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ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti Hitler iniziò il suo programma di credito nazionale elaborando un piano di lavori pubblici. … Il costo di tutti questi progetti fu fissato a un miliardo di unità della valuta nazionale. Un miliardo di biglietti di cambio non inflazionati, … Questa moneta stampata dal governo non aveva come riferimento l’oro, ma tutto ciò che possedeva un valore concreto. Essenzialmente si trattava di una ricevuta rilasciata in cambio del lavoro e delle opere che venivano consegnate al governo. La Germania riuscì anche a ripristinare i suoi commerci con l’estero, nonostante le banche estere le negassero credito e … Ci riuscì utilizzando il sistema del baratto La moneta in un’economia avanzata è necessaria per il calcolo economico, in quanto consente la formazione dei prezzi di mercato che rappresentano la base stessa di questo calcolo. Detto questo, cos’è la moneta? Esistono tre tipi di moneta. La moneta-merce è un bene avente valore d’uso (come l’oro), che, ad un certo punto della storia economica, comincia ad essere usato per la sua capacità di facilitare gli scambi, e quindi acquisisce valore di scambio+. La moneta-segno è invece una moneta priva di sottostante, il cui valore è puramente di scambio, ed questo è conservato dall’aspettativa che l’offerta di moneta non vada all’infinito, aspettativa che provocherebbe iperinflazione subito (nella moneta-merce, l’offerta è limitata dalla fisica, quindi il problema quasi non si pone). Tralasciamo la moneta-credito, cioè i debiti a breve usati come mezzo di scambio, per semplicità§. Innanzitutto, la moneta di Hitler è una moneta-segno. Hitler stampa un miliardo di pezzi di carta con la sua faccia e scritto 1HM (Hitler Mark…), li distribuisce ai suoi sudditi e questi li usano per comprare beni e servizi. Questa moneta poi circola e viene usata sul territorio nazionale (il caso internazionale segue). Un primo dubbio è se l’offerta di moneta è costante o variabile. Inutile dire che un governo che ha il controllo della macchina per stampare soldi continuerà a inflazionare (oltre al rischio di iperinflazione, non ci sono limiti), proprio come i nostri governi, quindi la domanda è fondamentalmente retorica: sì, il Reichsfuehrerwirtsschaftministerium aumenterà l’offerta di moneta, perchè la tentazione è immensa e i limiti costituzionali nulli. Probabilmente ad ogni lavoro pubblico stamperò nuovi certificati, che quindi non saranno non inflazionati, e il controllo della politica monetaria avviene con la stampa di questi biglietti, senza moltiplicatore monetario, cosa che probabilmente la rende più controllabile. L’iniezione tramite lavori pubblici anzichè tramite credito bancario ha le seguenti caratteristiche: Mentre un’iniezione di credito favorisce nel breve termine gli investimenti, e un’iniezione di liquidità nel mercato dei beni di consumo disincentiva subito gli investimenti (le aziende soffrono la concorrenza dei consumatori e non trovano risorse da investire), l’iniezione tramite lavori pubblici è una via di mezzo, e probabilmente è più neutrale dell’iniezione come la facciamo noi, tramite le banche e il credito; L’espansione monetaria è puramente esogena al mercato (decisa interamente dallo stato), mentre nel mercato contemporaneo, metà socialista metà liberale, le banche e gli operatori giocano un ruolo nella determinazione degli aggregati; L’espansione monetaria è sempre inflazionistica, per quanto riguarda i prezzi, e, quindi, chi riceve liquidità per primo, e compra merci, vive a spese di chi la riceve per ultimo e subisce inflazione. La stampa di moneta è un meccanismo redistributivo da chi è lontano dalla Banca Centrale / Ministero delle Finanze a chi è vicino. Questo vale sia per i sistemi fiat Nixon-style che quello di Hitler. Del resto, i falsificatori di banconote operano attraverso queste e non attraverso il credito, e si arricchiscono ugualmente; Esiste un solo datore di lavoro e un solo compratore per tutti i fattori di produzione: lavoro, terra, beni capitali; quindi non esiste un libero mercato dei fattori di produzione (tecnicamente, si chiama socialismo). Questo fa sì che l’efficienza dell’allocazione del mercato sia molto ridotta, in quanto i prezzi non hanno significato economico diretto, ma sono scelti più o meno arbitrariamente dal ministero, senza la guida di un meccanismo di contrattazione decentrato in grado di sfruttare l’informazione diffusa. L’intero sistema è pateticamente inefficiente, esattamente come l’URSS. Tant’è che per mandarlo avanti dovettero schiavizzare tutta l’Europa dell’Est. Quando non ci si può avvantaggiare del mercato, si torna allo schiavismo. Un sistema di prezzi scelti a caso non è differente da un sistema di baratto, e quindi è tanto efficiente quanto il baratto, e cioè, poco o nulla. Il sistema non funziona nel campo del commercio internazionale: sebbene questo non fosse un grande problema nell’epoca dell’Autarchia, al giorno d’oggi sarebbe economicamente suicida. Infatti il commercio internazionale è possibile grazie alla moneta. Se due aree monetarie coesistono e commerciano, ma non si conosce il tasso di cambio tra le due monete, non è possibile valutare costi e ricavi economicamente, e quindi addio al commercio internazionale su vasta scala. Il testo parla di baratto: ma il baratto è appunto un sistema che fa a meno dei prezzi, e quindi ha enormi costi di transazione e non sa affrontare il knowledge problem di cui parla la Scuola Austriaca. Soltanto un commercio internazionale banale può essere realizzato tramite baratto. Nello schema di Hitler, sembra che l’iniezione di liquidità avvenga tramite i lavori pubblici: chi lavora per il governo viene pagato, chi non lavora per esso si becca l’inflazione. E’ il più potente sistema di controllo dittatoriale che mi viene in mente: neanche la Gestapo era così efficace. Se a questo schema introduciamo: un libero mercato dei beni capitali e dei fattori di produzione, e un libero mercato del tasso di cambio e dei flussi finanziari internazionali, otteniamo una moneta identica in tutto ciò che è rilevante alla nostra. L’unico possibile vantaggio è che questo sistema monetario è meno distorcente quando la moneta viene inflazionata inflazionata*. Per quanto riguarda il valore della moneta, che è l’inverso del livello dei prezzi, la regola è sempre la stessa: il valore oggi dipende dalle aspettative che domani l’offerta rimarrà limitata, altrimenti le persone si libereranno della liquidità subito, aspettandosi una svalutazione nel breve termine. Questo è ciò che ha fatto la Repubblica di Weimar. E questo ciò che rischia il dollaro allo stato attuale. + Si noti che il valore della moneta d’oro (inteso come valore di scambio) non è il valore dell’oro (inteso come valore d’uso). Una volta noto che l’oro può essere usato non solo per l’industria e i gioielli (valore d’uso) ma anche per ottenere altre merci in scambi triangolari (merce-moneta-merce), detti anche indiretti, l’oro acquisisce un valore che non è legato all’uso diretto ma alla sua utilità nel facilitare gli scambi (valore di scambio). Nel gold standard è l’offerta che è ancorata all’oro, non il valore della moneta! § L’esistenza della moneta-credito è fonte delle più grandi complicazioni della teoria economica monetaria. Si pensi che la moneta-credito non è moneta in senso proprio (non è scambiabile immediatamente e senza rischio con moneta vera), ma viene usata comunque per gli scambi, e quindi ha comunque valore di scambio. Sono moneta-credito tutti gli strumenti a breve del money-market, che formano gran parte degli aggregati monetari M2 e M3. * Come inflazionare una moneta di questo tipo non è chiaro. Ipotizzo che ogni volta che il governo va in deficit pubblico stampi nuova moneta, in modo da far pagare le spese non coperte dal fisco ai pensionati e le persone a reddito fisso tramite inflazione dei prezzi.
Posted on: Thu, 21 Nov 2013 19:31:37 +0000

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