Ieri sera, tra un tweet, un po’ di tv e la lettura dei miei blog - TopicsExpress



          

Ieri sera, tra un tweet, un po’ di tv e la lettura dei miei blog di riferimento, discutevo con mia moglie di quanto sta accadendo in Europa e nel nostro paese. Sono circa 3 anni che vado vaticinando quello che sta puntualmente succedendo. Fino a pochi mesi fa, passavo, ovviamente, per pessimista. Le persone hanno scarsa consapevolezza delle cose e spesso una cultura medio-bassa. Inoltre, attanagliate dalle loro stanchezze quotidiane e dai vari impegni della vita, hanno certamente poca voglia di pensare a cose “serie”. Meglio la partita del pallone e quattro veline. Preferiscono rifugiarsi nella loro pigrizia e nella speranza che il domani sarà meglio dell’oggi. Fino a quando non vivono sulla propria pelle eventi traumatici a livello collettivo (tipo il default del paese) o a livello individuale (ad esempio la perdita del proprio lavoro) non si impegnano molto per cercare di comprendere la realtà. La subiscono. In un certo senso si limitano ad esistere, senza mai vivere. Anche per questo le cose vanno così e le classi dirigenti inette di questo paese hanno buon gioco. Per questo, in fondo, gli italioti si meritano questi partiti e questi politici. Se poi consideriamo che la popolazione è anziana e mediamente più ignorante rispetto al resto dell’Europa, il gioco è fatto. Se, infine, si somma la potenza dei nostri media, tutti schierati nella difesa strenua dello status quo, le possibilità di cambiare qualcosa sono praticamente nulle. Le persone si abituano a tutto, gradualmente, anche alla perdita della propria ricchezza o dei propri diritti. Viviamo da anni in una crisi economica pazzesca ma, tutto sommato, non ci sono state grandi proteste. E questo stato di “calma apparente” esiste perchè ogni giorno, piano piano, ci hanno tolto qualcosa. Pensateci. Quante cose abbiamo perso negli ultimi 10 anni? Se ce le avessero tolte tutte insieme saremmo scesi in piazza coi forconi. Invece, ci stanno spremendo come limoni, incessantemente, ma gradualmente. E qui sta la loro vittoria e la nostra sconfitta. Ecco, mentre pensavo a tutto ciò, mi sono ricordato del PRINCIPIO DELLA RANA BOLLITA di Noam Chomsky. Per questo, avendo due figli piccoli, in fondo, forse mi auguro un default del paese. E’ la sola speranza per poter riformare qualcosa in Italia. Forse…
Posted on: Wed, 17 Jul 2013 07:08:00 +0000

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