BONIFICHE PAGATE , E MAI FATTE - TopicsExpress



          

BONIFICHE PAGATE , E MAI FATTE Nel 2001 la società romana Jacorossi, leader in Europa in materia di riqualificazione ambientale, ha stipulato, insieme alla società Fintermica, una convenzione con i Ministeri dell’Ambiente e del Lavoro, con il Commissariato emergenza rifiuti e con la Regione Campania per l’esecuzione di interventi di bonifica di siti inquinati del litorale Domitio-Flegreo. L’assegnazione dei lavori è avvenuta senza gara d’appalto: la Jacorossi è stata “scelta” dal governo a patto che la ditta assumesse 380 LSU (lavoratori socialmente utili). Il contratto, del valore di 117 milioni di euro, prevedeva che la Jacorossi rimuovesse 350 mila tonnellate di rifiuti tossici e pericolosi dal territorio di 80 comuni. Prevedeva anche che lo stipendio dei lavoratori assunti sarebbe stato pagato per i primi tre anni direttamente dallo stato. Questa situazione, incredibilmente vantaggiosa per la Jacorossi, ha permesso alla ditta di giocarsi la partita come voleva. Il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo ha rivelato che “la Jacorossi aveva ottenuto la grande commessa pubblica grazie ad aderenze politiche. Di suo so di certo che non effettuava nessun lavoro ma si limitava a distribuire i lavori tra più ditte. In sede locale la distribuzione avveniva sulla scorta delle conoscenze e vincolo camorristico”. Di fatto, i 380 lavoratori assunti dalla Jacorossi in 5 anni non hanno mai veramente lavorato per bonificare la zona in questione. Come loro stessi hanno denunciato, essi venivano pagati non per lavorare, ma per giocare a carte a “Guantanamo”, come chiamavano il cantiere costruito ad hoc fra Pineta Mare e Baia Verde. A lavorare erano invece operai di una ventina di ditte subappaltatrici che si presume fossero vicine ai clan. Ma delle 350 mila tonnellate di rifiuti tossici ne sono state portate via solo 40 mila, le quali sono state smaltite in strutture completamente non adatte a questo scopo, altro che bonifica. Su un articolo de l’Espresso si legge che “le scorie raccolte sarebbero state spacciate per scarti di edilizia per poi finire, sistematicamente, in cave della provincia di Caserta e Napoli”. Si legge, poi, in un articolo di Fabrizio Geremicca sul Corriere del Mezzogiorno dell’11 marzo 2008: “La Jacorossi, per giunta, ha sospeso ogni attività a novembre del 2006, contestando al Commissariato l’inadempimento di alcuni punti essenziali della convenzione stipulata. In particolare, secondo l’azienda, era previsto che la committenza (Regione Campania e Commissariato di Governo) mettesse a disposizione della Jacorossi due aree. In una di esse si doveva costruire una discarica 2B super, al fine di sversare i rifiuti pericolosi che sarebbero stati prelevati. La seconda avrebbe dovuto essere destinata alla costruzione di una piattaforma di trattamento degli stessi rifiuti speciali o pericolosi. Condizioni che non si sono mai verificate. Da maggio 2007 gli ex LSU percepiscono la Cassa Integrazione, pari all’ottanta per cento del salario, circa 750 euro ogni 30 giorni. [Infine, è stata] stipulata la nuova convenzione tra Commissariato di Governo e azienda, che garantirà a Jacorossi altri 140 milioni di euro [per portare a compimento quello che non è stato fatto], oltre a 20 di transazione perché rinunci a trascinare lo Stato in tribunale (…)” Dopo la conclusione dei “lavori” della Jacorossi, oggigiorno la bonifica del Litorale Domitio-Flegreo ed Agro Aversano è ancora ferma.
Posted on: Tue, 24 Sep 2013 07:59:46 +0000

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