla Germania per perseguire una politica industriale, civile e militare, che veniva esportato attraverso il porto norvegese di Narvik e due porti svedesi; questi tuttavia non erano utilizzabili per tutto lanno a causa dei ghiacci, mentre Narvik, grazie alla corrente del Golfo, lo era sempre. A seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, i britannici, su idea di Winston Churchill, progettarono di inviare tre obsolete navi da battaglia della Classe Revenge, alleggerite e con i ponti pesantemente corazzati, a distruggere il traffico tra i porti svedesi e quelli tedeschi in quella che doveva essere loperazione Catherine[1], ma lidea fu abbandonata sia per altre priorità dimpiego nei materiali necessari per convertire le navi che per la scarsità di manodopera specializzata. Il conflitto tra Unione Sovietica e Finlandia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi guerra dinverno e guerra di continuazione. Volontari norvegesi sul fronte finlandese durante la Guerra dinverno Verso la fine del 1939 lUnione Sovietica aveva richiesto alla Finlanda una serie di rettifiche territoriali che laiutassero a difendere la città di Leningrado. Propose la cessione per trentanni della penisola di Hanko che insieme alle postazioni sulla costa estone, a Paldiski, avrebbe precluso laccesso alla baia di Leningrado a navi ostili; inoltre vennero richiesti lallontanamento della frontiera nella Carelia, per porre Leningrado al di fuori della portata dallartiglieria pesante, ed il controllo del porto di Petsamo, che era lunico porto finlandese sul Mar Bianco e una possibile minaccia per il porto sovietico di Murmansk. In cambio il governo sovietico offrì alcune aree di confine quale compensazione, ma poiché la Finlandia rifiutò lURSS decise per una soluzione violenta della contesa: tale casus belli venne ritenuto pretestuoso da parte dellopinione pubblica mondiale, la quale si schierò a favore del paese scandinavo. Al tempo dellinizio delle operazioni, avvenuto il 30 novembre 1939, la seconda guerra mondiale era già cominciata da tre mesi con linvasione tedesca della Polonia e la conseguente dichiarazione di guerra di Francia e Regno Unito alla Germania. In quel momento, sul finire dellanno, le forze dei due schieramenti si fronteggiavano lungo le linee fortificate Maginot e Sigfrido in quella che fu definita strana guerra per la sua staticità e mancanza di combattimenti, e lUnione Sovietica aveva già annesso con un trattato imposto con la forza le repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania. Lattenzione dellopinione pubblica si concentrò dunque sulla cosiddetta guerra dinverno: gli aiuti ed i volontari disposti a combattere a favore della Finlandia giunsero da tutto il mondo senza distinzioni tra democrazie e paesi nei quali vigevano regimi totalitari quali lItalia fascista ed il Regno di Ungheria, con una significativa presenza di scandinavi. Il numero totale dei volontari fu di 11.500 uomini, di cui 8.275 svedesi, 725 norvegesi, 800 danesi, 400 ungheresi e 300 statunitensi di origine finnica.[2] La nazione che più di tutte inviò aiuti materiali in Finlandia fu la Francia: 145 aeroplani, 500 pezzi dartiglieria, 5.000 mitragliatrici, 200.000 granate, 400.000 fucili e venti milioni di proiettili[3]. La guerra lampo tedesca[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi operazione Weserübung e occupazione della Danimarca. Una solitaria sentinella tedesca in un posto di guardia costiero in Lapponia nel 1943 Vidkun Quisling, Heinrich Himmler, il Reichskommissar Josef Terboven, il Generaloberst Nikolaus von Falkenhorst comandante delle forze di occupazione (seduti) ed ufficiali di Waffen-SS, Deutsche Heer e Luftwaffe in una foto del 1941 Con linvasione della Norvegia i tedeschi intendevano prevenire quello che durante la prima guerra mondiale era stato il problema principale per la loro marina, cioè limposizione di una linea di blocco navale dalla Scozia a Bergen da parte della Royal Navy, resa possibile dalla politica estera filobritannica del Paese scandinavo. Leventualià di un attacco tedesco alla Norvegia era stato teorizzato già in un libro del 1929, La strategia navale della prima guerra mondiale dellammiraglio tedesco Wegener[4]. Hitler però nel 1939 aveva dichiarato allammiraglio Erich Raeder, comandante della Kriegsmarine, che la guerra non sarebbe iniziata prima del 1944, e il programma di costruzioni navali tedesche era stato impostato di conseguenza. Le navi da battaglia della classe Bismarck non erano ancora entrate in servizio e la flotta tedesca non era in grado di affrontare in mare aperto quella britannica. Comunque le basi norvegesi sarebbero state più utili per gli U-Boot di quelle tedesche e Raeder chiese ad Hitler in ottobre e dicembre 1939 di pianificare loccupazione della Norvegia a questo scopo, scontrandosi con un iniziale rifiuto[4]. Il teorico nazista Alfred Rosenberg presentà il suo protetto norvegese Vidkun Quisling a Raeder, che portò nuovi argomenti ad Hitler in favore dellinvasione, ma nonostante lo OKW avesse già preparato i piani necessari, fu solo lincidente dellAltmark che portò alla fine alla decisione di intraprendere loperazione Weserübung. Anche gli Alleati, nella persona di Churchill, si aspettavano un attacco tedesco a nord, tanto che in una nota del 16 dicembre 1939 propugnava «una grande offensiva bellica», che in tutta probabilità avrebbe spinto i tedeschi ad invadere la Scandinavia; più avanti affermava «abbiamo più da guadagnare che da perdere da un attacco tedesco contro Norvegia e Svezia»[5]. Ad esso si aggiungeva il francese Édouard Daladier che si aspettava di utilizzare lincidente dellAltmark come pretesto per occupare immediatamente i porti norvegesi «... con un attacco improvviso; tanto più facile sarà giustificare questa mossa agli occhi dellopinione pubblica quanto più rapidamente essa verrà condotta a termine e quanto più la nostra propaganda riuscirà a sfruttare il ricordo della recente complicità della Norvegia nellincidente»[6]. Daltro canto nellarea era già in corso la guerra dinverno tra Unione Sovietica e Finlandia, che vedeva come comprimari sia i tedeschi che gli Alleati. I tedeschi erano in quel momento legati dal patto Molotov-Ribbentrop ai sovietici, e si adoperarono per un rigoroso rispetto della neutralità e sul controllo delle forniture di armi ai finlandesi, nonostante ne avessero in passato aiutato la crescita delle forze armate. Gli Alleati invece stavano cercando di portare armi ed aiuti ai finlandesi nella forma di un corpo di spedizione che pro forma sarebbe stato costituito da volontari.[7] La campagna di Norvegia del 1940 pose Danimarca e Norvegia nelle mani tedesche, e questi paesi rimasero occupati fino alla resa tedesca del 1945. Le forze armate danesi erano assolutamente inadeguate a difendere il paese da un attacco, anche per la natura pianeggiante del territorio e la mancanza di ostacoli naturali; i pochi velivoli dellesercito e della marina erano antiquati e adatti solo a compiti di ricognizione; la marina militare, con 4.300 uomini in servizio, dotata solo di una nave da difesa costiera con pezzi da 150 mm, sei motosiluranti e sette sommergibili[8], non era minimamente in grado di fermare la squadra tedesca che arrivò a Copenaghen per linvasione il 9 aprile 1940. Laviazione navale danese, con i suoi 11 idrovolanti a Copenhagen, 2 altri con la squadra navale ad Aarhus, altri 2 a Slipshavn e 9 aerei terrestri nella base navale di Avnø[8], avrebbe dovuto opporsi alle centinaia di velivoli schierati dalla Luftwaffe. Le due divisioni tedesche di fanteria destinate alloperazione incontrarono solo una resistenza debole e simbolica, anche perché il governo danese non aveva proclamato la mobilitazione generale. Le navi della Maersk Line, allora A.P. Møller-Mærsk Gruppen, vennero affidate in gestione allufficio di New York della compagnia e per effetto dellOrdine Permanente Speciale Uno nessun ordine proveniente dalla Danimarca poteva essere accettato se non controfirmato dalla sede newyorkese diretta da Arnold Mærsk Mc-Kinney Mølle. Le navi lontane dalle acque danesi vennero poste sotto il controllo degli Alleati mentre alcune vennero affondate dai sottomarini tedeschi durante il prosieguo del conflitto, come ad esempio la Leise Maersk, colata a picco il 23 novembre 1940[9] La Danimarca rimase formalmente sotto la propria sovranità, col proprio parlamento elettivo e il re Cristiano X di Danimarca sul trono; lIslanda però venne occupata dai britannici con loperazione Fork che precedette di poco lanalogo progetto tedesco noto come operazione Ikarus. La forza di occupazione britannica venne rimpiazzata da una statunitense nel 1941[10]. LIslanda poi si distaccò dallunione personale che la legava alla Danimarca con un voto dellAlthing mentre il 9 aprile 1941 lambasciatore danese Henrik Kauffmann firmò, senza lautorizzazione del proprio governo, un accordo con gli Stati Uniti, con il quale si autorizzava la presenza di truppe americane in Groenlandia, rendendola de facto statunitense[11]. In Norvegia i tedeschi misero al potere un governo collaborazionista retto da Quisling, ma comunque designarono un Reichskommissar nella persona di Josef Terboven, mentre le forze di occupazione, inizialmente della consistenza di poche decine di migliaia di soldati, in seguito agli attacchi britannici ed alle incursioni di commandos (per esempio le operazioni Claymore, Anklet e Gauntlet, così come le successive Fritham e Musketoon) lievitarono fino a raggiungere le 350.000 unità del 1945. Nei piani tedeschi la Norvegia era destinata a fungere da base di operazioni aeronavali per evitare che la Kriegsmarine venisse imbottigliata nel Baltico e nel Mare del Nord, costituendo anche una ottima base per i ricognitori a lungo raggio come il Focke-Wulf Fw 200. Norvegia[modifica | modifica sorgente] Le forze armate norvegesi in esilio[modifica | modifica sorgente] Marinai ai tubi lanciasiluri della KNM Sleipner, una silurante norvegese operante dalla Gran Bretagna durante il conflitto Mentre gli Alleati concentravano le loro operazioni nellestremo nord e i tedeschi rafforzavano le loro posizioni, nei paesi occupati si manifestarono diversi gradi di resistenza alloccupante. I norvegesi collaborarono attivamente con il SOE (Special Operations Executive, il servizio per le operazioni speciali britannico) fornendo contatti in loco, informazioni e uomini pronti ad infiltrarsi, sotto legida del governo norvegese in esilio; in territorio britannico vennero inoltre costituite forze armate terrestri, aeree e navali. Il Regno Unito affidò alcune navi alla nuova marina norvegese (che mantenne il nome di Kongelige Norske Sjøforsvaret) visto che, al momento della resa, solo naviglio minore, in tutto tredici imbarcazioni obsolete con 500 uomini, erano riuscite a sottrarsi alla cattura. Alla fine della guerra saranno 58 le navi da guerra operanti con gli Alleati sotto bandiera norvegese, prevalentemente finanziate coi fondi della Nortraship, e 118 in tutto larco del conflitto[12]. Queste navi operarono prevalentemente come scorta ai convogli durante la battaglia dellAtlantico e durante varie operazioni belliche come lo sbarco in Normandia; solo due navi mercantili vennero usate e perse in acque norvegesi, durante un raid sulle Svalbard (operazione Fritham). Una unità speciale costituita sotto legida del SOE fu la Norwegian Naval Independent Unit (NNIU), nellottobre 1943 rinominata Royal Norwegian Naval Special Unit (RNNSU) ma nota comunemente come Shetland bus[13]: vista la necessità di mantenere collegamenti con la Norvegia il SOE decise di creare un gruppo che facesse la spola tra la Scozia e la costa norvegese occupata trasportando armi e uomini; inizialmente vennero utilizzati normali pescherecci in faticosi e pericolosi viaggi notturni tra le pattuglie aeree e navali tedesche[13], ma dopo alcuni insuccessi accompagnati da perdite furono consegnati allunità tre veloci cacciasommergibili di costruzione statunitense. Battezzati Vigra, Hessa e Hitra permisero di proseguire le operazioni senza ulteriori perdite[13]. Figura importante dellunità fu Leif Andreas Larsen, ufficiale della marina norvegese noto come Shetlands Larsen, che effettuò 52 operazioni di collegamento e venne decorato varie volte sia dai britannici che dai norvegesi[13]; altra personalità di rilievo fu Kåre Iversen che effettuò 57 viaggi come motorista[13]. La brigata norvegese costituita in Scozia non vide praticamente alcuna azione e fu confinata a compiti di presidio, oltre ad addestrare altre truppe Alleate alla guerra invernale[14]; invece le unità speciali, tra le quali si distinsero la Norwegian Independent Company 1 e la No. 5 Troop (quinta compagnia) del No. 10 (Inter-Allied) Commando con personale misto anglo-norvegese[15], vennero impiegate nei vari raid lungo la costa norvegese, spesso riportando indietro in Gran Bretagna altri volontari che si arruolarono tra le file Alleate. Un reparto venne inviato alle isole Jan Mayen dove gestì una stazione meteorologica, (evacuata nel 1940) dal marzo 1941 fino al giugno 1946, mentre in Islanda venne costituita con personale norvegese una scuola di guerra invernale che addestrò 1.000 militari britannici e 3.000 statunitensi[14]. Dopo la liberazione, il personale della No. 5 Troop venne inviato in Svezia in abiti civili, passò in treno in Norvegia e venne utilizzato come guardia del Palazzo Reale, con molti dei suoi membri incorporati successivamente nella nuova Guardia Reale norvegese[15]. I piloti del 331 Squadron della RAF, costituita su personale norvegese, nel 1942; notare la mescolanza di uniformi inglesi (gradi sulle controspalline) e norvegesi (gradi sul colletto); il danese Kaj Birksted è il secondo da destra della fila in basso. Tra le squadriglie norvegesi costituite nellambito della Royal Air Force, il 330 (Norwegian) Squadron venne dislocato in Islanda e utilizzato in compiti di pattugliamento e antisommergibile, senza effettuare attività in territorio norvegese; due squadrons di Spitfire, il No. 331 (Norwegian) Squadron e il No. 332 (Norwegian) Squadron, parteciparono alla difesa aerea dellInghilterra. Nel 331 Squadron militò anche il danese Kaj Birksted, il più famoso pilota di quel paese che terminò la guerra col grado di Wing Commander e fu una figura chiave nella ricostituzione della Flyvevåbnet, la forza aerea danese, nel dopoguerra[16]. Birksted ricopriva il grado di Flyverløjtnant-I (primo tenente pilota) nellaviazione navale danese presso la base di Slipshavn al 9 aprile 1940, data dellinvasione tedesca: la notte del 16 aprile, insieme al tenente pilota Charles Sundby, passò in barca il Belt verso la Svezia e da lì giunse in Norvegia dove si arruolò nella locale aviazione. Raggiunse poi lInghilterra dove divenne pilota di Hawker Hurricane partecipando alla difesa aerea del paese[16]; nel luglio 1942 abbatté il suo primo avversario, ad agosto venne promosso capitano e dal 24 agosto 1942 divenne comandante del 331° col grado di maggiore. A fine anno venne decorato con la Det norske Krigskors med Sværd, la Croce di guerra norvegese con spade, da re Haakon[16] e dallagosto 1943 col grado di Oberstløytnant (tenente colonnello), e il corrispondente grado RAF di Wing commander, comandò il 132 (Norwegian) Wing. Nel 1945, infine, passò al comando del Bentwaters Wing della RAF, sulla omonima base[16]. Altri piloti ed equipaggi videro lazione tra le file della RAF nel Bomber Command e nel Ferry Command (trasporti degli aerei dalle fabbriche al fronte). Dopo un iniziale comportamento di diffidenza, durante il quale anche membri della resistenza norvegese operanti in territorio svedese vennero arrestati e condannati al carcere, gli svedesi nellestate 1943 iniziarono a modificare la propria politica[17]: alcuni norvegesi tra i rifugiati (che in tutta la guerra furono 50.000, ma molti di essi riuscirono a raggiungere paesi Alleati) vennero addestrati in campi svedesi e formarono quella che nominalmente era una piccola forza di polizia detta Rikspolitiet; in un secondo momento ne vennero mobilitati 13.000 per formare la Reservepolitiet[17]. La resistenza norvegese[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi resistenza norvegese. Un volantino illegale stampato dalla resistenza norvegese, Alt for Norge, nel suo numero 9 del 1944 Oltre allorganizzazione Milorg, di stampo militare ma che arrivò a contrasti con il SOE britannico che ne pretendeva un ruolo più attivo nei sabotaggi contro loccupante, e agli incursori norvegesi appartenenti alle forze speciali paracadutati sul territorio per operazioni specifiche, vi furono altre organizzazioni attive in modi diversi. La XU, sigla che significa X per unknown (ignoto) e U per undercover agent (agente sotto copertura), era una rete di raccolta di informazioni composta da studenti, accademici, professionisti, vigili e altro personale tecnico distribuita sul territorio [18]: in un primo momento parte della Milorg, il suo compito era la raccolta di notizie e foto sugli occupanti, e fu messa in piedi da Lauritz Sand, che aveva lavorato in India per i servizi segreti britannici, inizialmente coadiuvato dal maggiore John Hagle e dal capitano Eivind Hjelle. La sua esistenza venne tenuta segreta fino al 1980, quando alcuni suoi membri vennero decorati. Tra i suoi capi vi erano anche varie donne tra cui Anne-Sofie Østvedt, una studentessa di chimica allora ventiduenne dellUniversità di Oslo[19]. Nel 1942 i tedeschi scoprirono lorganizzazione e procedettero ad una serie di arresti[20] ma senza riuscire a smantellarla, e lattività proseguì fino al termine del conflitto. Max Manus in uniforme da tenente, probabilmente durante il suo addestramento da sabotatore in Inghilterra Unaltra organizzazione resistenziale fu il Gruppo Osvald, dallo pseudonimo del suo fondatore Asbjørn Sunde; era nata da un gruppo a sua volta chiamato Lega Wollweber dal suo leader Ernst Wollweber, che era controllato dalla polizia segreta sovietica NKVD. Dopo larresto di Wollweber nel 1941 il gruppo perse i contatti e i finanziamenti da Mosca, ma Sunde riuscì a mantenere operativa la cellula; dopo linizio delloperazione Barbarossa il gruppo iniziò una campagna di sabotaggi che colpì vari treni e installazioni militari, attivando anche un proprio campo daddestramento a Rukkedalen, una zona isolata in montagna vicino Nesbyen. Dal 1942 il gruppo offrì anche vigilanza militare per il quartier generale del Partito Comunista Norvegese (NKP) e Sunde ne divenne un dirigente, ottenendo finanziamenti per le operazioni. Il gruppo effettuò oltre 200 sabotaggi dal 1941 al 1944, anno della sua dissoluzione per ordine sovietico[21][22]. La politica di resistenza attiva del gruppo era in contrasto con quella di resistenza passiva degli altri movimenti, incentrata maggiormente sulla raccolta di informazioni, e con le direttive dello stesso NKP; a differenza dei membri della XU, quelli del Gruppo Osvald non ottennero decorazioni nel dopoguerra per il mutato clima politico e neanche lorganizzazione venne riconosciuta[21], anche perché Sunde proseguì lattività di spionaggio a favore dellURSS e nel 1954 venne condannato a 8 anni di prigione per questo motivo, e per avere organizzato una rete di tipo stay-behind con obiettivi le installazioni statunitensi in Norvegia che operò durante la Guerra fredda[23]; un monumento venne dedicato ai caduti del gruppo il 30 maggio 1995 ad Oslo[24]. Un gruppo che ebbe influenza sulla resistenza norvegese fu il Mot Dag, di ispirazione comunista, che si infiltrò nella vita politica del paese attraverso i suoi uomini, detti motdagists, pur non avendo una veste ufficiale dopo il 1936. Lorganizzazione ebbe una reazione molto tiepida dopo linvasione tedesca della Norvegia nel 1940, ma iniziò una resistenza attiva contro linvasore dopo lattacco tedesco allUnione Sovietica[23]; nellottobre 1941 il ministro della difesa del governo norvegese in esilio, allepoca Ljungberg, venne sostituito da Oscar Torp, membro del Mot Dag, e nel febbraio 1942 il Forsvarets Overkommando (FO), quartier generale della difesa, venne organizzato e incentrato su due membri del Mot Dag: Vilhelm Hansteen come comandante, e Bjørn Christopheren come capo di stato maggiore[23]. Altri membri del gruppo parteciparono ad iniziative attive di resistenza, e per esempio Viggo Hansteen e Rolf Wickstrøm furono i primi cittadini norvegesi uccisi dai tedeschi, il 10 settembre 1941; il primo fu in precedenza un avvocato della Corte Suprema ed era fuggito a Londra con loccupazione tedesca, ma rientrò in Norvegia e combatté il tentativo del Nasjonal Samling di assumere il controllo della confederazione sindacale[25], vennendo fucilato per aver partecipato al Melkestreiken (sciopero del latte) legato alla scarsità di cibo; lo sciopero mobilitò 25.000 lavoratori ad Oslo, tra le aziende Spigerverket, Nyland, Skabo, Kværne[26][27] e ad esso conseguì la proclamazione della legge marziale da parte del reichskommisar Terboven. Rolf Wickstrøm era rappresentante dellunione dei lavoratori alla Skabo Jernbanevognfabrikk di Oslo ed un attivista per i diritti dei lavoratori. Tra i membri di Mot Dag vi furono poi molti politici norvegesi influenti come i primi ministri Einar Gerhardsen, che si dimise nel 1963 per una catastrofe ambientale nelle Svalbard[28], Oscar Torp e John Lyng, il padre di Gro Harlem Brundtland e il segretario alla difesa Gudmund Harlem; anche Haakon Lie, a lungo segretario dello Arbeidernes Partei, il sindaco di Oslo Brynjulf Bulle, il tedesco Willy Brandt, futuro cancelliere cancelliere tra il 1969 e il 1974, erano accreditati come membri del Mot Dag[23]. Brandt, il cui vero nome era Herbert Frahm, era allepoca rifugiato in Norvegia per la sua attività antinazista in Germania[29], aveva aderito al movimento e ottenuto la cittadinanza norvegese col nuovo nome; venne catturato allepoca dellinvasione con la divisa norvegese addosso, ma fu rilasciato senza essere identificato e si rifugiò in Svezia[29]. Comparse in uniforme tedesca marciano nelle strade di Oslo durante le riprese del film Max Manus Esistono stime secondo le quali la consistenza numerica della resistenza fu di circa 40.000 uomini, 15.000 dei quali appartenevano alla Milorg[23]; i vari gruppi cooperarono in varia misura tra loro, come per esempio la Kompani Linge e il Gruppo Osvald, che ebbero come punto di contatto Gunnar Kjakan Sønsteby, detto anche N.24[30] e pluridecorato dopo la guerra; Sønsteby era membro anche del cosiddetto gruppo di Oslo (Oslogjenge, letteralmente gang di Oslo) o Distaccamento di Oslo della Kompani Linge, guidato da lui e Max Manus, che fu attivo dal marzo 1944 al maggio 1945 con una serie di eclatanti sabotaggi ai danni delle truppe occupanti[31]; le operazioni del gruppo vennero dirette anche verso le strutture amministrative che avrebbero dovuto gestire nel maggio 1944 la chiamata delle classi 1921, 1922 e 1923 al dovere lavorativo nazionale[32], e in precedenza a fronte di un tentativo di chiamata alle armi di 75.000 norvegesi da inviare sul fronte russo[33]. Il gruppo decise di opporsi, distruggendo i macchinari per la catalogazione e lordinamento delle schede il 18 maggio 1944 e il 17 giugno 1944, e devastando lufficio anagrafe al Akersgaten 55 di Oslo. Nel 2008 venne girato un film, Max Manus, dedicato alle imprese della Oslogjenge[34]. Gli uomini del Milorg marciano dalla fortezza di Akersund dopo la resa tedesca il 11 maggio 1945 Unaltra figura importantissima per il Milorg fu Jens Christian Hauge, in seguito uomo politico laburista e amministratore di varie imprese compresa la Noratom A/S che proseguì il lavoro della Norsk Hydro nel settore dellenergia nucleare: durante la guerra fu membro del nucleo di controllo dei prezzi della polizia di Oslo[23]. Uomini rana comandati da Manus affondarono ad Oslo con cariche esplosive la nave tedesca Donau carica di 450 veicoli, artiglieria, cavalli e truppe, e la nave Monte Rosa che veniva usata per deportare gli ebrei norvegesi in Germania e al ritorno truppe e rifornimenti; unaltra operazione eclatante fu effettuata nel febbraio 1945 quando 11 rimorchiatori e una nave soccorso vennero portati via dal fiordo di Oslo e fatti riparare in Svezia, col risultato di impedire il traffico tedesco nel lato est del fiordo per molti mesi [35]. Le operazioni britanniche[modifica | modifica sorgente] I britannici effettuarono molte operazioni di commandos e numerose incursioni aeree o navali principalmente nel settentrione della Norvegia. Tra le operazioni di forze speciali la più importante fu la serie mirata a distruggere gli impianti norvegesi per la produzione di acqua pesante e interromperne lattività, che ebbe il suo culmine nel raid del Telemark. Altri importanti attacchi furono loperazione Claymore, durante la quale il 4 marzo 1941 una squadra di cacciatorpediniere britannici scortò due trasporti truppe alle Isole Lofoten, che vennero temporaneamente occupate[36]; tutti gli impianti per la produzione di olio di pesce vennero distrutti e 18.000 tonnellate di naviglio tedesco furono affondate. Lazione venne condotta incontrando una scarsa resistenza e alcune centinaia di volontari norvegesi furono trasportati in Gran Bretagna, dove molti si arruolarono nelle forze norvegesi in esilio. A questa seguì loperazione Gauntlet, effettuata tra il 25 agosto e il 3 settembre 1941, quando un reparto di incursori canadesi occupò lisola Spitsbergen dellarcipelago delle Svalbard, distruggendo miniere, scorte di carbone e olio; posero poi in salvo 2.000 lavoratori russi che vennero trasportati ad Arkhangelsk insieme a tutte le attrezzature rimovibili, mentre le otto navi catturate vennero trasferite in Gran Bretagna. Durante il viaggio di ritorno venne avvistata la nave scuola cannonieri tedesca Bremse, che venne affondata dallincrociatore leggero Nigeria a sua volta danneggiata probabilmente da una mina[37] Le navi prigione tedesche Rigel e Korsnes in fiamme dopo un attacco aereo della RAF il 27 novembre 1944 Parecchie operazioni aeree di disturbo al traffico costiero vennero effettuate dalla Scozia con squadriglie di aerosiluranti Bristol Beaufighter e de Havilland DH.98 Mosquito. Gli Squadrons 144, 404 (Beaufighter) e 235, 248 e 333 (Mosquito) del Coastal Command operarono dalle basi di Banff e di Dallachy[38]; il 333 Squadron venne formato a Leuchars il 10 maggio 1943 dal No.1477 Flight (composto da personale norvegese) e dopo essersi spostato a Woodhaven fece parecchie missioni di ricognizione e lancio di materiale alla resistenza norvegese. Un secondo Flight, inizialmente formato da Consolidated PBY Catalina per condurre pattugliamenti, arrivò a Banff e passò sui Mosquito prendendo parte alle azioni di attacco[39]. Anche lo Squadron 235 arrivò a Banff dopo il passaggio sui Mosquito nel 1944 e proseguì le incursioni sulla Scandinavia fino alla fine delle ostilità; lo stesso destino operativo si verificò per il 248 Squadron. Il gruppo dattacco così composto condusse parecchi attacchi da solo o con i Beaufighter, in massicce formazioni fino ad una quarantina di velivoli, che affondarono diverse navi sotto costa: tra queste la Sulldorf —VP 1608, una nave antiaerea da 264 tonnellate il 14 settembre 1944, la Lynx da 1367 tonnellate e la Tybifjord di 3080 tonnellate il 19 settembre, la Vangsnes e la Hygia a Lister il 21 settembre. Gli attacchi proseguirono costantemente fino alla fine della guerra, quando il 2 maggio vennero affondati il dragamine M.293 da 637 tonnellate e lo U-2359, un U-Boot Tipo XXIII da 234 tonnellate nel Kattegat. Il 4 maggio ebbe luogo lultima operazione della guerra, condotta da una forza di 41 Mosquito e 19 Mustang di scorta, che fu rivolta contro un convoglio di tre mercantili scortato da due navi da guerra e tre unità scorta minori: un mercantile venne affondato e tre danneggiati. Lattacco venne condotto a una quota così bassa che un Mosquito ritornò alla base con una bandiera tedesca e un pezzo di albero impigliati nel muso. Durante loperazione quattro aerei vennero abbattuti[40]. Gli aerei della Fleet Air Arm effettuarono parecchi attacchi dalle portaerei al largo della costa. Il 27 novembre 1944, aerei provenienti dalla Implacable attaccarono le navi Rigel e Korsnes cariche di prigionieri di guerra (in prevalenza russi e jugoslavi) nei pressi di Tjøtta, Helgeland: su 2.721 a bordo della Rigel, solo 415 sopravvissero, anche se i numeri variano in base alle fonti, e il suo capitano riuscì a farla arenare in fiamme presso Rosøya; sulla Korsnes, colpita meno gravemente, vi furono altri sei morti[41]. La Royal Navy venne impegnata prevalentemente nella scorta ai convogli artici e nella caccia alle unità di superficie tedesche ma i suoi sommergibili vennero utilizzati per impedire il traffico costiero tedesco, comprese le navi che trasportavano il ferro svedese dal porto di Narvik alla Germania. La risorsa era di vitale importanza per leconomia bellica del Terzo Reich, poiché senza la produzione svedese di minerale di ferro, che concorreva al 40% del fabbisogno tedesco, non sarebbe stato possibile mantenere determinati livelli produttivi:[42] pertanto le navi trasporto divennero un bersaglio preferenziale delle forze Alleate. Danimarca[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Fri, 22 Nov 2013 18:45:34 +0000

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