di Alessio Bini “Qua a breve usciranno tutti dall’euro, - TopicsExpress



          

di Alessio Bini “Qua a breve usciranno tutti dall’euro, magari l’esodo non inizierà dall’Italia, magari sarà il Portogallo il primo, ma succederà a breve”, così esordiva il prof. Gustavo Piga giusto ieri, venerdì 19 luglio, alla puntata di Focus Economia di Radio 24 . E’ un coro unanime di economisti autorevoli a sostenere che la fine dell’euro è imminente: Alberto Bagnai, Claudio Borghi, fino ai premi Nobel per l’economia. E allora perché complicarsi la vita con le monete complementari che stanno invadendo il Paese? Perché cercare strumenti monetari alternativi come il baratto o la compensazione multilaterale? Converrebbe aspettare che la Zecca dello Stato stampi la nuova Lira, o come diavolo si chiamerà. Semplice, perché la Zecca dello Stato ha impiegato 3 anni, dal 1999 al 2002, lavorando a pieno regime, “per sostituire i 3,5 miliardi di pezzi di cartamoneta in lire con i nuovi 2,4 miliardi di pezzi di cartamoneta in euro” (Antonio Maria Rinaldi, “Il fallimento dell’euro?”, Roma, Piscopo editore, 2011, pag. 127). Quindi, se domani crollasse l’euro, servirebbero altri 3 anni per riavere le nostre lire del 1999, che nel frattempo sono state distrutte. Ma le banconote che oggi servirebbero non sarebbero quelle del 1999, sarebbero molte di più. Il Consiglio direttivo della Bce il 1 dicembre del 1998 annuncia quante banconote servirebbero ogni anno: il 4,5% in più. Salvo, poi, ammettere qualche anno dopo che l’obiettivo era stato disatteso. Ad ammetterlo fu lo stesso presidente della Bce Jean Claude Trichet (Alberto Bagnai, “Il Tramonto dell’euro”, Reggio Emilia, Imprimatur editore, 2011, p. 205). Si sono dimenticati di stampare gli euro che ci erano necessari! Quanti euro ci sarebbero oggi in circolazione? Basta aggiungere il 4,5% di banconote ogni anno, dal 2002, anno di entrata in vigore dell’euro, ad oggi. Se nel 2002 le banconote erano il 100%, oggi le banconote in circolazione avrebbero dovuto essere il 162,29%. Servirebbero 2 anni in più, 5 anni in totale, con una Zecca dello Stato che funziona a pieno regime. Alcuni economisti suggeriscono di usare temporaneamente il dollaro, come fece l’Albania per esempio quando cadde il regime comunista di Enver Hoxha il 20 febbraio del 1991. Di dollari ce n’è una quantità abnorme in tutto il mondo. Sì, ma i dollari vanno guadagnati. Gli U.S.A. Non ci permetterebbero di sostituire le banconote di euro, diventate fuori corso, con i dollari, a meno di pesanti e ulteriori vincoli di vassallaggio. Altri economisti hanno ipotizzato di utilizzare gli euro italiani in circolazione. Si riconoscono benissimo, perché gli euro fatti stampare per l’Italia hanno un numero di matricola che inizia per S e la somma di tutte le cifre dà sempre 7 (1 per la Grecia, 4 per la Spagna, 9 per il Belgio e così via). Ci sono due piccoli problemini al riguardo. Il primo è che la Bce ci ha ridotto in questo stato di povertà (8 milioni di italiani sono in stato di povertà relativa e 4 milioni in stato di povertà assoluta, fonte: Il Sole 24 ore di venerdì 19 luglio 2013) e non mollerà la presa con tanto “fair play”. Il secondo è che, anche se lo facesse, non avremmo il minimo strumento di controllo per sapere se proprio la Bce sia tentata di immettere fiumi di euro per creare bolle inflazionistiche e poi dirci: “Avete visto? Con la lira c’è inflazione per forza”. Per forza, sì! Dal 2002 ad oggi noi non possiamo che prendere per buoni i dati che ci dice la Bce. Non possiamo controllare quante banconote stampa, perché le banconote non sono numerate, ma sono identificate da un codice numerico la cui somma dà sempre 7. Un trucco, che ci fa illudere di avere un numero di matricola sulle nostre banconote. Quindi, non ci possiamo fidare del dollaro. E nemmeno ci possiamo fidare dell’euro. Forse una scorciatoia potrebbe essere quella di usare conti correnti elettronici per le nuove lire. Ci dovremo fidare delle banche? Le banche sono le sole proprietarie della Banca d’Italia, che è proprietaria della Bce. 5 anni per stampare le nuove banconote. E’ l’unica strada sicura. 5 anni in cui ci dobbiamo liberare dalla dipendenza dal denaro, oppure ci sentiremo poveri semplicemente perché non abbiamo pezzi di carta in mano.
Posted on: Mon, 22 Jul 2013 13:27:37 +0000

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