PENSIERI E PAROLE UN PAESE ALLO SBANDO … Per molti italiani il - TopicsExpress



          

PENSIERI E PAROLE UN PAESE ALLO SBANDO … Per molti italiani il tempo cancella tutto, la memoria è un optional e le responsabilità di certe scomode decisioni politiche (spesso sostenute solo in quanto una alternativa possibile era proposta dalla fazione avversa) vengono immesse in un grande metaforico calderone dove tutto si mischia e tutto si fonde e confonde. Una politica bassa ed ignobile, di piccolo cabotaggio, non lungimirante e che certamente non è stata e non è di aiuto per il futuro. Fino a quando si darà spazio politico e soprattutto mediatico a certi irresponsabili politicanti nazionali, nulla di buono avverrà e la nostra Nazione sarà costretta quotidianamente a combattere con scandali, malcostume ed inefficienze amministrative e contabili. Anche se ci vorranno anni, io credo che solo una pacata ma approfondita riflessione sul degrado culturale, etico/morale e civico della nostra società, potrà invertire una china pericolosa che l’Italia ha preso e che io, senza mezze misure, attribuisco al “berlusconismo” degli ultimi venti anni, intendendo per tale non solo quel gretto edonismo esasperato e quell’illusorio materialismo, ma soprattutto quel modo di atteggiarsi intellettualmente nei confronti del quotidiano, con quei comportamenti che solo per non essere vietati o per non costituire completamente un reato per mancanza di tutti gli elementi costitutivi (e quindi in senso tecnico), vengono tollerati ed ammessi anche quando ledono principi morali ed etici che, in quanto tali, sono e devono essere alla base della convivenza sociale, soprattutto in uno Stato di diritto. Quindi non l’Italia dei cittadini onesti ed ossequiosi delle regole e delle normative (ancora la maggioranza per fortuna), bensì l’Italia dei furbi, di coloro cioè che, senza incorrere necessariamente in un reato, operano ai limiti della legalità facendo uso spregiudicato della loro capacità di sfruttare a loro convenienza le pieghe delle leggi che necessariamente possono prevedere solo fattispecie giuridicamente rilevanti, ma non possono normare anche situazioni che attengono al buon senso civico e come tali rinviate ad ognuno di noi. Fateci caso, anche e soprattutto per ipotesi di reato particolarmente odiosi, tanti giustificano il loro operato (obiettivamente illecito) con il fatto che quel particolare aspetto non è reato (non è stato previsto come tale dal Legislatore…) e quindi seppure resisi colpevoli di fatti moralmente riprovevoli, questa circostanza, sbandierata in maniera ignobile, viene estesa in un giudizio di assieme che rende una eventuale sentenza giudiziale di condanna, criticabile … ! Se tale aspetto ha un senso in sede giudiziale da parte di un legale che per suo compito professionale deve difendere (con ogni mezzo) il proprio assistito, esso assume una valenza diversa se opposto dall’interessato in un contraddittorio pubblico o in una intervista nella quale, questi, evitando di commentare o rispondere sul particolare aspetto, incentra tutta la sua difesa dialettica nel dire che non vi è reato per cui, un giudizio di colpevolezza nei suoi confronti non può essere preso e, qualora fosse adottato, il giudice verrebbe etichettato ed accomunato ai peggiori magistrati della santa inquisizione. Il “berlusconismo” nel nostro Paese ha attecchito perché non vi è stata una forza politica o altre formazioni o categorie sociali che abbiano avvertito per tempo i pericoli di una “predisposizione mentale” che calzava perfettamente nell’animo e nella mente dell’italiano medio, che anche nella filmografia, viene rappresentato come il furbo, l’astuto per antonomasia, che si fa beffa dei regolamenti e delle leggi laddove ne vede un vulnus o solo un aspetto che può dare adito ad interpretazioni non univoche. L’italiano, da sempre, si vanta di essere in questo superiore a chiunque e a riprova di questo basterebbe ricordare quante barzellette o storielle attestano questa supremazia italica che viene magnificata ed amplificata a dismisura e che è divenuto più che altro un luogo comune di cui però l’italiota (italiano idiota) ne va orgoglioso. Basterebbe ricordare infatti le decine di barzellette che hanno come protagonisti – non a caso - un Francese, un Tedesco (popoli assieme agli Inglesi, con forte impronta nazionalista) ed un Italiano e nelle quali l’Italiano eccelle sempre per astuzia e spregiudicatezza e ridicolizza tutti gli altri più ligi alle regole e meno pronti a far fronte a situazioni impreviste e/o imprevedibili. Attenzione non si confonda questo, con la fantasia, l’ingegno e l’intuito dell’Italiano di cui anche io sono profondamente convinto… la c.d. prontezza di spirito di un Italiano nell’affrontare cose impreviste e difficili, NON ha paragoni… siamo i migliori ! Ecco, il “berlusconismo” che a mio avviso privilegia l’esasperazione, la distorsione e l’esagerazione di aspetti caratteriali dell’Italiano, è fenomeno che annovera tra le proprie file (per la grande maggioranza) e tra i propri estimatori, questo tipo di italiano che fa fesso gli altri, che ammicca e chiude un occhio in senso di intesa con chi ti ha fatto un favore non dovuto con il tacito convincimento di comportamento reciproco, cioè la disponibilità di rendere il favore ricevuto qualora se ne presentasse l’occasione. Una “accomodante complicità” spesso silente, ma troppo spessa vantata a riprova del proprio personalissimo “saper vivere”, un individualismo che si oppone con sfrontatezza al concetto di collettività … ! E’ un disvalore, un fenomeno che fa proseliti in maniera costante e continua e addirittura, in certi ambienti fa aumentare la considerazione in chi lo pratica con benefici che spesso sollevano sentimenti profondi di adulazione ed ammirazione se non addirittura di invidia per non essere altrettanto spregiudicati. A trarne danno, ribadisco, è la collettività che da questi comportamenti trae esempi di diseducazione civica e che, solo per inerzia o spesso per mancato controllo, si espande e contagia chi è già incline o anche solo debole o predisposto a tali modalità comportamentali … ! L’ Italia è il Paese dei furbi, insomma, e se ciò fino a qualche anno fa era tollerato all’estero ed anzi era visto con simpatia perché costituiva tratto distintivo pittoresco, luogo di piacevole vacanza limitata nel tempo, oggi, in cui gli scambi culturali ed economici e quindi gli interessi con gli altri Stati sono molto più frequenti ed hanno carattere di reciprocità, tale elemento viene considerato come grave difetto nelle relazioni sociali dei singoli e, quindi, non più sopportato ed anzi condannato come comportamento scorretto (con colpevole presunzione di poter estendere tali difetti a tutto il popolo Italiano…). Come dare torto a costoro … ! A riprova basterebbe invertire le parti e chiederci se noi, Italiani, saremmo disposti a sopportare simili comportamenti, per i quali qualsiasi aggettivazione suonerebbe come un eufemismo tollerante ma di una ipocrisia oggettivamente …intollerabile ! NO, noi italiani non saremmo disposti a tanto… ! MM
Posted on: Mon, 29 Jul 2013 19:49:43 +0000

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