Di Nanni De Angelis ci piace ricordare due episodi significativi - TopicsExpress



          

Di Nanni De Angelis ci piace ricordare due episodi significativi della sua militanza politica, probabilmente quelli che più lo contraddistinguono. Il primo riguarda l’omicidio dell’autonomo Valerio Verbano, avvenuto il 22 febbraio 1980 a Roma: tra Verbano e De Angelis non correva buon sangue, anche perché appena due anni prima, nell’autunno del 1978, Verbano aveva accoltellato Nanni in piazza Annibaliano a Roma, quartiere Africano, colpendolo alla schiena e mettendolo in serio pericolo di vita. Era il clima di quegli anni, caratterizzato da faide e spedizioni punitive tra militanti di estrema destra ed estrema sinistra. Nanni De Angelis viene ben presto additato dagli amici di Verbano come presunto colpevole dell’omicidio, ma sa di essere innocente, lo dice al telefono al padre di Valerio e glielo ripeterà di persona a casa della stessa vittima: si reca da solo a casa Verbano, in mezzo a centinaia di militanti ed autonomi comunisti, chiarisce l’equivoco e all’uscita viene accompagnato su un taxi da papà Verbano, intenzionato a farlo tornare a casa sano e salvo. Quegli anni erano così, caratterizzati da inaudita violenza ma anche da episodi di notevole e quasi eroica dignità come questo. Il secondo aneddoto risale al luglio 1980: ad un concerto del cantautore celtico Alan Stivell, diciassette militanti di Terza Posizione si trovano circondati da una folla di ottomila ragazzi, quasi tutti di sinistra. Sulle note della ballata “Foggy Dew”, che raccontava l’assedio dei repubblicani da parte dell’esercito monarchico inglese, alcuni militanti di sinistra aggrediscono quelli di Terza Posizione, capeggiati da Nanni De Angelis. L’esito sembrerebbe scontato anche per le proporzioni numeriche (50, forse 100 contro i soli 17 di Terza Posizione), invece succede l’esatto contrario: lo sparuto manipolo di Terza Posizione, anche grazie al coraggio e alla prestanza fisica di “Piccolo Attila”, reagisce e mette in fuga i tanti ragazzi di sinistra. L’evento diventa leggenda, si tramanda negli ambienti di destra probabilmente anche in modo enfatizzato, ma proprio in seguito a questo episodio nasce il soprannome “Piccolo Attila”.
Posted on: Wed, 07 Aug 2013 17:12:48 +0000

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