III) Federico Russo giunse in hotel soltanto intorno alle 19,00. - TopicsExpress



          

III) Federico Russo giunse in hotel soltanto intorno alle 19,00. Tre, sostanzialmente le ragioni del suo ritardo: fu costretto ad attraversare a passo d’uomo l’alberato Corso di Berlandia di Sopra nella sua Audi 4x4, a causa delle numerose bancarelle già montate per la festa patronale del giorno successivo. Poi fu vittima della la consueta situazione meridionale di coercizione ad accettare caffè ed annessi da amici e conoscenti. Vittima per modo di dire, si intende, essendo un obbligo morale a cui l’architetto, in realtà, sottostava piacevolmente, e che assolveva soprattutto nei due bar più in trend del momento, il “Bar delle stelle”, frequentato per lo più da tifosi juventini, e il Gran Caffè Garibaldi, famoso per le “scorzette” una vera specialità con pasta di mandorle e cioccolata, dette anche “iun tir l’old”, (una tira l’altra), E il terzo motivo del suo ritardo ? Sicuramente di natura inconscia … Infatti, in quel tardo pomeriggio di Maggio, l’architetto Russo si intrattenne più del dovuto nell’arte del sorseggio e del commento sui fatti del giorno, nella recondita speranza che Cristiana avesse già portato a termine la sua missione: conoscere che tipo di informazioni “sepolcrali” desiderasse Watanabe. “Buonasera Cristiana, allora il giapponese?” “ Ancora non si è visto …” “Non è il caso di chiamarlo in camera …?” - domandò Federico. “ Ma noo, architetto, non si può disturbare un cliente in camera, lo si fa solo in caso di necessità .“ “Ok ha ragione, sa la curiosità … A proposito, mentre tornavo pensavo che a questo giapponese bisogna preparare la colazione e sarà un bel problema. Cristiana – aggiunse l’architetto, dandosi una certa importanza - “io in Giappone ci sono stato l’anno scorso e la colazione è stata un vero shock, questi, “a prima mattina” mangiano il polipo con i sottaceti, verdure bollite … incredibile … Dica a Walter di andare a comprare il polipo...” Cristiana lo interruppe: “architetto, mi scusi, ma Mr. Watanabe ci ha tenuto a puntualizzare che preferisce dialogare in italiano e quindi desumo che vorrà anche mangiare italiano, ergo la nostra colazione “contadina”, con friselle pomodorini, olio e basilico, le nostre salsicce, dovrebbe andare bene… E poi, male che vada, non si è mai visto un turista straniero che rinuncia al nostro cappuccino.” “Meglio così…ci risparmiamo un polipo…ahhaha” - rispose l’architetto mostrando di essere di buon umore . Poi continuò : “ adesso devo andare, alle otto ci sarà il concerto della Gazza Ladra eseguito dal concerto bandistico di Gioa del Mare, a Berlandia di Sotto…e i bene informati mi hanno detto che durante l’assolo di flauto, alcuni nostri “amici”, persone toste si intende, faranno squillare i loro cellulari, così giusto per disturbare gli altri spettatori, uno spettacolo da non perdere, probabile rissa compresa… “Bè, mò vado, fatemi sapere…” sogghignò, asciugandosi il sudore grondande sull’ampia fronte, già pregustandosi l’ignobile spettacolo. Ma l’architetto Russo era un tipo a dir poco logorroico ed era tristemente famoso perchè quando sembrava avesse terminato i suoi lunghi monologhi, improvvisamente li ricominciava senza tener assolutamente conto dell’interlocutore di turno, dell’interesse dell’argomento e soprattutto della (legittima) limitata pazienza dei suoi dipendenti a fare “straordinari” lavorativi per assecondare il suo ego sempre affamato di consensi. E questo, oltre al suo discutibile aspetto fisico, era uno dei motivi per cui a 59 anni era rimasto single … “Certo che quelli del comitato Feste di Sotto ogni anno cercano di sfidarci ma è una lotta impari … Il comitato di Sopra è di un altro livello, “tradizione ed emozione”, questo è il nostro motto, perché noi certe cose le sentiamo dentro – disse battendosi vistosamente la mano destra sul petto – “ perché abbiamo una storia antica da difendere, mica i fumetti … come quelli di “Sotto”, non ce n’ é per nessuno..”. “Sicuramente architetto, siete i migliori … anche se un’unica festa patronale non sarebbe male …”, replicò Cristiana, prestando il fianco alla temibile e prevedibile risposta dell’architetto. “Ma cosa dice? E’ praticamente impossibile, siamo come l’acqua e l’olio, si vede che lei è nuova di qui e...” “Eh sii, forse non ha tutti i torti, architetto, del resto due feste patronali cosi importanti e sentite è difficile sradicarle, creano più movimento, più business … adesso però architetto vada, altrimenti farà tardi al concerto, e stia tranquillo che la terremo informata anzi probabilmente, lo farà Aranka perché anche io tra dieci minuti vado a casa.” Ed infatti fu Aranka, l’avvenente receptionist rumena, a dover chiamare al cellulare l’architetto ma qualche minuto dopo la mezzanotte, avendo udito in maniera netta e chiara l’allucinante urlo partito dalla camera nove. (continua)
Posted on: Mon, 22 Jul 2013 22:14:14 +0000

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