Dalla politica alla Pol-Etica La crisi della rappresentatività - TopicsExpress



          

Dalla politica alla Pol-Etica La crisi della rappresentatività dei partiti e la sfiducia verso questi da parte dei cittadini, è divenuto uno stanco refrain. Alimenta disillusione e diffidenza verso qualsiasi tentativo di rilancio del “discorso politico”. Una via duscita andrebbe comunque ricercata. Lasciare la politica agli addetti ai lavori, fa comodo solo agli addetti ai lavori, che possono così pascolare comodamente sulle praterie dellindifferenza. I tentativi di “cambiare le cose dallinterno” hanno il destino del naufragio. Quasi sempre. Gli organismi complessi, e i partiti rientrano in questa categoria, non cambiano perché qualcuno operando dallinterno li convince a cambiare. Gli organismi cambiano (possono cambiare) se dallesterno arrivano sollecitazioni e feedback che maturano (possono maturare) aperture. La politica (CASTAmente intesa) è un organismo autoreplicante e autoreferente. Si tiene stretta interessi e bottoni di comando e tiene lontano i rumors sociali. Cambiarla? Riprendersela, forse, o almeno tentare. Macroscopicamente tre reattività. La narrazione del “vaffa”, del tutti a casa, del contrasto urlato, la riserva indiana dei puristi. I “grilli urlanti” si fermano qui. Lincapacità di una qualsivoglia relazione con l’altro, impedisce la funzione, blocca, contiene, limita, paralizzando ogni possibilità di incidere e dunque di cambiare. Aspettando il Godot del 51%. I problemi, quasi sempre, non hanno soluzioni che aspettano qualcuno che le colga come si colgono i frutti dall’albero; molto spesso, quasi sempre, le soluzioni sono tartufi che vanno cercati con abilità, pazienza, attenzione, competenza. La proliferazione dei gruppi sui social network che limitano la loro azione a protesta in rete. Il risultato è quasi solo autoreferenziale, una sorta di sfogo, di autoterapia di gruppo. Risultati concreti poco più che zero. Ho manifestato il mio dissenso, mi sono messo a posto la coscienza e tanto basta. Se non si esce dalla realtà virtuale per agire sulla realtà reale non si va da nessuna parte; la rete, i social network, sono strumenti formidabili e vanno utilizzati, ma se non si traduce il tutto in unazione sociale i risultati restano nulli. In ultimo lalternativa più faticosa, perché richiede lavoro, studio, applicazione tempo ed energie. A Grottaferrata nellultimo anno e mezzo alcune associazioni - Il Piccolo Segno, U Lengheru Neru, Italia Nostra - hanno preso di petto questioni spinose e complesse: la realizzazione del Nuovo depuratore, la nuova stazione FF.SS a Villa Senni, i temi della gestione territoriale: abusivismo, Piano regolatore, lottizzazioni, PUA di Tuscolo. Problemi complicati, dalla soluzione non sempre facile e neppure scontata. Ci si arma di santa pazienza, si raccolgono documenti – incontrando non pochi ostacoli per ottenerli – si studiano le carte, si producono dossier, si propongono possibili soluzioni alternative. Incontri, assemblee pubbliche, sit-in per sensibilizzare lopinione pubblica. Un lavoro impegnativo ma che è capace magari di ottenere, vedi questione Tuscolo, risultati importanti. Un modo per rifondare il senso etico e di educazione civica della politica è quello di praticarla, di diffondere un modello di esercizio civile che porti associazioni e cittadini a diventare protagonisti. La partecipazione è lunica strada e può essere unalleata fortissima per chi si propone di governare in alternativa rispetto al passato perché da forza, autorevolezza e consenso sociale. E allora ci sarebbe bisogno di coniare un nuovo termine, che distingua la politica che abita la città proibita, lontana dai cittadini e la politica riconquistata che parla il linguaggio dei problemi e ricerca soluzioni condivise, la Pol-Etica.
Posted on: Thu, 28 Nov 2013 16:20:10 +0000

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