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***video***GAETA, DISCARICHE ABUSIVE OVUNQUE. ANCHE A POCHI METRI DALL’ISOLA ECOLOGICA Scritto da Adriano Pagano Mercoledì 28 Agosto 2013 youtu.be/7u5YCSqErHQ idealegiovani.it Amianto, piombo e discariche a cielo aperto a Gaeta. Mentre l’estate si avvia a conclusione, sembra precipitare la già precaria situazione legata alla pulizia e agli equilibri ambientali della città. Dopo il conclamato fallimento del progetto della raccolta differenziata, anche l’affidamento provvisorio alla Ipi-Egocar per la raccolta dei rifiuti in città ha dato risultati non soddisfacenti in virtù delle lamentele, specie nel quartiere Piaja, Monte Tortona e via del Piano, di esposti e denunce verbali arrivate fino ai carabinieri. Ma il vero paradosso è rappresentato da ciò che si può trovare a due passi dall’isola ecologica alle porte di Gaeta. Perché se da un lato è vero che chi arriva in città può ammirare la vocazione ambientalista di Gaeta con un’area ad hoc per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, peraltro irregolare in virtù del fatto che l’immondizia non si dovrebbe movimentare in quel posto, e gli odori ne sono la testimonianza, dall’altro lato della strada si può solo lievemente scorgere una discarica a cielo aperto. E per fortuna l’argine della banchina è abbastanza alto da impedirne una buona visuale, ma si tratta ad ogni modo di un fenomeno significativo e paradossale dell’incuria che vivono alcuni luoghi come proprio questo, non solo a due passi dall’isola ecologica, come detto, ma anche a ridosso del porto commerciale. Si trova di tutto. Elettrodeomestici, mobili, pneumatici, grossi contenitori e una miriade di altri rifiuti difficili anche da individuare. Evidentemente l’abitudine tra gli incivili conoscitori di questo luogo, ad abbandonare rifiuti, deve essere praticata già da qualche tempo vista la mola di immondizia concentrata. Ma non finisce qui perché nella medesima area, in un degrado piuttosto generalizzato, dove sono disseminati rifiuti domestici come bottiglie, plastiche, vetro e carte, ci sono anche cumuli di materiale di risulta. Insomma una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, quasi nel centro città e a due passi dall’isola ecologica e dal porto commerciale. Ma l’emergenza rifiuti, come detto, è piuttosto generalizzata. Perché un altro luogo i cui equilibri ambientali sono pericolosamente minacciati è la strada consortile che approda alla piana di Sant’Agostino. Qui i pericoli per la salute pubblica crescono esponenzialmente. E non solo perché l’area è fortemente insediata da coltivazioni, e anche da abitazioni e attività commerciali, ma soprattutto perché alla gamma di ogni genere di rifiuto al pari della discarica di lungomare Caboto, è possibile trovare una enorme quantità di materiali tossici e mortali. Come le decine e decine di lastre di eternit, quindi amianto misto a cemento, peraltro bandite e classificate come letali da una recente sentenza del tribunale di Torino contro i proprietari della ditta che le fabbricava. Il primo punto di abbandono si trova a Calegna di fronte ai cisternoni Eni. Eppoi lungo la strada che approda alla piana sono almeno tre gli altri punti dove sono ammassate decine di lastre che, come risaputo, rilasciano nell’aria le microscopiche fibre tossiche di amianto, delle quali sono composte, con effetti mortali per l’organismo umano. In un caso sono addirittura state divorate da un incendio fronte strada. GUARDA GLI ALTRI VIDEO : idealegiovani.it/news/comunicati/4176-videogaeta-discariche-abusive-ovunque-anche-a-pochi-metri-dallisola-ecologica.html
Posted on: Wed, 28 Aug 2013 21:47:06 +0000

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