Non cè umana pietà per Priebke, ma chi fu egli? Un art. per non - TopicsExpress



          

Non cè umana pietà per Priebke, ma chi fu egli? Un art. per non dimenticare..... Ricordare per non ripetere Da circa un decennio, il 27 Gennaio è il giorno in cui viene ricordato, con manifestazioni varie, il martirio degli ebrei sterminati dalla follia omicida di Hitler durante la seconda guerra mondiale. Si calcola che ne furono uccisi circa 6 milioni, insieme a dissidenti politici, slavi e rom, disabili e omosessuali, testimoni di Geova. L’antisemitismo di Adolf Hitler era già presente nel 1925 quando egli scrive il suo “Mein Kampf” ma,quando otto anni dopo viene eletto cancelliere, il suo antisemitismo diventa azione e si esprime con boicottaggi delle attività degli ebrei fino alla Shoah che, in ebraico, vuol dire sterminio da parte dei nazisti, privazione dei diritti civili, espulsione dalla Germania,emarginazione in ghetti, deportazione nei lager. Tra gli orrori dei lager, vi è quello della prostituzione forzata, una pagina di estrema crudeltà poco conosciuta, a cui già da qualche anno è stata dedicata anche una mostra al Museo della Liberazione in via Tasso a Roma. E per non dimenticare, è stato istituito il Memoriale del Binario 21 alla stazione centrale di Milano, da dove il 6 dicembre del 1943 partirono 15 treni carichi di ebrei diretti ad Auschwitz, dando inizio così alla persecuzione. Si è voluto trasmettere il messaggio “Non dimenticare la Shoah ed operare perché ciò sia possibile”. Il Memoriale intende essere, infatti, un’opera significativa e un monito per la memoria delle generazioni future,oltre naturalmente, allo studio di tale avvenimento, l’Olocausto, che la storia vorrebbe non avere mai registrato, ma che ha il dovere etico di far conoscere e divulgare perché mai più mente umana possa mettere in atto tali aberranti follie omicide. Anche la città di Trieste ricorda l’Olocausto di tutti quegli ebrei italiani deportati nel lager della Risiera di S. Saba ed ivi uccisi, in quell’unico campo di concentramento italiano. La storia serve per non ripetere gli errori, ma, come dicono gli studenti della scuola della Comunità ebraica”Renzo Levi” di Roma, ” Non c’è un libro, una teoria, che ti fa capire perché ciò sia potuto accadere, perché sia avvenuto è troppo difficile da spiegarsi per i giovani di oggi”. Basta ricondurre tutto ad una mente malata, sebbene al potere, che vuole la supremazia di una razza su altre, e le si permette di attuare quel progetto infimo di sterminio di un popolo? Come è stato possibile che tutto ciò avvenisse, e che per anni, per tutti quelli della ricostruzione dalla fine della guerra, non se ne parlasse, quasi contando sull’oblio, sulla dimenticanza più assoluta da parte dell’umanità che non fu testimone diretta di tale orrore? Nessuno ne ha voluto mai parlare per anni, neanche le famiglie dei sopravvissuti che uscivano da quelle esperienze. C’è stato in loro un bisogno di oblio, di interrompere il ricordo di un passato che portava solo amarezze, e che solo dimenticando non si sarebbe ripetuto mai più. E aiutava la dimenticanza quella parte di europei che non fu direttamente testimone di tale orrore, per tutti gli anni della ricostruzione, dalla fine della guerra, dopo quel 27 Gennaio, in cui gli stessi sopravvissuti ebrei ebbero vergogna di essersi salvati mentre i loro familiari morivano in quelle camere a gas. Il giorno della memoria è al suo decennale, quindi è solo da un decennio che viene ricordata questa pagina vergognosa della nostra storia, ma mi chiedo come hanno potuto stare a tacere i familiari superstiti degli ebrei morti nei lager, come hanno assistito inermi allo scorrere degli anni, oppressi, nella piena solitudine, dal peso di tale ingiustizia perpetrata sui loro familiari? Hanno dato anche loro dimostrazione di eroismo, aspettando che tempi migliori rendessero giustizia ai loro familiari e a se stessi, ma oggi ciò non è più sopportabile. La scuola ha il dovere di formare i giovani sui temi dell’Olocausto con nuovi argomenti di discussione che vanno dal razzismo all’antisemitismo, per educare i giovani all’uguaglianza e al rispetto dellaltro, e scoraggiare, al suo sorgere, ogni tentativo di comportamenti di chiara estrazione razzista. ( art. scritto da C. De Marco per Corriereweb)
Posted on: Tue, 15 Oct 2013 07:58:16 +0000

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