sono trascorsi 10 anni e per chi ha il tricolore dentro la ferita - TopicsExpress



          

sono trascorsi 10 anni e per chi ha il tricolore dentro la ferita è ancora aperta , una ferita che non si può chiudere , una ferita che ti lascia tanto amaro in bocca ......... Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nasiriyya. Alle ore 10:40 ora locale (UTC +03:00), le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando lesplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il Carabiniere Andrea Filippa, di guardia allingresso della base Maestrale, riesce ad uccidere i due attentatori suicidi, tantè che il camion non esplode allinterno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nellesplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nasiriyya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dellesercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica. Il Comando dellItalian Joint Task Force (IJTF) si trovava a 7 chilometri da Nasiriyya, in una base denominata White Horse, distante circa 4 chilometri dal Comando USA di Tallil. Il Reggimento MSU/IRAQ, composto da personale dei Carabinieri Italiani e dalla Polizia Militare Romena (a cui poi si aggiungeranno, a fine Novembre 2003 120 uomini della Guardia Nazionale Portoghese), era diviso su due postazioni: la base Maestrale e la Libeccio, entrambe poste al centro dellabitato di Nasiriyya. Presso la base Maestrale (nota anche con il termine Animal House), che durante il regime di Saddam Hussein era sede della Camera di Commercio, ove era acquartierata lUnità di Manovra. Presso la Libeccio aveva sede, sia il Battaglione MSU che, il Comando del Reggimento MSU/IRAQ.] Lattentato avvenne alle ore 10,40 del 12 novembre 2003 alla base Maestrale. Laltra sede, Libeccio, distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anchessa dallesplosione. Era infatti intendimento dei Carabinieri, contrariamente alla scelta dellEsercito di stabilirsi lontano per avere una maggiore cornice di sicurezza, posizionarsi nellabitato per un maggior contatto con la popolazione. Due mesi dopo lattentato, il Reggimento CC lasciò definitivamente anche la Base Libeccio, trasferendosi alla base di Camp Mittica nellex aeroporto di Tallil, a 7 km da Nasiriyya. Le persone coinvolte Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi in visita ad Aureliano Amadei, uno dei feriti della troupe del regista Stefano Rolla Lapide per vittime (Bologna) Lattentato provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Gli italiani sono: i carabinieri Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia dOro di Benemerito della cultura e dellarte Giovanni Cavallaro, sottotenente Giuseppe Coletta, brigadiere Andrea Filippa, appuntato Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente Daniele Ghione, maresciallo capo Horacio[1] Majorana, appuntato Ivan Ghitti, brigadiere Domenico Intravaia, vice brigadiere Filippo Merlino, sottotenente Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia dOro di Benemerito della cultura e dellarte Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante i militari dellesercito Massimo Ficuciello, capitano Silvio Olla, maresciallo capo Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci, caporal maggiore i civili Marco Beci, cooperatore internazionale Stefano Rolla, regista Nellazione sono rimaste ferite altre persone: i carabinieri tenente Riccardo Ponzone, maresciallo A.s.UPS Vittorio De Rasis, maresciallo Ca. Maurizio Lucchesi, maresciallo O. Antonio Lombardo, maresciallo Marilena Iacobini, maresciallo Riccardo Saccottelli, brigadiere Maurizio Bissoli, brigadiere Cosimo Visconti, vicebrigadiere Paolo Di Giovanni, vicebrigadiere Fabio Fedeli, vicebrigadiere Roberto Gigli, vicebrigadiere Pietro Livieri, appuntato scelto Antonio Altavilla, appuntato scelto Marco Pinna, appuntato scelto Roberto Ramazzotti, appuntato Ivan Buia, appuntato Agostino Buono, carabiniere scelto Mario Alberto Calderone, carabiniere scelto Matteo Stefanelli i civili Aureliano Amadei, aiuto regista di Stefano Rolla. In tutto i feriti nellazione terroristica sono stati 58 Il Presidente Ciampi rende omaggio alle vittime al Vittoriano I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dellArma dei Carabinieri Territoriale,al 13 Reggimento Carabinieri di Gorizia ed al 7º Reggimento Carabinieri Trentino-Alto Adige di Laives al Reggimento San Marco, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile Trieste, al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno. Sono morti anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci. La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del Vittoriano, dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini. I funerali di Stato si svolsero il 18 novembre 2003 nella basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, officiati dal cardinale Camillo Ruini, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta (circa 50.000 persone) e commossa partecipazione popolare;le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo. Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale. Le inchieste Due sono le inchieste aperte su questi fatti. Una avviata dalle autorità militari vuole scoprire se è stato fatto tutto il necessario per prevenire gli attacchi. Le due forze armate coinvolte sono giunte a conclusioni diverse. LEsercito ha chiesto una consulenza al generale Antonio Quintana, secondo il quale sistemare la base al centro della città e senza un percorso obbligato a zig-zag per entrare allinterno di essa è stato un errore. Mentre per la commissione nominata dallArma dei Carabinieri e guidata dal generale Virgilio Chirieleison non ci sono state omissioni nellorganizzazione della sicurezza della base. Lo stesso Abū ʿOmar al-Kurdī, terrorista di al-Qāʿida, reo confesso dellorganizzazione dellattentato, ha affermato che era stata scelta la Base Maestrale in quanto si trovava lungo una strada principale che non poteva essere chiusa. Laltra inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma per cercare di individuare gli autori del gesto. Il suo lavoro non è facile dato che deve lavorare su un territorio straniero in cui le condizioni non sono stabili. Lunica cosa stabilita con certezza è che a scoppiare è stato un camion cisterna con 150-300 kg di tritolo mescolato a liquido infiammabile. I comandanti militari italiani inizialmente coinvolti nellinchiesta sono stati tutti assolti con formula piena. Si sospetta che Abū Musʿab al-Zarqāwī sia stato il mandante degli attentati, appoggiato dagli estremisti sunniti, mentre per la parte finanziaria si pensa ad un professore di teologia che lavora allateneo di Baghdad. Unaltra ipotesi porta verso il coinvolgimento di una cellula terroristica libanese molto vicina agli ambienti di al-Qāʿida, infatti le modalità dellattacco ricordano altri attentati accaduti in Libano ed, inoltre, alcuni terroristi arrestati a Beirut avrebbero raccontato diversi particolari della strage di Nasiriyya. Entrambe le piste portano, comunque, ad un coinvolgimento di persone venute da fuori della provincia di Dhī Qar a prevalenza sciita e questo confermerebbe quanto affermato dai vertici della base Maestrale, cioè che non cerano motivi particolari di preoccupazione in quanto la popolazione locale non era ostile verso i militari italiani e gli estremisti locali venivano monitorati con attenzione.
Posted on: Tue, 12 Nov 2013 05:50:26 +0000

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