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inviato da Elisa Zancan* – Io non ne PAS più di essere presa in giro! presa in giro dal MIUR che non sa più cosa inventarsi per giustificare l’esistenza di una fascia di precariato così radicata da essere destinata a restare tale a vita, presa in giro dai nostri politici che non sanno nemmeno quello che fanno quando improvvisano regolamenti e delibere, tanto per giustificare la loro esistenza, presa in giro dai sindacati che alzano un dito per darci qualche speranza di veder migliorare la nostra situazione di condannati una vita di instabilità professionale e familiare! Non posso più pensare alla mia vita come un grosso punto interrogativo, ormai ho dei figli e degli impegni presi da mantenere, ho bisogno di equilibrio e di stabilità per non rischiare l’esaurimento ogni volta che devo organizzare qualcosa della mia vita (la scelta delle scuole dove mandare i mei figli, la ricerca di casa, la richiesta di un nutuo in banca, l’acquisto di un’automobile, …), ci vuole un attimo a sconvolgere i delicati equilibri della vita di un precario… a volte basta un sms! Ora quello che vedo davanti a me è una scuoLa piena di alunni che necessiterebbero della stessa stabilità di cui avremmo bisogno io e la mia famiglia, come tanti miei colleghi e la risposta a quest’esigenza non più rimandabile (a 32 anni con 2 figli piccoli e 8 anni di insegnamento) è quella di mandarci tutti i venerdì e i sabati per due anni a frequentare un Percorso Speciale che ci abiliti a svolgere la professione che svolgiamo già da una decina d’anni?!? Corso senz’altro utile alla nostra formazione, ma purtroppo inutile per il nostro futuro professionale Percorso che richiedevamo dal tempo del Concorsone che ci visti tagliati fuori (parlo per noi della primaria in Trentino). Percorso che doveva condurci sulla via per uscire da questa sacca stagnante di precariato e invece ci sposta solo da una fascia di precari ad una fascia di senza lavoro. Percorso che inizialmente prevedeva test di ingresso e tirocinio, poi grazie alle nostre proteste si sono resi conto che ce lo dovevano far fare, non potevano selezionarci con un Quiz alla Mike Bongiorno e non potevano neanche chiederci anche di "provare" a mettere in atto la professione, giacchè la svolgiamo da svariati anni. Unico punto fisso: ci viene richiesto il livello B2 di conoscenza della lingua inglese, in base al Quadro di riferimento europeo delle competenze linguistiche (B2 per insegnare scuola comune alle elementari, quando ce l’hanno neanche tutte le insegnanti di inglese!?!), ecco come aggirare il problema del test selettivo. Percorso che dovremmo prendere a scatola chiusa, come un’opportunità dicono alcuni, senza sapere esattamente in cosa consisterà: inizialmente si parlava di 6 mesi da frequentare presso l’Università della propria Regione nel semestre estivo (?), *senza sapere esattamente la sede, nè la data di inizio, nè gli orari e neppure i costi! Ad agosto ci hanno chiesto l’adesione sulla piattaforma on line del MIUR e poi nessuno si è più preoccupato di darci delle informazioni certe sull’organizzazione di questo Percorso, che in quanto tale dovrebbe avere almeno un punto di partenza e uno d’arrivo! Ecco appunto, ora veniamo a sapere (chiedendo noi direttamente all’Università di Bolzano) che tra meno di un mese dovrebbe partire, che durerà quasi 2 anni, che si terrà tutti i venerdì e tutti i sabati, che ci costerà tra i 2000 ed i 3000 Euro (ma non sappiamo ancora nulla di preciso) e per cosa??? Non per entrare nella IV fascia, creata appositamente per inserirvi tutte le nuove reclute dell’insegnamento abilitati attraverso le vie più svariate (concorso, TFA ordinario, Scienze della formazione primaria), bensì tutti questi sforzi per passare dalla terza alla seconda fascia delle graduatorie d’istituto che riaprono a maggio 2014 e che poi di nuovo nel 2017! I PAS finiranno presumibilmente per il maggio del 2015, quindi dovremmo aspettare altri 3 anni per usufruire della nostra abilitazione tanto sudata! Ora rendiamoci conto che noi quest’anno, a settembre, abbiamo dovuto organizzare la nostra vita lavorativa e familiare senza sapere ancora praticamente nulla di quello che i PAS comportavano: date, orari, sedi e costi. C’è chi ha pensato di prendere uno spezzone di cattedra rinunciando a parte dello stipendio per essere più libero per studiare e frequentare i corsi, c’è chi ha preferito riempire le tasche prima di effettuare il sacrificio economico che il Pas comporta accettando un tempo pieno e sperando di riuscire a conciliare tutti gli impegni senza arrivare al 2015 con l’esaurimento. Allora il punto è che noi siamo circa 300 insegnanti con esperienza decennale che hanno vissuto la loro professione con grande passione, ma pagando il duro prezzo di fare una vita di incertezza. Abbiamo tra i 30 ed i 50 anni, abbiamo famiglie che campano sui nostri miseri stipendi a singhiozzo, abbiamo mutui da pagare come tutti e ciò nonostante abbiamo ancora voglia di metterci in gioco per migliorarci e per dare ai nostri alunni la prospettiva di una scuola migliore. Non siamo però più disposti a farci prendere in giro! Quindi diciamo NO ai PAS, a queste condizioni! Noi vogliamo avere le carte in regola per entrare nelle Graduatorie Provinciali come tutti coloro che hanno studiato per svolgere questa professione. Non siamo abbastanza formati? Non siamo abbastanza abilitati? Allora dateci quelo che ci spetta di diritto: una formazione degna di esser chiamata tale, compatibile con le esigenze del nostro lavoro che non possiamo e non vogliamo lasciare, coordinata dal MIUR ed organizzata dalla PAT, che non può continuare a delegare la propria responsabilità della nostra condizione! Vogliamo un PERCORSO FORMATIVO ABILITANTE e non un LADROCINIO LEGALIZZATO!!!* *del "Gruppo precari3fascia-AdidaTN"
Posted on: Sun, 29 Sep 2013 20:20:55 +0000

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