AVVENTO: PIAZZA PULITA? Prima Haiyan, il ciclone più - TopicsExpress



          

AVVENTO: PIAZZA PULITA? Prima Haiyan, il ciclone più potente dell’anno (o addirittura della storia conosciuta) poi Cleopatra, la bomba d’acqua che abbatte la sua forza e richiede il suo tributo di vittime. Prima le lontane Filippine, poi la nostra Sardegna: entrambi eventi naturali, a cui però non è estranea la mano dell’uomo, che col suo sconsiderato comportamento ha man mano cambiato il clima della terra. A guardare quelle immagini sconvolgenti vien da pensare che perfino la geografia di quei territori è stata stravolta… Ma è soprattutto la geografia interiore ad esserne interessata. Se non si spianano quelle montagne e quei burroni che l’uomo ha costruito nel proprio animo, attraverso l’incredulità e la finzione, se non abbattiamo le più appariscenti montagne dell’ingiustizia sociale, degli abusi di potere, della malvagità del nostro tempo,… continueremo solo ad aggirarci nel lamento, senza speranza di fronte all’Avvento imminente. Tutt’al più rinascerà un po’ di paura per l’ira di Dio verso i figli e il mondo che Lui stesso ha creato. «Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente?». È questo l’Avvento che dobbiamo attendere? È questa timorosa sottomissione al suo volere che Egli vuole da noi? Certamente sembra che il nostro tempo si caratterizzi per l’assenza di Dio e forse, per questo motivo, il nostro mondo assomiglia oggi ad un “deserto” più che al “giardino” voluto dal Creatore, ad una “valle di lacrime” più che alla “convivenza fraterna” delle diversità. Proprio in questo deserto la Parola di Dio scende su un uomo di nome Giovanni, iniziando la sua inesorabile corsa. In questo luogo lontano dal controllo dei potenti della terra risuona per la prima volta la Buona Notizia, che Gesù realizzerà nella sua persona: «Ogni uomo vedrà la salvezza». È questa la meta certa a cui ci vuole condurre nella “nuova geografia” descritta dal suo Figlio fatto uomo. È questo il segno che Dio ama questo mondo e non sarà Lui a distruggerlo: al contrario qui è il luogo dove vuole incontrare ogni uomo, senza alcuna differenza. Amando questa terra, amando questi uomini, li chiama anche ad essere profeti, come Giovanni. Non di grandi profeti abbiamo bisogno, ma di tanti piccoli profeti, che là dove sono chiamati a vivere, anche non visti, giorno per giorno, siano generosi di giustizia, di coerenza, di onestà,… insegnando l’universale legge della vita: per stare bene l’uomo deve dare: «chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto». Così si ricostruisce il tessuto buono di questo mondo. (don Luigi)
Posted on: Wed, 27 Nov 2013 14:25:56 +0000

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