Nelle camere dei lussuosi hotel in cui il comitato ci ospita, in culo ai problemi del Paese, noi ripensiamo agli interventi della giornata, ma soprattutto alle prospettive della serata, mentre rigiriamo tra le mani le letterine di richieste dei nostri munifici benefattori. Sediamo in parlamento, un luogo importante, che alla stagnazione economica e alle problematiche sempre più pressanti di una larga fascia di popolazione ha dato risposte celeri, dibattendo senza tregua se valesse la pena cacciare un parlamentare che ha rubato, oppure tenerselo per non creare scompensi, nel frattempo tenendoselo attaccato ai maroni e godendocene gli scompensi; discutendo sul fatto che lAmerica spiava le telefonate dei nostri premier, come se dicessero cose interessanti; scontrandosi su come cambiare nome alle tasse. Dissimulando alla perfezione il fatto che in tutti questi mesi non siamo nemmeno riusciti a cambiare una legge elettorale che sembra uscita da un dettato delle elementari. Sediamo in un luogo che ci obbliga a dare risposte immediate a chi ci dà i soldi. È vero, una parte dei nostri soldi ce li dà il popolo del quale deprediamo le tasse che abbiamo fantasiosamente immaginato per lui, nemmen facendo finta di abbassare i nostri compensi mensili, che non hanno paragone con quello di qualsiasi classe lavoratrice; ma il malloppo vero, losso grosso, arriva da questi finanziatori del nostro nulla, ai quali giuriamo devozione senza bisogno di accordi scritti. Certi di rappresentare degnamente un popolo di cui se ci fregasse veramente qualcosa staremmo facendo il nostro mestiere e non qui a fare i fanghi con le equilibriste della fellatio, obbediamo, eseguiamo, incassiamo. CIT. Natalino Balasso
Posted on: Wed, 30 Oct 2013 07:44:19 +0000
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