di Massimo Bianco Gianni Carta, tabaccaio, nellultimo biennio - TopicsExpress



          

di Massimo Bianco Gianni Carta, tabaccaio, nellultimo biennio aveva subito ben tre rapine, lultima delle quali appena una settimana prima, sempre senza che i responsabili fossero individuati. Non ce la faceva più, non poteva andare avanti così: già i guadagni erano una miseria e per giunta quelle carogne glieli decurtavano ulteriormente. Non era tuttavia solo la questione economica a preoccuparlo, in effetti era soprattutto terrorizzato. La notte non dormiva, al pensiero che il mattino dopo si sarebbe dovuto recare al lavoro per ritrovarsi forse minacciato. Tanto più che due mesi prima un collega, la cui rivendita distava poche centinaia di metri dalla sua, era rimasto ucciso nel corso di unanaloga aggressione. E questultima volta per poco non aveva fatto la medesima fine. Quei due dannati tossici con la maschera dellUomo ragno, uno dei quali gli si era piantato davanti minacciandolo con un ringhio mentre laltro scavalcava in fretta il bancone per svuotare cassa, erano decisi ma talmente nervosi che quasi se lera fatta addosso per la paura, al pensiero che partisse inavvertitamente un colpo dalla rivoltella che gli veniva agitata sotto al naso. Perché poi prendersela così spesso coi tabaccai? Non riusciva a capirlo. Cosa credevano mai di trovare nelle loro rivendite? Nellultima occasione avevano prelevato la miseria di seicentoventi euro in contanti, a cui andava aggiunto un ammontare allincirca analogo in stecche di sigarette arraffate in fretta e furia, e quel poveraccio del suo collega era stato assassinato per neanche cinquecento euro. Che senso aveva rischiare lergastolo per pochi spiccioli? Oltretutto, come se già non bastassero i crimini in sé, quel mattino lagente assicurativo, che peraltro non aveva ancora versato il becco dun quattrino neppure per i danni subiti nelle prime due ruberie, aveva addirittura avuto la faccia tosta di esprimere il sospetto che fossero i negozianti stessi a organizzare le rapine, per frodare lassicurazione. Questa recrudescenza limitata ai vostri esercizi mi sembra strana, ecco, anche perché siete tutti assicurati con noi. Aveva seraficamente commentato. Ehi dico, ma come si permette? Guardi che cè anche scappato il morto. Era allora sbottato Carta, furibondo, senza però, se ne era subito avveduto, riuscire a convincere il contraddittore. Infine, per completare lopera, sua moglie non faceva che lamentarsi paragonandosi alle amiche, sempre meglio vestite e meglio calzate per definizione. Giusto a me doveva toccare in sorte un morto di fame, affermava quando discutevano sullargomento, dimentica della crisi economica imperante, che riduceva gli introiti un po a tutti, mica solo a lui. Cornuto e mazziato, insomma. Ad ogni modo nel frattempo avrebbe preso provvedimenti per non farsi più spaventare da quei pidocchiosi delinquenti senza scrupoli. Desiderava soltanto potersi recare al lavoro tranquillo. Si sarebbe procurato una pistola, in segreto e illegalmente, visto che quello stesso pomeriggio il porto darmi gli era stato ufficialmente rifiutato, benché gli sembrasse che lo concedessero ormai a cani e porci. E una volta armato avrebbe cacciato via ogni male intenzionato. Tantè che quella sera, rientrando a casa per cena, aveva ancora un diavolo per capello e non prese bene la richiesta del figlio, desideroso di festeggiare gli imminenti diciotto anni andando in vacanza in Olanda con un amico. Per carità, il suo Alessio era sempre stato un bravo figliolo, ubbidiente, simpatico ed educato e gli voleva un bene dellanima, ma non era proprio il momento di accampare pretese. Ti ci metti anche tu? Con tutti i problemi che abbiamo vuoi ancora soldi? E dai papà, mi bastano cinquecento euro per viaggio, pernottamento e cene per una settimana. Per tutto il resto marrangio. Non se ne parla. Quando avrai un lavoro allora te ne andrai dove ti pare, ora no. Dannato ragazzino, sempre a battere a cassa, a scuola però fa sempre il minimo indispensabile. Mugugnò quindi tra sé. Trascorse alcune settimane, sempre senza che lassicurazione si decidesse a versare il dovuto, due rapinatori si presentarono in tabaccheria. Avevano scelto proprio il giorno in cui di solito il tabaccaio faceva i maggiori incassi. Stavolta entrarono mascherati da streghe di Halloween, ma basandosi sulle loro corporature Gianni Carta non ebbe dubbi che fossero gli stessi delloccasione precedente. Il più robusto gli si mise di fronte, gli puntò larma contro e ordinò, in un roco brontolio, dalzare le mani, mentre il compare aggirava, con movenze invero piuttosto titubanti, il bancone dal lato sinistro. Anziché obbedire, lesercente saccucciò fulmineo, al riparo dietro al bancone stesso, afferrò lesto la pistola conservata là sotto e quindi si spostò sul lato destro, urlando: Ora basta, sono armato, andate via o giuro che vammazzo. Ehi, ma sei scemo? Arrenditi. Rispose il rapinatore, con voce stranamente rotta. Un attimo dopo lesercente udì un botto. Sparano i maledetti, pensò disperato e, perduta completamente la testa, si alzò deciso a vendere cara la pelle e prese a sventagliare allimpazzata. Investiti dalla raffica, i delinquenti s accasciarono entrambi, luno, quello che laveva minacciato, raggiunto solo a spalla e mano sinistre, laltro però mortalmente ferito a petto e stomaco da ben tre proiettili. Recuperato finalmente lautocontrollo, Carta si rese conto di cosa aveva combinato. Dapprima restò immobile, con mille pensieri per la testa, poi saccostò con prudenza a uno dei delinquenti, che si lamentava accasciato sul pavimento, per prestargli i primi soccorsi. Mi dispiace, non intendevo sparare per davvero, ma non dovevate tornare. Disse abbattuto. Gli sollevò la mascherina dal volto e, con un tuffo al cuore, riconobbe Luca, il migliore amico di suo figlio, quello con cui, rammentò, intendeva recarsi in Olanda. Ladolescente piangeva. Non volevamo farle del male, era la scacciacani di mio padre, mi è partito un colpo. Voleva solo i soldini per la vacanza, ha avuto lui lidea, sarà troppo agitato per riconoscerci, crederà ai soliti delinquenti, aveva detto. Raccontò Luca tra un singhiozzo e laltro. Oh no, no. Urlò Gianni Carta. Abbandonata la pistola a terra, saccostò agghiacciato allaltro rapinatore, che giaceva in un lago di sangue. No, Dio mio, Alessio, bambino mio, non dovevi, te li avrei dati i soldi, non dovevi. Vota e commenta
Posted on: Thu, 17 Oct 2013 22:22:25 +0000

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