LA STORIA DEL GIORNO. Più che di un manager oggi racconteremo - TopicsExpress



          

LA STORIA DEL GIORNO. Più che di un manager oggi racconteremo di un uomo molto lucido e diciso, molto preparato e consapevole che a volte bisogna prencedere decisioni drastiche.... .....Sergio Marchionne (Chieti, 17 giugno 1952) è un dirigente dazienda italiano naturalizzato canadese.Possiede la cittadinanza canadese, paese dove si è trasferito alletà di 14 anni, laureandosi in filosofia e formandosi con diverse esperienze manageriali. Marchionne è residente in Svizzera, precisamente nel Canton Zugo. Nel 2012 risulta essere il manager più pagato in Italia, tra le società italiane quotate in Piazza Affari (come A.D. di Fiat Spa e Presidente di Fiat Industrial) con compensi monetari per 7,4 milioni di euro e azioni gratuite («stock grant») assegnate allinizio del 2012 in base al piano di incentivazione 2009-2011, che il giorno dellassegnazione valevano 40,7 milioni[1]. Per la carica di A.D. del Gruppo Chrysler non percepisce alcun compenso. Marchionne è noto a livello internazionale per aver guidato il profondo rinnovamento della FIAT. Oggi il manager ricopre molteplici ruoli: è Amministratore Delegato di FIAT S.p.A. e Presidente e Amministratore Delegato di Chrysler Group LLC. È inoltre Presidente di FIAT Industrial S.p.A. e di CNH. È stato eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione dellACEA (European Automobile Manufacturers Association) per lanno 2012. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di Philip Morris International Inc.. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione del Peterson Institute for International Economics e co-presidente del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti. È membro permanente della Fondazione Giovanni Agnelli. Nel 2006 è stato nominato cavaliere del lavoro dal presidente Giorgio Napolitano. Nel 2009 Marchionne ha avviato unalleanza strategica con il gruppo Chrysler, supportato dai governi americano e canadese e dai sindacati. In meno di due anni Chrysler è passata dalla bancarotta pilotata al ritorno dei profitti, dopo aver risanato i conti della Fiat, tornata allutile nel 2006. Lobiettivo di Marchionne è di trasformare Fiat e Chrysler in un gruppo presente a livello globale, facendo leva su nuove sinergie e nuovi modelli, in particolare a livello di rete distributiva. Il padre Concezio, nacque a Cugnoli in Abruzzo fu un maresciallo dei Carabinieri trasferitosi in Istria negli anni trenta, dove risiedette e prestò servizio fino al termine della seconda guerra mondiale quando la regione venne occupata dalla Jugoslavia. Qui conobbe la futura moglie, Maria Zuccon, istriana del luogo. Negli anni della guerra la famiglia materna fu colpita da due tragici lutti: nel settembre del 1943 il nonno di Sergio, Giacomo Zuccon, fu sequestrato e gettato in una foiba da partigiani titini (i suoi resti verranno in seguito recuperati, assieme ad altri, nella foiba di Terli dai Vigili del Fuoco e riconosciuti dallaltra figlia Anna). Alcune settimane dopo, anche lo zio Giuseppe, fratello della madre, messosi alla ricerca del padre di cui non si avevano più notizie, cadde in un rastrellamento dei militari tedeschi che, scambiandolo per un partigiano o disertore, lo passarono per le armi. A seguito di questi fatti e della seguente occupazione dellintera regione da parte delle milizie iugoslave, i genitori di Sergio decisero di rifugiarsi presso i familiari del futuro marito a Chieti, dove subito dopo si sposano e dove nascerà nel 1952, Sergio. Quando Sergio aveva 14 anni, la famiglia Marchionne si sposta ancora, emigrando in Ontario, Canada, dove si era già stabilita, esule dallIstria, Anna Zuccon, zia materna di Sergio. In Canada Sergio Marchionne si laurea in legge alla Osgoode Hall Law School of York University con il massimo dei voti, consegue presso la University of Windsor un Master in Business Administration (MBA). Presso lUniversità di Toronto completa invece i suoi primi studi universitari in filosofia. Esercita quindi come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile diplomato. Lascia il mondo forense e svolge la prima parte della sua attività professionale nel Nord America come dirigente. Dal 1983 al 1985 lavora per la società Deloitte Touche come avvocato commercialista ed esperto nellarea fiscale; successivamente dal 1985 al 1988 ricopre il ruolo di controllore di gruppo e poi direttore dello sviluppo aziendale presso il Lawson Mardon Group di Toronto. Dal 1989 al 1990 è nominato vice presidente esecutivo della Glenex Industries. Dal 1990 al 1992 ricopre il ruolo di responsabile dellarea finanza della Acklands. Sempre a Toronto, nel periodo tra il 1992 e il 1994 ha ricoperto, nellordine, la carica di Responsabile per lo sviluppo legale e aziendale e di Chief Financial Officer al Lawson Group, acquisito da Alusuisse Lonza (Algroup) nel 1994. In seguito ha guidato il Lonza Group Ltd, separatosi da Algroup, in veste di Amministratore Delegato prima (2000-2001), e di Presidente poi (2002). Nel febbraio del 2002 è stato nominato Amministratore Delegato del Gruppo SGS di Ginevra, azienda leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione, un gruppo forte di 55 000 dipendenti in tutto il mondo. Il nome di Sergio Marchionne, proprio per lottima gestione del gruppo svizzero, risanato in soli due anni, è molto stimato negli ambienti economici e finanziari internazionali. Nel marzo del 2006 è stato eletto Presidente della Società di Ginevra, incarico che mantiene tuttora. Dal 2008 fino ad aprile 2010 ha ricoperto la carica di vicepresidente non esecutivo e Senior Independent Director di UBS. Fa parte del Consiglio di Amministrazione del Lingotto dal 2003 su designazione di Umberto Agnelli. Per le sue grandi doti dimostrate nella SGS, in seguito alla morte di Umberto Agnelli e alle dimissioni dellamministratore delegato Giuseppe Morchio che aveva lasciato lazienda dopo il rifiuto della famiglia Agnelli di affidargli anche la carica di presidente, Sergio Marchionne viene nominato dal 1º giugno 2004 Amministratore delegato del Gruppo FIAT. Dopo alcuni contrasti con il dirigente austriaco Herbert Demel, nel 2005 assume anche la guida dellallora FIAT Auto, oggi Fiat Group Automobiles, in prima persona. Da aprile 2006 è Presidente di CNH, azienda che opera nel settore delle macchine agricole e per le costruzioni. A giugno 2009 ha assunto la carica di Amministratore Delegato di Chrysler Group. A maggio 2010 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di Exor SpA. Ricopre inoltre la carica di Presidente di Fiat Industrial SpA da gennaio 2011, a seguito della scissione del Gruppo Fiat. Durante lamministrazione Marchionne, il gruppo lancia nuovi modelli, tra cui lAlfa 159, la Fiat Nuova 500, la Grande Punto, lauto più venduta in Italia nel 2006 e nel 2007. Durante la sua gestione, il titolo FIAT è passato da un minimo prossimo ai € 4 del 2005 ai € 23 del luglio 2007, per declinare poi a € 13 (comprensivo anche dello spin-off delle attività industriali, conferite in Fiat Industrial SpA), e scendere a 3,944 € nellaprile 2012. A causa della grave crisi economico-finanziaria che coinvolge il mondo intero, e in particolare il settore automobilistico, agli inizi del 2009 Marchionne tenta di acquisire attraverso FIAT altri importanti gruppi automobilistici europei e non, tali da rendere il gruppo torinese il secondo al mondo. Tale politica ha subito critiche da parte del vice presidente della Commissione Europea, il tedesco Günter Verheugen, in merito allalto indebitamento del Gruppo FIAT e alla impossibilità, a detta di Verheugen, di attuare una così aggressiva politica sul mercato mondiale[8]. Tali critiche sono poi rientrate parzialmente grazie allintervento del presidente della commissione, José Manuel Durão Barroso[9]. Nel mese di aprile del 2009 Marchionne effettua lunghe e travagliate trattative legate allacquisizione di Chrysler con i sindacati e il governo americani. Al termine delle trattativa viene raggiunto un accordo che prevede lacquisizione da parte del Lingotto del 20% delle azioni Chrysler, in cambio del know how e delle tecnologie torinesi, facendo nascere così il sesto gruppo automobilistico del mondo[10]. Lannuncio di tale accordo è stato dato dallo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo un tentativo fallito di alcuni creditori di Chrysler di bloccare, attraverso la Corte Suprema degli Stati Uniti, la trattativa tra i due gruppi, il 10 giugno 2009 FIAT acquista ufficialmente il 20% di Chrysler, diventando holding controllante di tutto il gruppo statunitense. Grazie alla strategia attuata da Marchionne, la casa automobilistica americana nel primo trimestre del 2011 è tornata allutile e ha ottenuto un risultato netto operativo pari a 116 milioni di dollari. A maggio 2011, a seguito del rifinanziamento del debito di Chrysler e del rimborso da parte di Chrysler dei prestiti concessi dai Governi USA e Canadese, FIAT ha incrementato la propria partecipazione in Chrysler raggiungendo il 46%. A luglio 2011, con lacquisto delle partecipazioni in Chrysler del Canada e del Dipartimento del Tesoro Statunitense, FIAT è arrivata a detenere il 53,5% del capitale di Chrysler. Quindi, FIAT ha esercitato nei primi giorni del 2012 il diritto di acquistare unulteriore partecipazione del 5% in Chrysler a seguito della realizzazione dellultimo Performance Event, ovvero la realizzazione di unauto (Dodge Dart) in grado percorrere 40 miglia con un solo gallone di benzina (17 km/L), portando così FIAT a detenere il 58,5% del capitale di Chrysler Group LLC. Unaltra trattativa importante svolta da Marchionne è stata quella legata allacquisizione di Opel, azienda automobilistica europea del gruppo General Motors. Dopo lunghe e difficili trattative sembra che la partita Opel sia stata vinta dal colosso Magna International. Ma neppure Magna riuscirà nellintento di acquisire Opel in quanto quasi a sorpresa General Motors decide di mantenere al suo interno la Opel e di rilanciare il marchio e la produzione seppur sacrificando qualche stabilimento in eccedenza. Nel corso della sua gestione Marchionne ha stilato una lista di stabilimenti FIAT da chiudere o, comunque, ridimensionare. Tra questi il più conosciuto è stato, certamente, quello di Termini Imerese in Sicilia, che occupava quasi 2.000 dipendenti. A cavallo tra gennaio e febbraio 2010, proprio in merito a tale questione, ci fu un aspro dibattito tra i vertici della casa automobilistica torinese e il governo italiano, in merito sia allopportunità di tenere aperto lo stabilimento siciliano sia agli incentivi statali al settore auto.
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 07:45:19 +0000

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