APPUNTI PER LA VITA INTERIORE (ultima parte) - Fra Modestino da - TopicsExpress



          

APPUNTI PER LA VITA INTERIORE (ultima parte) - Fra Modestino da Pietrelcina SII ANIMA MISSIONARIA Se vivrai alla presenza di Dio, comincerai fin dora a gustare esperienze di Paradiso dove con Lui, vivrai per sempre nelleternità. Quel Dio che a gran fatica cerchi e che a volte ti sembra non trovare, è piú vicino di quanto tu non possa pensare. È in te! Entra nel tuo cuore e sarai subito alla Sua presenza. Lo troverai non come un giudice che condanna, ma come un padre che ama e che, a braccia aperte, ti accoglie per abbracciarti e per imprimere, sullanima tua, il bacio della Sua bocca, il Suo bacio damore. Sentirai poi la Sua tenerissima voce che cosí parlerà al tuo cuore: «Figlio mio, non deviare piú il tuo pensiero da me. Non allontanarti piú. Io sono lAmore! Sapessi quanto soffro perché i tuoi fratelli desilio non si accorgono della mia presenza in loro! Se mi ami, parlami di loro, cerca di giustificarli e di scusare le loro colpe affinché io possa far prevalere, sulla mia giustizia, la mia misericordia, il mio amore. Dipende anche da te la loro salvezza. Come è felice un padre nel vedere che i suoi figli si amano e cercano di giustificarsi reciprocamente ai suoi occhi per tentare di evitare la paterna punizione che meritano! Ricordati cosa fece Mosè quando il popolo che guidava, pur liberato dalla schiavitú del Faraone, si ribellò ed adorò come Dio un vitello doro. Egli riuscí a disarmare 1a mia ira dicendomi di perdonare a tutti o di cancellare lui dal libro della vita. Mi commossi, e col mio amore, trionfò la mia misericordia. Oggi, nessuno pensa a salvare i fratelli deslio!». * * * Anima mia, come è possibile ascoltare queste parole divine e non diventare missionaria, pur rimanendo nel luogo in cui tha collocata la Provvidenza? Sii anche tu, come Padre Pio, missionaria, raggiungendo con il tuo spirito e con la tua preghiera i fratelli, non solo quelli vicini e che conosci, ma anche i fratelli sconosciuti, che son lontani ma che pur sono figli dello stesso Padre. A questo Padre Celeste presentali, supplicando per essi la Sua misericordia e provocando, col tuo amore, gli effetti del Suo amore infinito. Forse nessuno mai ad essi ha parlato di Dio Padre, il quale non si da pace fin quando non vede corrergli incontro la Sua creatura. Presentali per il tramite di Gesú che per tutti ha versato il Suo Sangue sulla croce. Poni le loro anime nelle mani della Mamma Celeste. Dio non riuscirà a negare il Suo perdono e tu, pur rimanendo nellombra della tua stanzetta, diventerai missionaria, missionaria damore. Con la sola tua volontà si dilaterà il tuo cuore e palpiterà per i fratelli. Se fu grande Mosè, potrai altrettanto essere grande tu che ti cibi delle Carni Immacolate di Gesú e che hai, con lUnigenito Figlio, piú possibilità di giungere al Padre Celeste, per intercedere in favore dei poveri peccatori. Avanti dunque in questa missione, nascosta agli occhi degli uomini ma presente agli occhi di Dio. Sullesempio di Padre Pio Prima ancora di operare conversioni per mezzo della predicazione, Gesú cominciava a realizzare il progetto divino di ricondurre tutte le anime al Padre Celeste, negli anni di vita nascosta durante i quali veniva considerato solo come «il figlio del falegname». In questo tempo di vita interiore, il colloquio col Padre fu ininterrotto, cosí come continua fu lintima unione con Lui. Loggetto dei colloqui era lumana creatu¬ra. Gesú, costantemente unito al Padre, a costo di versare tutto il Suo Sangue, voleva unire al Creatore le creature, distaccatesi dallAmore che è Dio. Le scusava tutte, ad una ad una, perché... «non sapevano ciò che facevano», come poi ebbe a ripetere dallalto della Croce. Infatti, se avessero saputo, non avrebbero certo tentato di dare la morte allAutore della Vita. Se le creature però non riconoscevano, come molte ancora non riconoscono, il loro Creatore, Dio «riconosceva» le Sue creature, da Lui amate con un amore inimitabile, irripetibile. E, per questo amore, sacrificò Suo Figlio sulla croce dando compimento alla Redenzione; e, per questo amore, dopo circa due millenni, ha accettato lofferta di «vittima» di unaltra Sua creatura che, in maniera tutta particolare, ha saputo imitare, pur nei limiti della propria umanità, il Suo Figlio Unigenito: Padre Pio da Pietrelcina! Questi, imitando Gesú e collaborando alla sua missione per la salvezza delle anime, non affrontò la predicazione per convertire, non si serví del fascino delle parole. Nel silenzio, nel nascondimento, intrecciò, come Cristo, un intimo ed ininterrotto colloquio col Padre Celeste, parlandogli delle Sue creature, difendendole, facendosi interprete delle loro debolezze, dei loro bisogni, offrendo per esse la sua vita, le sofferenze, ogni particella del corpo. Con il suo spirito ha raggiunto tutte le parti del mondo, facendo sentire leco della sua voce. Per lui non vi erano distanze né differenze di religione, né differenze di razze. * * * Durante il santo Sacrificio, Padre Pio elevava la sua preghiera sacerdotale: «Padre buono, ti presento le Tue creature, piene di capricci e di miserie. Lo so che meritano castighi e non perdono, ma come potrai resistere a non perdonarle se sono «Tue» creature, create dal soffio del «Tuo» Amore? Te le presento per le mani del Tuo Figlio Unigenito, per esse sacrificato sulla Croce. Te le presento ancora con i meriti della Mammina Celeste, Tua Sposa, Madre Tua e Madre nostra. Non puoi quindi dire di no!». E la grazia della conversione scendeva dal Cielo e raggiungeva le creature, in ogni angolo della terra. Padre Pio, senza mai allontanarsi dal convento che lospitava, operava, con la preghie-ra, con il confidenziale e filiale colloquio con Dio, con la sua vita interiore, divenendo cosí, per i frutti copiosi del suo apostolato, il piú grande missionario di Cristo. Non è partito per terre lontane, come gli altri; non ha lasciato la sua patria per cercare le anime, per annunciare il Vangelo ed il Regno di Dio, per catechizzare; non ha affrontato la morte. Ha invece dato al Signore la piú grande testimonianza: la testimonianza del sangue. Crocifisso nel corpo e nello spirito, per cinquantanni, in un penoso martirio. Non ha cercato le folle. Le folle, assetate di Cristo, hanno cercato lui! Inchiodato dalla volontà di Dio, inchiodato dal Suo Amore, divenuto olocausto, ha fatto della sua vita unoblazione, unimmolazione continua, al fine di riappacificare la creatura al Creatore. Questa creatura lha cercata in ogni dove, attirandola a sé per attirarla a Dio, al quale ha ripetuto: «Scaglia su di me, o Padre, la Tua ira e per soddisfare la Tua giustizia, punisci me, risparmiando gli altri ed effondendo il Tuo perdono». Dio ha accettato lofferta di Padre Pio, come accettò lofferta di Cristo. E Dio continua e continuerà a perdonare. Però, quanto son costate le anime a Cristo! Quanto son costate a Padre Pio! Oh, se anche noi amassimo, non soltanto i fratelli che ci sono vicini, ma anche quelli lontani, che non conosciamo! Come Padre Pio, nel silenzio, nel nascondimento, nel colloquio interiore con Dio, potremmo essere anche noi nel luogo in cui ci ha messo la Provvidenza, missionari di Cristo nel mondo.
Posted on: Tue, 19 Nov 2013 19:41:27 +0000

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