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1 Novembre – Il giornale d’Italia – Pag. 5 ww2.virtualnewspaper.it/giornaleditalia/books/131101giornaleditalia/#/5/ SIRIA E COREA In Siria un nuovo massacro di civili crisriani Nonostante gli accordi internazionali e la tregua concordata non cessano i massacri in Siria. In questi giorni sono stati rinvenuti in due distinte fosse comuni i corpi di 45 civili cristiani, inclusi donne e bambini, uccisi dalle milizie islamiste. Secondo il racconto di testimoni oculari, molti dei civili sono stati uccisi dai miliziani delle bande di al-Nusra e Daash mentre cercavano di fuggire o di mettersi in salvo. La città risulta oggi distrutta e saccheggiata. Questo attacco non è casuale, ma è un chiaro segnale sia al governo di Assad che al suo alleato cristiano Putin: infatti Sadad è un antico villaggio ortodosso che conta 14 chiese e un monastero, icone storiche e siti archeologici. Una cittadina di 15.000 abitanti in maggioranza cristiani siro-ortodossi, che finora era rimasta fuori dal conflitto, ma da sempre fedele al governo. “Quello avvenuto a Sadad è il più grave e ampio massacro di cristiani avvenuto in Siria da due anni e mezzo” ha dichiarato con sdegno l’arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh. “Circa 2.500 famiglie sono fuggite da Sadad, portando con sé solo i vestiti che avevano indosso, a causa dell’irruzione dei gruppi armati e oggi sono profughi sparsi tra Damasco, Homs, Fayrouza, Zaydal, Maskane, e Al-Fhayle”. L’arcivescovo ha manifestato tutta la sua amarezza: “In città manca tutto: elettricità, acqua e telefono. Tutte le case di Sadad sono state derubate e le proprietà saccheggiate. Le chiese sono danneggiate e dissacrate, private di libri antichi e arredi preziosi, imbrattate di scritte contro il cristianesimo. Le scuole, gli edifici governativi, gli edifici comunali sono distrutti, insieme con lufficio postale, lospedale e la clinica. Ai bambini di Sadad è stato rubato il futuro. Molte case non potranno nemmeno essere ricostruite”. “Quanto accaduto a Sadad – afferma – è il più grande massacro dei cristiani in Siria e il secondo in tutto il Medio Oriente, dopo quello nella Chiesa di Nostra Signora della Salvezza in Iraq nel 2010”. Ha concluso l’arcivescovo: “Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dovè la coscienza cristiana? Dovè la coscienza umana? Dove sono i miei fratelli? Penso a tutte le persone sofferenti, oggi nel lutto e nel disagio: ho un nodo alla gola e mi piange il cuore per quanto è successo nella mia arcidiocesi. Quale sarà il nostro futuro? Chiediamo a tutti di pregare per noi”. Aggiungiamo noi: dove sono tutti i pacifisti? E tutti gli oppositori di Assad? E quelli che addirittura volevano bombardare la Siria e far cadere il legittimo governo siriano e consegnarlo nelle mani dei ribelli di Al Qaeda? Ecco le incredibili torture nella Corea comunista Tante volte abbiamo sentito parlare degli errori e degli orrori del secolo scorso, che hanno provocato milioni di morti. Sono stati scritti migliaia di libri, girati chilometri di pellicola, dette miliardi di parole, ma poco o nulla viene detto, scritto o raccontato sulle atrocità che ancora oggi vengono perpetrate nel mondo. Dai Laogai cinesi ai “bombardamenti umanitari”, dagli aborti allo sterminio del popolo Karen. Ora a venire alla ribalta è la Corea del Nord. “Sono giudice da 35 anni e di casi tristi che in qualche modo toccano il cuore ne ho visti tanti, ma mai come in questo caso. C’è stata più di una testimonianza che mi ha fatto scoppiare in lacrime”. Queste le parole di Michael Kirby, giudice in pensione a capo della prima indagine mai realizzata delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani nella “comunistissima” Corea del Nord. Il rapporto si basa sulle testimonianze dirette di chi è riuscito a scappare dalla dittatura rossa e considera soprattutto i casi che queste persone hanno visto con i loro occhi. L’Onu ha invitato più volte anche le autorità del regime ad ascoltare le testimonianze e a porre domande ai disertori, ma non hanno accettato. L’uscita del rapporto è prevista per marzo 2014. Lo scenario che emerge dai primi racconti ascoltati è drammatico: torture sistematiche, morti per mancanza di cibo, esecuzioni sommarie, trattamenti disumani nei gulag. Il giudice Kirby non ha rivelato molti dettagli, ma tra i casi più terribili che l’hanno mosso fino alle lacrime ci sono quelli di una donna costretta dagli aguzzini comunisti ad annegare il proprio figlio. Inoltre si parla di bambini imprigionati fin dalla nascita in campi di concentramento e morti di fame, oppure di famiglie torturate solo per aver guardato in tv una soap opera straniera proibita. Kim Song-ju, disertore che ha testimoniato davanti alla corte la scorsa settimana, ha raccontato del tempo passato in un gulag: “Le guardie nordcoreane ti dicono che una volta entrato in prigione non sei più un uomo, ma un animale”. I racconti degli altri ex prigionieri danno credito a queste poche parole. Ad oggi sono circa 1.500 le persone che ogni anno fuggono dalla Corea del Nord. Sarebbe bello che i nostri studenti, i nostri ragazzi, i nostri figli conoscessero anche queste di storie, tra l’altro storie di loro coetanei, che vivono nel loro stesso tempo, con la terribile sfortuna di vivere in un posto della terra sbagliato. Ma purtroppo quando ad uccidere, massacrare, torturare è una “mano rossa” ancora si fa troppa fatica a condannare.
Posted on: Mon, 04 Nov 2013 12:32:18 +0000

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