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attraversando come un treno il vecchio continente e ci trovi solo rovine Kraftwerk - Trans Europe Express (1977) 00.01 Europe Endless. 09.41 The Hall of Mirrors. 17.38 Showroom Dummies. 23.53 Trans Europe Express. 30.30 Metal on Metal. 37.36 Franz Schubert. 42.03 Endless Endless. Formazione Ralf Hütter - voce, sintetizzatore Florian Schneider - voce, sintetizzatore Wolfgang Flür - percussioni elettroniche Karl Bartos - percussioni elettroniche Strumentazione Eventide FL-201 Instant Flanger Matten & Wiechers Synthanorma Sequenzer Moog Minimoog ARP Odyssey Vako Orchestron Moog Polymoog Percussioni elettroniche a pads Europe Endless (Hütter, Schneider) – 9:35 The Hall of Mirrors (Hütter, Schneider, Schult) – 7:50 Showroom Dummies (Hütter) – 6:10 Trans Europe Express (Hütter, Schult) – 6:40 Metal on Metal (Hütter) – 6:52 Franz Schubert (brano musicale)|Franz Schubert (Hütter) – 4:25 Endless Endless (Hütter, Schneider) – 0:55 Trans Europe Express (Trans Europa Express nella versione in lingua tedesca) è il sesto album del gruppo di musica elettronica tedesco Kraftwerk, pubblicato nel maggio del 1977. Il disco Lalbum è caratterizzato da un utilizzo massiccio di sequencer allinterno delle incisioni: tra la strumentazione dellalbum è infatti presente il Synthanorma Sequenzer, un sequencer già impiegato da gruppi musicali come Tangerine Dream, di cui i Kraftwerk possedevano una versione costruita appositamente per loro dalla Matten & Wiechers in collaborazione con Florian Schneider. Con questo album i Kraftwerk confermarono inoltre definitivamente la svolta avvenuta con lalbum Autobahn impiegando perciò sonorità elettroniche dando più spazio a campionatori (viene utilizzato con più frenquenza il Vako Orchestron, riproduttore di campioni registrati su disco, già utilizzato nellalbum Radio-Activity) e vocoder. Classifiche Trans-Europe Express è presente allinterno di diverse classifiche dei migliori album stilate da varie pubblicazioni specializzate, tra cui: Rolling Stone, che lo ha posto alla posizione numero 250 nella lista dei 500 migliori album New Musical Express, che lo ha inserito nel 2003 al numero 36 della lista dei 100 migliori album Lemittente televisiva Channel 4, che ha posto lalbum al numero 71 nella lista dei 100 migliori album. Lemittente televisiva VH1, ha inserito lalbum al numero 56 della propria lista dei 100 migliori album. Recensione di Paolo Bellipanni (Rockline) (4.5 stars) Un treno che si inabissa nei sotterranei di unEuropa immensa ma al contempo frammentata, spezzando in due la storia, il tempo, il concetto e lultima, fragile eco di quella che fu la Grande Tradizione del vecchio continente. Un treno che ha ormai superato i limiti dellumano, rimanendo incastonato nella leggenda: il tempo di sedersi e guardare fuori dal finestrino che dinnanzi agli occhi prende forma un viaggio immortale, unepopea metropolitana senza tempo. Correva lanno 1968. Sotto il monicker Organisation si riuniscono due studenti del conservatorio di Düsseldorf, Ralf Hütter e Florian Schneider, che abbandoneranno il progetto due anni più tardi, dando vita a quello che sarà uno dei più importanti e influenti acts della musica moderna: i Kraftwerk. Figli dellera capitalista e dellimmaginario industriale post-bellico, Hütter e Schneider hanno plasmato un linguaggio destinato a durare per leternità, entrando di fatto nella hall of fame dellarte moderna. Perchè i Kraftwerk non hanno fatto la storia, ma la sono diventata, riassumendo nella maniera più sintetica ed equilibrata possibile la grammatica sperimentale della musica davanguardia e la sintassi del pop europeo, raccogliendo sotto la stessa egidia i due nuclei fondamentali dellarte umana: in poche parole, aspirazione colta e tradizione popolare tradotti nello stesso linguaggio. Il nostro obiettivo è scrivere la canzone pop perfetta per tutte le tribù del villaggio globale E così fu: partendo dallo sperimentalismo kraut dei due Kraftwerk (1971-72), passando per le geniali intuizioni dellindimenticato capolavoro Autobahn (1974), il processo di rivuoluzionaria sintesi sonora messa in atto dagli allora giovani tedeschi, trovò la sua espressione più completa e perfetta nel 1977, con luscita di Trans-Europe Express, limmortale manifesto della musica elettronica europea, nonchè una delle opere storicamente imprescindibili per quanto riguarda gli esiti futuri di gran parte del rock e del pop sia europeo che americano. Traendo ispirazione dal pionerismo elettronico della scuola tedesca di Eimert e Stockhausen e modellandolo attraverso gli stilemi e le forme della popular music, i Kraftwerk hanno aperto uno dei più vasti scenari della musica di massa: tanto per fare un esempio, Trans-Europe Express segna la definitiva entrata dei sequencer (ormai indimenticabile il Synthanorma usato nellalbum) e dei campionatori nellarmamentario compositivo di allora, segnando in maniera indelebile tutti i nuovi stili collocabili tra gli anni 70 e 80, dal synth pop di Ultravox, Human League e O.M.D fino alle sperimentazioni new wave dei Devo e ad una buona fetta di avanguardia (leggasi Cabaret Voltaire) che trasformerà il mood elettronico di Hütter e Schneider nella marziale inquietudine post-industriale tipica degli eighties. Innovazioni ritmiche, sperimentazione strutturale, accurata ricerca del materiale sonoro: nel capolavoro del 77 tutte queste caratteristiche risiedono nel loro stadio evolutivo più bilanciato e formalmente perfetto, e non è un caso che da allora in avanti tutte le composizioni di matrice elettronica porteranno (sovente in maniera palese) il marchio Kraftwerk. Trans-Europe Express è, come il titolo suggerisce, un Viaggio. Un viaggio attraverso lEuropa e attraverso tutto ciò che il vecchio continente è divenuto col tempo; quella dei tedeschi è infatti una meditazione metropolitana, ora più sognante ora più disincantata, sulla globalizzazione e sul confronto culturale; è un inno che evoca tradizioni lontane ma ancora forti (il richiamo al romanticismo della più sinfonica Franz Schubert), è un affresco di psichedelica introspezione (lesistenzialismo del protagonista di The Hall Of Mirrors che, riflettendosi sugli specchi, scopre sè stesso) e di agghiacciante consapevolezza (la danza dei manichini di Showroom Dummies). Ogni traccia contribuisce alla costruzione di questo enorme tempio industriale evocando atmosfere uniche nel loro contrastante susseguirsi: dalle sonorità più ariose dellopener Europe, Endless, che lascia intendere la proiezione kraftwerkiana di un ideale culturalmente e artisticamente globale, fino al mood allucinato della Titletrack (inquietante gioiello che, assieme ai gelidi rintocchi dellaltra perla Metal On Metal, apre definitivamente le porte al proto-techno e al successivo cerebralismo elettronico), Trans-Europe Express evoca questa sua poetica della global-art passo dopo passo, mostrando le sue innumerevoli facce sotto gli effetti scenici di una dance-hall sotterranea e inquietante, ma non per questo priva di aperture positive e solari (lottimismo della conclusiva Endless, Endless). Un capolavoro quindi, che oltre alla sua incalcolabile portata dinnovazione ha dimostrato di essere unOpera dArte a tutti gli effetti, emozionante nelle sue scorrbande melodiche, trascinante nel suo ritmico protrarsi, quasi commovente per come traspone una così profonda riflessione sociale, culturale ed esistenziale nei termini di una musica che prima dallora non si era mai aperta a tali tematiche. Trans-Europe Express è, assieme a Velvet Underground & Nico, una delle più pesanti pietre miliari che la musica moderna ricordi, perchè in fondo non si tratta di semplici pareri personali, ma di un verdetto assoluto che, a distanza di trentanni, continua a decretare la grandezza di un progetto e di un album semplicemente immortali. Cascasse il mondo se non continuerà a farlo. Recensione di P. R. (panopticomag) Se Autobahn era stata la prima mossa concreta verso la costruzione di brani su architetture elettroniche, Trans-Europe Express del 1977 ne rappresenta la definizione più alta. In mezzo, quel Radioactivity che aveva sì regalato alle classifiche la hit omonima (e fondamentale), ma che rimaneva fin troppo orientato verso una serie di effetti evocativi piuttosto che su canzoni vere e proprie (poche), quasi come un ritorno alle vecchie sperimentazioni. Il nuovo lavoro dei Kraftwerk proseguiva invece sulla scia della Radioactivity canzone, gettando le basi, assieme ad altri album del periodo, di una grande porzione della musica che avrebbe fortemente caratterizzato il decennio successivo. Hütter e Schneider, secondo la leggenda, furono folgorati dall’idea concettuale di base durante un pranzo al Le Train Bleu, un ristorante situato all’interno dell’importante stazione Gare de Lyon di Parigi e stilisticamente dedicato ai fasti della vecchia Europa. Il contrasto tra la potenza di mezzi di trasporto sempre più potenti e l’eleganza dei tempi che furono non poteva non solleticare la fantasia delle due menti del gruppo. Trans-Europe Express gioca esattamente su questi elementi. I giri di synth di Europe Endless, The Hall Of Mirrors, Franz Schubert, richiamano apertamente melodie provenienti dal passato ma proiettate verso il futuro grazie ad apparecchiature sempre più moderne e precise. In Showroom Dummies, assecondando il testo, queste vengono in modo ancor più evidente meccanizzate e lasciate libere di andare tra la gente, per la maggior parte più interessata ad una melodia accattivante che al senso vero e proprio di certi esperimenti. Ascoltando certe composizioni oggi, alla luce degli anni 80, non è difficile intuire quanto possano esser state influenti certe soluzioni tecnologiche e melodiche. Spudoratamente orecchiabile e volutamente interminabile (tanto per ribadire il concetto), Europe Endless celebra i fasti della vecchia ed eterna Europa, senza dimenticare a casa un pizzico di sana ironia. Con The Hall Of Mirrors ben presto ci si rende conto che sfuggire all’ossessività ipnotica e affascinante dei Kraftwerk è pura follia: gli specchi della stanza replicano senza scampo l’immagine di un giovane e una cantilena che si rivela quasi minacciosa nella sua freddezza, in una atmosfera cupa e decadente che la dark-wave difficilmente avrebbe potuto ignorare. Riprende invece il discorso di Autobahn la titletrack, Trans-Europe Express, che simula il viaggio a bordo di un T.E.E., con tanto di tipico sferragliare, soste, ed incontri curiosi (From station to station, back to Dusseldorf City, meet Iggy Pop and David Bowie). Il brano prosegue senza fermarsi e senza cambiare ritmo evolvendosi in Metal On Metal, che aggiunge suoni ritmici metallici per poi recuperare il tema della traccia precedente (nella versione tedesca del disco, quest’ultima parte è separata e ha per titolo Abzug), portando ancora una volta l’ascoltatore attraverso un suggestivo viaggio che sembra non avere mai termine. Secondo una formula replicata dalle uscite successive, Trans-Europe Express fu il primo album dei Kraftwerk ad essere pubblicato in versioni differenti, con cantato in inglese o in tedesco – il gruppo preferiva comporre in tedesco, in modo che la spigolosità della lingua contribuisse ad aumentare la meccanicità delle composizioni – e rappresentava la loro definitiva svolta pop. Nell’immediato futuro raggiungeranno una perfetta forma-canzone con The Man-Machine e Computer World, accompagnando per mano un nuovo tipo di pop nel nuovo decennio.
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 12:47:04 +0000

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