Un evento meteorologico di tale straordinarietà, che si verifica - TopicsExpress



          

Un evento meteorologico di tale straordinarietà, che si verifica ogni mille anni a detta del capo della Protezione civile Gabrielli, avrebbe messo in difficoltà qualsiasi sistema territoriale, figuriamoci quello sardo. E infatti mi fanno sorridere le speculazioni di coloro, che nelle ultime ore e strumentalmente puntano il dito contro questo o quel livello istituzionale. Contro questo o quel meccanismo di intervento rispetto allemergenza. E come puntare il dito verso la luna e poi guardare il dito. Perché il territorio, i suoi punti di forza e a maggior ragione le fragilità che lo caratterizzano, sono affare collettivo. Che sintrecciano strettamente con le logiche di sviluppo promosse dalla sfera pubblica e condivise da quella privata. Con questa consapevolezza, vorrei provare a sviluppare una riflessione che da sempre condivido con i colleghi Sindaci e più in generale con chi, senza paraocchi, si relaziona con il territorio in cui vive e opera. Ci sono alcune condizioni strutturali che caratterizzano il territorio sardo. Condizioni che al verificarsi di una pioggia straordinaria ed eccezionale, come quella che ieri si è abbattuta sulla Sardegna, diventano concause, del disastro umano e territoriale, che consegue a fenomeni naturali e incontrollabili. In Sardegna, come e forse più che in altre Regioni dItalia, convivono due fenomeni opposti concettualmente, ma speculari. Da un lato un uso eccessivo e indiscriminato dei suoli costieri e urbani attraverso unedificazione, spesso, irrispettosa delle regole della natura. Non si può costruire sul letto o nei pressi di un fiume. Non si possono cementificare le coste e i terreni attraversati da corsi dacqua o diversamente, interessati da fragilità idrogeologiche. Dallaltro labbandono di importanti porzioni di suolo agricolo e di intere aree geografiche dellentroterra sardo. Terre prima coltivate, adibite a pascolo, vissute e soggette allattento e intelligente controllo delluomo. A partire dagli anni 60 interessate da sempre più gravi e intensi fenomeni di desertificazione umana e produttiva. Uso intensivo e abbandono del suolo. Due facce della stessa medaglia. Quella di uno sviluppo squilibrato che da un lato consuma, e dallaltro depotenzia le risorse territoriali, senza una pianificazione a monte e senza una prospettiva che vada oltre il proprio angolo. Lentroterra sardo si svuota e si contrae in termini di abitanti e di attività endogene, che in quanto tali hanno a che fare con la terra, lacqua, il patrimonio boschivo, a favore delle coste che subiscono, a loro volta, uno stress demografico, abitativo e produttivo. Oltre ogni capacità di carico. Questa relazione perversa, con tutte le conseguenze dirette e indirette, immediate e differite nel tempo, produce con il passare del tempo la scomposizione definitiva del territorio, rispetto a un precostituito ordine naturale. Modificazioni e squilibri che possono essere attenuati, solo attenuati, da interventi di costante manutenzione del territorio, interventi di risanamento ambientale, politiche sociali e potenziamento delle infrastrutture che hanno, fra le altre, una funzione di argine rispetto ai fiumi che esondano ovvero ai monti che franano. Interventi di tutela, formazione, educazione e prevenzione, non sporadici ma ordinari! Interventi che troppo spesso, i Comuni non possono realizzare. Talvolta perché non hanno le risorse. Talaltra perché le hanno ma non possono utilizzarle a causa dei vincoli del patto di stabilità. Talaltra ancora potrebbero realizzarli se le lungaggini burocratiche non agissero da freno e ostacolo. Servono risorse e competenze. Serve una straordinaria forza politica e civile per impostare una nuova visione di sviluppo della Sardegna. La Sardegna costiera e quella rurale, concepite come un sistema integrato. Serve che lo Stato investa, davvero, dando, segnali chiari, a partire dalla Legge di stabilità in fase di approvazione parlamentare, per il finanziamento di un piano straordinario di risanamento ambientale che corregga gli effetti devastanti del dissesto idrogeologico in Sardegna, come in Italia. Serve ancora che lo Stato sottragga ai vincoli del Patto di stabilità le risorse destinate agli investimenti. E servirebbe che i Comuni, nel mio lo abbiamo fatto, ponessero fine allinutile e irrazionale consumo di suolo a fini abitativi. Perché abbiamo una marea di case vuote nei paesi e nelle città da riutilizzare e ristrutturare. Sono andata oltre? Si. Avrei dovuto scrivere della contingenza, della tragedia. Avrei dovuto citare i danni materiali prodotti dalla bomba dacqua che ieri si è abbattuta sulla nostra Isola. Perché nella giornata di ieri, sono crollati ponti e scomparse strade. Sono stati inghiottiti campi coltivati e territori incolti e abbandonati. Sono state pesantemente danneggiate aree industriali e artigianali. Un migliaio di sardi ha perso la propria casa. Per questi danni materiali, questa mattina, sono stati impegnati 20 milioni di Euro da parte del Consiglio dei Ministri. Avrei dovuto concentrare la mia attenzione sui morti. Su quelle donne, quegli uomini e quei bambini che ieri hanno perso la vita. Su quegli altri che risultano dispersi. Il pensiero della Presidente Laura Boldrini e il mio pensiero. Mi stringo alle famiglie delle vittime. E sono vicina ai colleghi Sindaci, alla Protezione civile, a tutti i volontari e a tutte le Istituzioni a lavoro per ripristinare le minime condizioni di normalità comunitaria. Ma bisogna ricostituire lordine delle cose. E attivare azioni e percorsi pubblici e privati che promuovano cambiamento, che producano coscienza e responsabilità pubblica e privata, rispetto a un nuovo modello sostenibile. Rispetto a un nuovo rapporto delluomo con lambiente che lo circonda. La natura e spesso incontrollabile. Lo è stata ieri nei cieli sardi. E lo sarebbe stata, anche se il nostro sistema di difesa fosse stato più forte. Ma la natura ci ha messo, ancora una volta a suon di morti, innanzi alle nostre responsabilità. Proviamo a rialzare la testa, con coraggio ma sopratutto con la consapevolezza che bisogna agire concretamente sul territorio. E sui comportamenti pubblici e privati!
Posted on: Tue, 19 Nov 2013 16:55:05 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015