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DA LEGGERE E CONSIDERARE ! IL CASO : IL BOOM DELLE VALUTAZIONI ON-LINE Vacanze, hotel e trattorie sul web Il rischio delle false recensioni IN TEMPO di vacanze, milioni di turisti sono a caccia del miglior ristorante o dell’albergo più confortevole. E così, non conoscendo di persona esercizi e locali, ci si affida alla voce del web: si parte quasi sempre dal portale di viaggi più grande del mondo, TripAdvisor, che contiene oltre 100 milioni di recensioni e opinioni. Ma la ‘bufala’ è dietro l’angolo: le false recensioni, infatti, hanno invaso i siti e rischiano di rovinare le vacanze a chi crede nella Rete (ormai 7 su 10 decidono su Internet le mete estive, in Italia il 63%). Esistono centinaia di siti-fabbrica di falsi – con un vero tariffario di pacchetti specifici basato su un mercato effettivo delle recensioni – che mirano tutti i settori e producono valutazioni pilotate per aumentare il gradimento dei clienti su hotel, ristoranti e pubblici esercizi. Secondo la Fipe (Federazione italiana dei pubblici esercizi) quello delle false recdensioni è un fenomeno preoccupante, ma è difficile fare un computo della quantità di ‘bufale’ rispetto alle inserzioni vere. «Non rendiamo noti questi numeri, ma sappiamo che i nostri sistemi antifrode sono estremamente efficaci – spiega Valentina Quattro, portavoce in Italia di TripAdvisor –. L’autenticità delle nostre recensioni è la priorità numero uno e abbiamo metodi e sistemi di prim’ordine per esaminare ogni singolo contenuto postato». Non si tratta di azioni legali, ma neppure chiaramente illegali perché questo campo a livello normativo è ancora in una zona grigia di difficile copertura giuridica. MA COME possono difendersi gli utenti? Imparare a evitare le trappole è possibile, non si deve perdere la speranza sul web, perché tra quelli non veritieri c’è gente che s’impegna a giudicare un posto dopo averlo provato. Quel che è certo è che la parola di una persona di fiducia è ancora il miglior consiglio possibile, ma seguendo semplici regole si possono abbassare i rischi di incorrere in una fregatura. Innanzitutto, mai fidarsi di chi ha poche recensioni o addirittura una sola, poi controllare le date in cui le valutazioni sono state pubblicate: non devono essere tutte nello stesso giorno, altrimenti c’è puzza di bruciato. Diffidare anche dei giudizi troppo positivi o troppo enfatizzati: gli hotel o i ristoranti perfetti non esistono. Per chi è davvero determinato nello scovare i falsi, infine, si può cercare su Google se l’autore della recensione è effettivamente una persona esistente oppure no. PURTROPPO, però, la questione non si esaurisce qui. Nelle recensioni sul web c’è un secondo livello di realtà, oltre alle valutazioni di fatto pilotate (per migliorare il valore dell’esercizio o per danneggiarlo, in caso qualcuno si voglia vendicare), ci sono quelle fatte da persone non attendibili. Persone che non sono in grado di esprimere un giudizio serio perché non hanno le competenze. Ma questo fa parte del web, dei suoi lati oscuri e imprevedibili. Tutti possono dire la propria opinione, dalla gastronomia alla politica, e influenzare le scelte altrui. Prendere o lasciare? Sicuramente prendere, ma con le antenne dritte. Ovviamente i fake (le finzioni, ndr) non sono solamente su TripAdvisor, bensì sul web non tutto ciò che brilla è oro. Per esempio, se per realizzare una recensione postata sui portali turistici più cliccati servono circa 25 euro, per avere mille fans sul social network Facebook occorre sborsare circa 50 euro. E anche YouTube, il sito con i video da tutto il mondo, entra in questo vortice vizioso: alcune agenzie offrono mille clic su un video per circa dieci euro. Venti euro, infine, è il prezzo per vedersi aggiunti un centinaio di followers nel proprio profilo Twitter. Ecco come si aumenta la reputazione on-line. (Fonte : "Il Resto del Carlino" articolo di Alessandro Belardetti)
Posted on: Fri, 02 Aug 2013 06:09:45 +0000

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