"In quei mesi, capitavo spesso a Piazzale Loreto. È umano che, - TopicsExpress



          

"In quei mesi, capitavo spesso a Piazzale Loreto. È umano che, nel momento del pericolo, si resti attaccati ai propri ideali, ai propri pensieri, alla propria gente. Ci andavo come si va in una cattedrale, di solito verso sera. Fu così che, un giorno di fine estate, fui sorpreso dall’insolito movimento che animò la piazza. Arrivo di camionette inglesi, vigili urbani, sbattere di portiere. Vidi giungere dapprima il sindaco socialista di Milano, Antonio Greppi. Poi, a un certo punto, comparve l’inconfondibile figura di Churchill, con il suo faccione. Io ero lì, a non più di trenta metri. Greppi, ilare ed euforico, cominciò a indicare, all’illustre ospite, le posizioni del Duce e dei vari gerarchi, sulla trave della pensilina del famoso distributore di benzina alla quale erano stati appesi. Una pantomima che s’interruppe quasi subito, quando Churchill, buttato il sigaro, con un cenno, si rivolse al suo seguito. Arrivarono dunque due soldati inglesi con una corona d’alloro. Lo statista inglese si avviò allora verso il punto esatto in cui era stato appeso il Duce, e vi depose la corona. Poi stette interminabili istanti ritto sull’attenti, la mano destra appoggiata sul cuore. Greppi, che fino a quel momento si era addirittura prosternato verso di lui, era in enorme imbarazzo. Il giorno dopo, la corona non c’era più. E fu dato ordine che la notizia dell’omaggio di Churchill a Mussolini fosse completamente ignorata dai giornali. ( tratto da Memorie senza tempo, di Luigi Battioni.)
Posted on: Sat, 22 Jun 2013 17:02:43 +0000

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