Tra tante proposte di tagli, la difesa e le infrastrutture non si - TopicsExpress



          

Tra tante proposte di tagli, la difesa e le infrastrutture non si toccano. E qui sta uno degli equivoci di fondo. La Costituzione ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, ed è un fatto. Da un ventennio lItalia che va a picco economicamente si dota di armamenti dattacco e dalta tecnologia. E non penso solo ai 90 F35 da 100 milioni luno che stiamo acquistando dalla Loockeed Martin. penso alla portaerei Cavour, che si affianca alla Garibaldi. La Cavour è costata lastronomica cifra di 3,5 miliardi di Euro. è lunga 244 metri ed ospita 1200 membri di equipaggio, costa 180 mila € al giorno per il solo attracco e non serve a nulla... Dal 2008 è stata utilizzata ad Haiti (??) e in Libia. Quindi in un paese ove si chiudono gli ospedali, mancano gli insegnanti e aumentano indigenti e disoccupati, si pensa alle guerre stellari. Attualmente abbiamo contingenti in Afghanistan, Libano, Kossovo. Se la finalità fosse la difesa, perché acquistare armamenti dattacco e in ogni caso, contro quale tremendo nemico ci dovremmo difendere?? Se invece, come pare, in maniera sostanzialmente anticostituzionale, lo scopo fosse lattacco, chi dovremmo attaccare? Il tema delle infrastrutture non ci porta a conclusioni differenti. Si punta a sezionare il territorio con autostrade e viadotti su modello californiano, continuando ad incentivare contro ogni raziocinio luso dellauto. La scelta sulle ferrovie ha privilegiato i treni ad alta velocità, lasciando il poco remunerativo trasposto locale ad una lenta agonia. La Torino Milano è costata 57 milioni al chilometro, quasi 3 volte il costo di unautostrada francese. Appare importante contrastare il ritornello sulla mancanza di fondi. I fondi ci sono, anche in piena bufera economica, ma sono spesi per megaprogetti militari e infrastrutturali, anziché per i bisogni primari. Una tendenza che non è cambiata, salvo per sfumature, nei governi succedutisi negli ultimi 20 anni. Lanno passato al primo Forum della Cooperazione, le ong si sono trovate fianco a fianco dei militari, come appartenessimo ad un medesimo ambito. Ong, associazioni e società civile devono tornare a denunciare con determinazione la guerra e la devastazione del territorio. Insieme, cambiare è possibile. Per VdT Massimo Annibale Rossi
Posted on: Wed, 16 Oct 2013 21:24:27 +0000

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