sono un figlio di padre mai nato. lho capito osservando la sua - TopicsExpress



          

sono un figlio di padre mai nato. lho capito osservando la sua vita. da che ho memoria non ricordo di aver mai visto il piacere nei suoi occhi: poche soddisfazioni,forse nessuna gioia. questo mi ha sempre impedito di godere pienamente della mia, di vita come può infatti un figlio vivere la propria se il padre non ha vissuto la sua? qualcuno ci riesce, ma è comunque faticoso. è un officina di sensi di colpa che lavora a pieno ritmo. mio padre ha 67 anni è magro ha i capelli grigi. è sempre stato un uomo pieno di forza, un lavoratore. ora però è affaticato, stanco, invecchiato. è stato deluso dalla vita cosi deluso che quando ne parla spesso si ripete. vederlo in questo condizione scatena in me un forte senso di protezione. mi intenerisce, mi dispiace, vorrei fare qualcosa per lui, vorrei aiutarlo in qualche modo. e mi sento male perché mi sembra di non fare mai abbastanza, di non essere mai abbastanza. spesso, soprattutto negli ultimi anni losservo di nascosto lo guardo con attenzione e solitamente mi commuovo senza una ragione valida, se non per quel groviglio interiore che provo da sempre e che mi tiene legato a lui. abbiamo avuto una relazione difficile e il nostro è quel tipo di amore che solitamente chi avuto il coraggio di odiarsi può conoscere, quellamore vero guadagnato, sudato, cercato, lottato. per imparare ad amarlo ho dovuto fare il giro del modo. e più mi allontanavo da lui, più in realta mi avvicinavo. il mondo è tondo. cè stato un lungo periodo in cui non ci siamo parlati e non parlare con un genitore significa avere ginocchia fragili. mio padre è sempre stato il mio mal di pancia per questo ho iniziato ad amarlo veramente solo dopo che sono riuscito a vomitare tutta la mia rabbia, il mio odio e il mio dolore, visto che molte di queste sensazioni portavano il suo nome. mio padre mi è sempre sfuggito e ancora oggi è così. guardando questuomo mai nato mi viene in mente la frase che marlon brando aveva appesa in camera: non stai vivendo se non sai di vivere. stupidamente non lho mai visto come una persona che potesse avere dei desideri, delle paure, dei sogni. anzi sono cresciuto senza pensare che fosse una persona: era semplicemente mio padre. solo diventando grande e dimenticando per un istante di essere suo figlio ho capito comè realmente. e lho conosciuto. ho imparato a vedere e a capire ciò che nasconde dentro di sé e che non è in grado di tirare fuori. ho cercato in lui quello che non cera. non vedevo non capivo e adesso un po me ne vergogno. è come se si fosse sposato e avesse fatto un figlio senza averlo mai desiderato veramente. sono figlio di un uomo che stato chiamato dalla vita alle armi un guerra fatta non per salvare un pesa ma per salvare la sua famiglia. una guerra fatta non per vincere ma per pareggiare i conti, per sopravvivere. amo mio padre lo amo con tutto me stesso amo questuomo che quando ero piccolo non sapeva mai quanti anni avevo. amo questuomo che ancora oggi non riesce ad abbracciarmi, che ancora oggi non riesce a dirmi: TI VOGLIO BENE. in questo siamo uguali. ho imparato da lui nemmeno io riesco a farlo. -fabio volo il tempo che vorrei
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 21:27:50 +0000

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