E dietro le vignette, gli slogan, le testimonianze dei personaggi - TopicsExpress



          

E dietro le vignette, gli slogan, le testimonianze dei personaggi famosi, scorrono i link ai pezzi da novanta: che sono gli studi, le denunce e le argomentazioni di medici e scienziati che ormai numerosissimi si oppongono alla pratica della vivisezione: per esempio, il rapporto dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti intitolato Toxicity Testing in the 21st Century: a Vision and a Strategy (…) , con il quale Washington promuove concretamente il superamento della sperimentazione animale, giudicata obsoleta e inutile, chiamando a raccolta tutte le principali agenzie di ricerca Usa; oppure lo studio pubblicato da una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e ripreso dal New York Times dove si dimostra che miliardi di dollari del contribuente e molte decine di milioni di topi sono stati “sacrificati” con l’obiettivo di trovare una cura per sepsi, bruciature e traumi, con risultati pari a zero. Per quale motivo? Perché le cure che spesso funzionano benissimo sugli animali non sono trasferibili all’uomo. E lo stesso potrebbe valere –dicono gli autori dello studio – per malattie quali il cancro e le cardiopatie. Oppure l’intervista a Claude Reiss, direttore emerito di laboratorio del Pnrs di Parigi, ex docente di biochimica all’Università di Lille e promotore di Stop Vivisection, secondo il quale “il fatto che la stessa sostanza chimica possa essere dichiarata inoffensiva oppure cancerogena a seconda della specie animale utilizzata, fa della sperimentazione animale lo strumento per eccellenza per commercializzare ogni tipo di prodotto, anche se pericoloso, e per mettere a tacere le vittime che osassero fare causa al produttore”. Argomento scottante: un panel di super esperti americani ha analizzato l’utilità degli studi su animali per escogitare contromisure utilizzabili in un eventuale attacco bio-terroristico. Si sono dovuti arrendere, riconoscendo che l’unica strada percorribile sono studi che facciano uso di metodologie specie-specifiche. Non esistono “modelli animali” adeguati e utilizzabili: è necessaria una svolta (Thomas Hartung, Look Back in Anger – What Clinical Studies Tell Us About Preclinical Work, Altex. 3/13). ilfattoquotidiano.it/2013/08/23/quante-firme-per-stop-vivisection-animali-ringraziano/690286/
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 10:03:59 +0000

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