Il mio amico Guglielmo mi ha regalato una bussola: perditi, ma non - TopicsExpress



          

Il mio amico Guglielmo mi ha regalato una bussola: perditi, ma non troppo. È il 9 di Maggio del 2011. Salgo su un aereo per Pechino, emozionata e nervosa, non riesco a dormire. Non sei mai stanco, in Cina. C’è troppo da vedere, anche per la sosta di un semplice battito di ciglia. Mi sento gli occhi grandi, per tutto il tempo, vogliono ingoiarla tutta intera, la Cina. Provo continuamente ad avvicinarla a me, con paragoni con il mondo che conosco, e così Shanghai mi sembra Las Vegas, Suzhou Venezia, in qualche campagna c’è persino un’ ombra di colle piacentino. Non è vero niente: non assomiglia a nulla che ho già visto e finalmente mi perdo, tra caratteri di giada e sale da tè. Qualche settimana dopo ho viaggiato parecchio, a bordo di automobili, aerei, treni super veloci, barche. Nel frattempo sono arrivata fino a Chengdu. “Per i panda dovete aspettare domani”. E va bene. Allora prendiamo la macchina e andiamo in qualche posto lì intorno. Incontriamo un anziano pittore che con mano tremante mi scrive xue, neve, Neige, su un grande foglio, va da sé, rosso. Il cielo è grigio, ma non fa troppo caldo. Saliamo in macchina. Accendo il telefono e leggo il messaggio “Partiamo per Cuba”. Leggo a voce alta. È in quel momento che il mio compagno di viaggio, Giampaolo, mi dice “Certo che… Doppio Rosso”. Qualche mese dopo sono all’Avana, c’è un cielo carta da zucchero con nuvole di zucchero filato. Il tramonto sul Malecón è come re Mida, trasforma tutto in oro. Fa caldo e la musica ti entra in ogni goccia di sudore, se non balli non esisti. A Cienfuegos, nel Parque José Martì, c’è un grande cartellone, l’ennesimo, con il Che. “Tu ejemplo vive, tus ideas perduran”, dice. E mentre gli punto addosso l’obbiettivo, nel mirino compare un leone di pietra. Torno indietro, alla città proibita, al leone di pietra che fa la guardia a Mao. E certo che... Doppio Rosso. E così, a passo di rumba e su strade sconnesse, con contorno di propaganda e profumi di platani fritti, si arriva fino a Guantánamo. Son così diversi questi cubani qua, da quei cinesi là. Eppure si somigliano. Ci somigliamo tutti, quando leggiamo un libro, ci addormentiamo sul lavoro, andiamo in bicicletta, disegniamo all’angolo di una strada. Ho ventiquattro anni, quelle rivoluzioni sono un eco lontano, Mao è quello di Andy Warhol, il Che un bel ragazzo col sigaro in bocca sul muro della mia stanza, icone, che fanno già parte della Storia. Quelle rivoluzioni sono due signore invecchiate, con i capelli bianchi e le rughe in volto, segni di lotte e speranze perdute, giocano a dama, o a mahjong, e fanno l’occhiolino a quelle di oggi, belle ragazze, arabe, dagli occhi brillanti. Doppio Rosso è la storia di un viaggio, o due, a rincorrere due luoghi che stanno per cambiare, a mordere l’ultimo minuto prima di… Avanti e indietro da una parte all’altra dell’oceano, a un certo punto ci si rende conto che non è solo di Cina e Cuba che si parla, ma di noi.
Posted on: Mon, 02 Dec 2013 12:06:51 +0000

Trending Topics



-topic-900528056642279">This is my video submission to the Plazapalooza Battle of the
Clearance Deals Xbox Live 3 Month Gold Membership [Online Game
Gastric Bypass Surgery In Mexico ift.tt/1nm0YyX By Paulette
BY A 15 yr. OLD SCHOOL KID Who got an A+ for this entry (TOTALLY

Recently Viewed Topics




© 2015