a luciano giangeri Oggi è il compleanno di una persona, una - TopicsExpress



          

a luciano giangeri Oggi è il compleanno di una persona, una persona speciale e molto importante per il Ponte d’oro. Lui è stato il compagno delle elementari con il quale ho condiviso per più tempo il banco, potevamo iniziare l’anno scolastico anche separati, ma sempre, era inevitabile, che prima o poi ci ritrovassimo nello stesso banco. La nostra posizione era quasi sempre ultimo o penultimo banco, fila centrale, posizione privilegiata sempre dietro alle femmine. Ancora non voglio svelare il nome di questa persona, tanto credo che non dovrebbe essere difficile riconoscerlo. Fra le molte le cose che ci legavano, una in particolare era la passione per un fumetto, “Capitan Miki” con i fantastici e simpatici Doppio Rhum e Dottor Salasso. Un aneddoto di quegli anni rivela già le doti artistiche e manageriali di questa persona: terza elementare Scuola Elementare Edmondo De Amicis, la prima aula del piano superiore a sinistra salendo le scale, con lui iniziammo un “commercio” di fumetti, lui disegnava ed io scrivevo le storie, chiaramente si trattava di storie del nostro eroe “Capitan Miki”, che poi vendevamo in lettura ai compagni al prezzo di 5 lire o per qualche figurina Panini. Il successo fu enorme, la maestra sapeva e tollerava fino a che, in maniera molto soft, intervenne su di me, qui però non voglio svelare come, c’erano dei patti fra me e lei, chiedendomi di finire o di rallentare l’attività. Non so se poi intervenne allo stesso modo su di lui, so soltanto che di lì a poco terminò la pubblicazione del nostro fumetto. Fu però negli anni successivi, dopo la quinta elementare le nostre strade si divisero lui fece le medie ad Arezzo ed io rimasi a Ponticino, che mostrò la sua vera passione: la musica ed il mondo dello spettacolo. Una passione autentica, era un divoratore di Ciao 2001 ed all’epoca, un appassionato quasi viscerale di un giovane cantante e del suo primo grande successo: Albano con “Nel Sole”, appassionato al punto da farmi, un giorno mentre tornavamo a casa, davanti al vecchio asilo, “na capa tanta”, espressione napoletana che rende bene l’idea. Ora è il momento i svelare il nome di questa persona, che poi è il nome del vero deus ex machina del Ponte d’Oro, è Luciano, Luciano Giangeri. Luciano è quello che io chiamo un visionario sognatore pragmatico, una di quelle persone che crede fermamente in quello che fa, uno di quelli che quando si mettono in testa una cosa che agli altri sembra un sogno irrealizzabile lui non si ferma fintantoché non la realizza, questo è Luciano. Luciano ben prima del Ponte d’Oro si era cimentato nell’organizzazione di tante altri spettacoli che ebbero successo e risonanza nel paese, all’epoca un evento sempre atteso era la festa della mamma, in più Luciano, infaticabile, era un ottimo organizzatore e dirigente sportivo. Ponticino, in quegl’ anni, aveva un’eccellente squadra di pallavolo femminile ed una altrettanto valida maschile. Torniamo però a Luciano ed al Ponte d’Oro, non è facile spiegare ciò che nacque a Ponticino il 9 settembre 1973, la valenza e l’importanza di quel fatto, per fare un esempio per i più giovani, è stata per Ponticino pari se non più grande a ciò che è accaduto anni dopo nella Silicon Valley, con i vari creatori di tutto ciò che oggi ci circonda e che ci permette di comunicare in un attimo con il mondo intero. Può sembrare azzardato un paragone del genere, ma immaginatevi Ponticino quarant’anni fa, (si lo so ed è certo che chi nasce, vive od è vissuto qui, ha respirato un’aria carica di genialità come mai in nessunissima parte del mondo, il che può rendere più facile tutto), non esisteva internet, non c’erano social network, c’era si la ferrovia e l’autostrada ma il mondo, il mondo della tv, del cinema, dei giornali, delle riviste patinate era lontano, tutto ciò che succedeva era lontanissimo, tutto arrivava filtrato. Ponticino per noi era ed è il centro dell’universo, ma oggettivamente eravamo periferia della periferia, anche se almeno di un secolo avanti rispetto a tutto ciò, paesi e città, che ci circondava. All’epoca la Rai aveva due canali, Tele Biella la prima tv locale italiana aveva solo un anno di vita, Teletruria arrivò solo nel dicembre 1974, le prime radio libere cominciarono a trasmettere più meno fra il 74 ed il 76. Nel 74 ci fu il referendum sul divorzio che permise anche agl’italiani la libertà di sciogliere il vincolo quando ormai il matrimonio era finito , nel 1975 fu sancita la maggiore età a 18 anni. Immaginatevi un po’ cosa poteva essere il 1973, senza tutto ciò che è venuto dopo, in questo contesto, un ragazzo di soli diciassette, ripeto, diciassette anni appena compiuti partorisce dalla sua mente un evento che nei dieci anni successivi diventa l’evento non solo musicale, ma lo spettacolo per eccellenza, il più importante di tutto il centro Italia e non solo. Capace di calamitare l’attenzione su Ponticino dei media più importanti dell’epoca prima ancora di Pupo, di far arrivare nel nostro piccolo paese migliaia di appassionati da ogni parte d’Italia. Erano in molti in quel 1973 che paventavano, o forse si auguravano, per Luciano l’insuccesso , non lo conoscevano bene , anche se a me quel tipo di manifestazione non piaceva, all’epoca volevo cambiare il mondo, ero arcisicuro che Luciano sarebbe riuscito nell’impresa. Benché critico nei confronti di quell’iniziativa, non sono mai stato organico all’Electa, non potei esimermi da dare una mano, anche se mi limitai a portare le assi nel palco ed ad aiutare nel realizzare la recinzione della piazza della chiesa. Non vidi quell’edizione del Ponte d’Oro, a dire la verità ho visto solo un’edizione, quella del 1975, quando Luciano mi chiese di fare il gelataio ma sinceramente non mi ricordo niente dello spettacolo, ero troppo impegnato a vendere i gelati, ma in quel 1973 in quel primo “Ponte d’Oro” arrivai prima dello spettacolo per salutare Luciano Ciaranfi, il presentatore credo delle prime due edizioni del Ponte d’Oro, che avevo conosciuto a Moncioni al festival concorso per voci nuove “Castagna d’Oro”. Qui pochi ponticinesi, forse solo i cinque, compreso me, arrivati in auto con “Mancino”, avevano assistito al debutto della “Risorsa Umana” un trio composto da Enzo, non era ancora Pupo, Beppe e Luciano, fu un successo. Certamente furono fra i concorrenti che raccolsero più attenzione dal pubblico specialmente da una parte, visto il calore con il quale noi apprezzammo l’esecuzione. Credo che a Moncioni, Luciano abbia conosciuto una persona che sarebbe diventata molto importante nella sua vita: Michele Zarrillo. Il perché andai a salutare il Ciaranfi ? Semplice!…… mi rimaneva particolarmente simpatico, aveva la fisicità del dottor Salasso e la simpatia di Doppio Rhum. Luciano del Ponte d’Oro è stato ideatore, autore organizzatore, regista, presentatore un po’ tutto, ma bisogna ricordare i collaboratori , perché è vero, puoi essere bravo quanto vuoi e Luciano è più che bravo, lo garantisco io, ma da soli è difficile realizzare qualcosa, tanto più quando si tratta di un qualcosa di maestoso e complicato come è stato “ Il Ponte d’Oro”. La memoria dopo quarant’anni è un po’ labile, ma non posso certo non ricordarmi del gigante buono, il “gallo”, Claudio Gallorini, della Patrizia, di Corrado e poi tanti ancora, i cui nomi mi sfuggono, erano e sono stati nel corso dei dieci anni del “Ponte d’Oro” un team fantastico. Non so perché il “Ponte d’ Oro”, che nel corso degli anni precorrendo i tempi da banale concorso canoro si era trasformato in un “Supershow” un vero e grande avvenimento, dove il mondo dell’arte in ogni sua forma, con gl’interpreti più importanti dell’epoca, dava spettacolo, finì, probabilmente, perché Luciano fece una scelta professionale e di vita che lo portò lontano da Ponticino, peccato…… . Peccato, perché sono arcisicuro che se Luciano non avesse abbandonato la sua creatura oggi il Ponte d’ Oro, per come era cresciuto e stava crescendo, sarebbe una delle manifestazioni, più importanti d’Italia, credo che sarebbe diventato il numero 1 per la musica, l’arte e la cultura. Ricordatevi per dire, che Arezzo Wave è nato ben quattordici anni dopo, per non parlare dei vari festival ed eventi che oggi vanno per la maggiore. Chi ha meno di cinquant’anni oggi a Ponticino, fa sicuramente fatica a capire ed immaginarsi cosa era il “Ponte d’Oro”, ma credetemi è stato grandioso, il simbolo di un’epopea irripetibile, chissà se un giorno Luciano…… Sono stato un po’ troppo lungo, è il momento degli auguri: Buon compleanno Luciano, tanti e tanti auguri, auguri di cuore per tutto e soprattutto complimenti non ti arrendi mai e questo ti fa onore. Il tuo compagno di banco Ernesto Piomboni
Posted on: Sun, 25 Aug 2013 07:33:17 +0000

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